09/08/2018 - LEYENDAS DEL ROCK 2018 – Prologo e 1° giorno @ Polideportivo Municipal - Villena (Spagna)

Pubblicato il 25/09/2018 da

Introduzione e report a cura di Federico Orano
Fotografie di Cesare Macchi Sergio Blanco (fotografia in evidenza: Salvador Villa)

Il Leyendas Del Rock è il metal festival spagnolo per eccellenza. Arrivato alle tredicesima edizione, riesce ancora a creare un’atmosfera unica su cui i metaller iberici e non possono sempre contare. Il festival si svolge all’interno del Polideportivo Municipal di Villena, comune che dista circa sessanta chilometri da Alicante, in un centro sportivo a tutti gli effetti con campi da gioco e piscina. L’organizzazione dell’evento, ad opera di Marcos Rubio e di Sufriendo y Gozando, mette a disposizione un campeggio gratuito a due passi dalla location (per il campeggio nella zona d’ombra il costo è irrisorio) e l’accesso alla piscina grazie ad un apposito ed economico abbonamento. All’interno dell’area concerti sono presenti tanti stand dove poter cenare – ben undici quest’anno, tra cucina argentina e indiana, e poi pizza, kebab e altro – e bere – il ‘refresco’, che è la birra da litro a sei euro, è pura magia! Inoltre: una ludoteca dove lasciare i più piccoli; un’area medievale dove poter sfidare i propri amici a colpi di spada; e naturalmente tanti piccoli negozietti per comprare magliette, dischi e cianfrusaglie varie. Per quanto riguarda la musica, due palchi principali: l’Azucena Stage, dedicato alla cantante femminile più famosa del rock spagnolo, Azucena appunto, deceduta nel 2005, ed il De La Rosa Stage, in memoria di Jesùs De La Rosa Luque, cantante della storica prog rock band Triana, gruppo fondamentale per la crescita della scena rock e metal in Andalusia negli anni Settanta e Ottanta. In questi due palchi si alternano le band di punta, mentre su di un palco più piccolo, il Mark Reale Stage, si possono ammirare le esibizioni delle altre formazioni. Anche quest’anno il festival è durato tre giorni, da giovedì 9 a sabato 11 agosto, con concerti che iniziavano alle quattro del pomeriggio per terminare attorno alle quattro della mattina. Come d’abitudine ormai, il mercoledì prima dell’inizio della manifestazione si svolge la serata di benvenuto, a regime ridotto ma sempre con qualche nome interessante, vedi quest’ultima edizione con la presenza di Riot V e Sepultura. L’ingresso a questa serata d’apertura è gratuito per chi è in possesso dell’abbonamento del festival, costa invece 8 Euro per tutti gli altri. Il Leyendas Del Rock è cresciuto molto anno dopo anno ed ora può vantare nomi di primo piano a livello internazionale, visto che nelle ultime edizioni si sono esibite band come Megadeth, Avantasia, Within Temptation, Sabaton, Blind Guardian e quest’anno Nightwish e Powerwolf. Ma la particolarità di questo evento è che viene lasciato anche molto spazio alle tanto amate band di casa, sempre supportate alla grande da tutti i presenti, i quali si aggirano attorno alle 15mila persone di media giornaliere. Insomma, dimenticate i festival estivi italiani, spesso circondati da poca organizzazione e tante polemiche; al Leyendas Del Rock ci si immerge in un’atmosfera di autentica passione!

Fotografo: Salvador Villa

 

 

ARS AMANDI
La giornata di benvenuto, quella del mercoledì, entra nel vivo fin da subito con gli Ars Amandi, band spagnola che negli anni ha saputo crearsi una folta schiera di fan grazie al proprio hard rock dalle sonorità celtiche con tanto di strumenti folkloristici e naturalmente con testi in lingua madre. Il gruppo madrileno non pubblica un disco da ben otto anni, ma può puntare su alcuni brani che riescono sempre a far breccia tra i presenti come “Eschucando Al Corazon” e “No Queda Sino Batirnos”. Non proprio un esempio di tecnica, ma Dani Aller e soci hanno saputo scaldare a dovere i presenti anche questa volta.

RIOT V
Attesissimi dopo la pubblicazione del bellissimo “Armor Of Light” qualche mese fa, gli storici Riot V hanno confermato il loro stato di forma anche dal vivo in quel di Villena. C’è tempo per ben quattordici brani ed una setlist che va a spaziare tra presente e passato. La nuova “Victory” è una bomba ad orologeria che viene subito fatta esplodere sul pubblico, ma la seguente “Flight Of A Warrior” non è da meno. Uniche estratte dal precedente e stellare “Unleash The Fire” saranno “Warrior” e “Take Me Home”, mentre tanto spazio viene lasciato come sempre al grande capolavoro “Thundersteel”, con le immortali “Johnny’s Back”, “Bloodstreet” e la title track. Todd Michael Hall si conferma uno dei frontman migliori del momento e la band chiude alla grande uno show che difficilmente sarà dimenticato dai presenti.

SEPULTURA
Tornano al Leyendas i brasiliani più famosi dell’universo metallico. Una band che è sempre una garanzia: dopotutto quasi trentacinque anni di storia, nonostante i tanti cambiamenti che i Sepultura hanno dovuto affrontare superare, non si comprano al supermarket. La potenza che sprigionano Derrick Green e soci è seconda a pochi ed il pubblico pare apprezzare molto. In effetti Andreas Kisser macina riff portentosi e “I Am The Enemy” apre subito lo show con la giusta dose di energia. Il cantato profondo e oscuro di Derrick non cala un attimo e brani come “Territory” e “Choke” si scagliano come macigni sui presenti. Il finale non poteva che essere con i pezzi più celebri della band sudamericana. Invocati da tutto il pubblico, “Ratamahatta” e “Roots Bloody Roots” hanno chiuso uno show davvero granitico. Sepultura? Una sicurezza.

ROSENDO
Rosendo fa parte della storia del rock spagnolo. La sua carriera parte coi Ñu, storica band rock degli anni Settanta e Ottanta, prima di dedicarsi alla carriera solista. Il cantante iberico può vantare diversi brani che hanno segnato la gioventù di moltissimi rocker e metaller e non c’è da sorprendersi se durante i suoi show il pubblico sia folto e canti ogni pezzo a squarciagola, emozionandosi. E’ sempre bello vedere in questi casi i padri, che hanno vissuto quegli anni da adolescenti, partecipare a questi concerti vicino ai figli e vederli cantare assieme. Cose che succedono più spesso in Spagna proprio per il legame che si è creato negli anni tra il ‘rock nacional’ e la gente. In questo caso Rosendo ha una setlist ridotta e ripropone pezzi come “El Tren” e “Maneras De Vivir” dai tempi dei Ñu e “Verguenza Torera” e “Masculino Singular” dal suo repertorio solista. Il finale è ricco di applausi per uno show breve ma intenso.

SOZIEDAD ALKOHOLIKA
Thrash metal potente dai territori spagnoli con i Soziedad Alkoholika, band storica e attiva fin dal 1988. Tre decadi in cui la band è cresciuta molto in termini di popolarità in Spagna e lo show che riesce a mettere in piedi non è affatto da sottovalutare. Il quintetto iberico è davvero potente e può quasi ricordare i Sepultura con un thrash metal oscuro, potente e dal tocco moderno. Un concerto intenso per quasi novanta minuti di adrenalina alle stelle per tutti i presenti.

 

FOZZY
Sono i Fozzy ad avere l’onore di aprire le danze del giovedì, prima vera giornata del festival. Il gruppo capitanato da Chris Jericho, cantante e wrestler, si trova nel posto giusto al momento giusto visto l’impatto sonoro che riesce a trasmettere la band statunitense. Insomma, l’ideale per scaldare il pubblico già dalle prime ore del pomeriggio in attesa dei big di giornata. Song come “Judas”, “Bad Tattoo” e “Sandpaper” sono fatte apposta per far saltare i fan tra riff potenti e sonorità moderne.

BLOODHUNTER
Inizio col botto anche nel palco Mark Reale con gli spagnoli Bloodhunter, formazione che, soprattutto dal vivo, riesce a dare sfogo a tutta la propria potenza sonora con gli scream e i growl della singer femminile Diva Satanica, oltre che con una montagna di riff spaccaossa. Il pubblico non può che scatenarsi soprattutto quando la cantante scende dal palco per pogare con i fan più scatenati. Davvero un’ottima prova per i Bloodhunter, gruppo che sta crescendo e che potrebbe far presto parlare di sé.

DRAGONFORCE
Manca un po’ di potenza nelle esibizioni della band inglese, almeno questa è la sensazione che si ha ogni volta che si assiste ad un concerto dei Dragonforce. Ma allo stesso tempo è uno spasso ammirare all’opera Herman Li e Sam Totman; i due chitarristi sparano note al fulmicotone e Marc Hudson al microfono mostra tutte le sue doti toccando note altissime. Un pubblico numeroso e partecipe riversa tutta la propria passione sulla band, che ripropone alcune canzoni storiche come “Cry Thunder” e “Through The Fire And Flames”. Una prestazione niente male per i ragazzi inglesi, salutati da molti applausi, segno che il pubblico spagnolo ha apprezzato non poco la loro performance.

CENTINELA
Quando suonano i Centinela è una questione di cuore perché la band spagnola ha sempre dedicato la propria vita ad un metal classico di gran fattura. Con uno dei cantanti migliori in circolazione, il gruppo di Albacete ha messo a ferro e fuoco il palco Mark Reale con il solito solido show, composto da riffoni pesanti e con la voce di Miguel Moreno capace di arrivare fino a note altissime con gran scioltezza. La dimostrazione sono brani come “Mas Fuerte” e “Hora De Marchar”. Il cavallo di battaglia “Como Un Huracan!” chiude alla grande lo show, tra gli applausi del pubblico.

SUICIDAL TENDENCIES
I Suicidal Tendencies hanno ancora qualcosa da dire? Pare di sì, visto che il loro spettacolo è riuscito a coinvolgere i presenti con tanta adrenalina. Certo, il loro sound era innovativo un bel po’ di anni fa, ora un po’ meno. Ma la band di Mike Muir è tornata con decisione a calcare i palchi di mezza Europa con tanta voglia di dimostrare che il tempo per la pensione è ancora lontano. E la loro esibizione è stata molto onesta: nessuna sbavatura, tanta dedizione e brani come “Send Me Your Money” e “Trip At Your Brain” capaci di trasmettere la giusta carica. Non esaltanti ma promossi!

KAMELOT
Uno show incentrato sulle ultime produzioni quello dei Kamelot, che avrà fatto storcere il naso ai fan di vecchia data, almeno all’inizio della setlist. Difficile capire come mai non venga riproposto alcun pezzo da “The Fourth Legacy”, album storico della band. Insomma si sa, il gruppo capitanato da Thomas Youngblood ha deciso di puntare su sonorità più gothic, come dimostrano gli ultimi dischi in studio. Dopotutto la formazione è rinnovata al massimo e oltre a Thomas rimane ben poco rispetto ai tempi del succitato “The Fourth Legacy” e “Karma”. Il pubblico pare apprezzare brani come “Insomnia” e “The Great Pandemonium”. Per fortuna le note di “When Lights Are Down” e “March Of Mephisto” risvegliano anche i supporter più datati e poi “Center Of The Universe” e “Forever” accendono del tutto uno show che nel finale tocca livelli altissimi. Quando vogliono, i Kamelot sono ancora una grandissima band!

MR. BIG
I Mr. Big sono musicisti stratosferici ma non lo danno troppo a vedere. Hanno scritto alcune pagine fondamentali dell’hard rock, ma la sensazione è che siano una band molto modesta e alla mano. Certo, quando poi salgono sul palco mettono in mostra tutte le loro capacità, e il tempo si ferma. Come dei ragazzini al top della forma, Eric Martin canta con la carica di un ventenne e anche i suoi compagni lo seguono. Ne esce uno show davvero intenso che trasuda hard rock. Paul Gilbert mostra tutta la sua classe in una setlist lunga che va a toccare l’intera loro discografia. I brani più recenti funzionano anche dal vivo, ad esempio “Open Your Eyes” e “Undertow”, mentre diversi sono gli estratti dallo storico “Lean Into It”, con pezzi come “To Be With You” e “Alive And Kickin’” che non mostrano il segno del tempo. I Mr. Big sono una garanzia.

NIGHTWISH
Gli headliner della giornata sono attesissimi da tutti i presenti. Il gruppo finlandese, in questo tour che toccherà anche l’Italia tra qualche mese, può contare su una scaletta dedicata a tutta la propria carriera fin dai primi dischi, in una specie di ‘best of show’, e l’adrenalina del pubblico è davvero alta. I Nightwish possono contare su coreografie degne di una band di tale portata ed il loro show diventa facilmente uno dei più rappresentativi di questa edizione del Leyendas Del Rock. Gli anni di esperienza passati costantemente a calcare palchi importanti con un ruolo da protagonisti vorranno pur dir qualcosa. E Floor e soci, senza troppi fuochi d’artificio, mettono in piedi uno spettacolo di primo livello. “End Of All Hope” apre la setlist e insieme a brani come “Come Cover Me” e “Gethsemane” accende i presenti. E’ d’obbligo in questi casi dover riproporre anche le canzoni più commerciali e ciò avviene nei casi di “Elan” e “Amaranth”. Sarà la meravigliosa “Ghost Love Score” a chiudere alla grande uno show dove i Nightwish non hanno tradito le attese, sebbene la sensazione è che si poteva fare anche di meglio.

PICTURE
L’heavy metal classico dei Picture ci riporta agli anni Ottanta con brani che incontrano melodia e potenza, come la scena inglese insegna da sempre. Un’ora esatta, durante la quale il pubblico spagnolo ha potuto godere di buona musica con pezzi come “Heavy Metal Ears” e “Diamond Dreamer”, che avranno riportato i metaller più datati indietro di trent’anni. Il classico show onesto dove la passione viene prima di tutto.

WATAIN
Il black metal è da sempre presente al Leyendas Del Rock e i Watain hanno l’onore, insieme ad Abbath che si esibirà il giorno seguente, di portare avanti la loro proposta davanti ad un folto pubblico. Luci quasi assenti per l’esibizione del gruppo svedese. Un’ora di atmosfere oscure che hanno appassionato i fan più estremi presenti al festival con spargimento di sangue incluso, per il divertimento del pubblico.

BONFIRE
Forti di un nuovo, solido disco quale “Temple Of Lies”, i tedeschi Bonfire hanno dimostrato al Leyendas Del Rock che il loro hard rock teutonico funziona alla grande anche dal vivo, sia coi nuovi brani, come appunto la title track del nuovo full-length, sia con le canzoni storiche come “Never Mind” e “Ready 4 Reaction”; e il nuovo singer Alexx Stahl si dimostra davvero tenace e preparato. Promossi.

WARCRY
I WarCry sono una delle band più seguite in Spagna, forti di un successo sempre in crescita, e nelle tredici edizioni del festival la band asturiana non è mai mancata una sola volta. Se lo scorso anno avevamo assistito ad uno show speciale con tanto di orchestra sul palco, stavolta la band di Victor Garcia tira dritta per un’oretta di show senza troppi fronzoli, andando a riproporre alcuni dei migliori brani della propria discografia. La setlist punta su pezzi di impatto come “Quiero Oirte”, “Alma De Conquistador” e “Ardo Por Dentro”, canzoni che accendono il pubblico, mentre nel finale non poteva mancare la classica “Hoy Gano Yo”. Il solito show preciso e potente dei WarCry davanti ad un pubblico gremito che impazzisce ogni volta per i propri idoli.

SAUROM
Altra band che ormai raccoglie il consenso di tantissimi metaller spagnoli e sudamericani, i Saurom sono un’altra formazione che difficilmente manca al Leyendas Del Rock e che spesso ha l’onore di suonare in chiusura di giornata, come in questo caso. Il motivo è facile: con loro si è sicuri che anche alle tre del mattino tutta la gente rimane fissa davanti al palco a cantare e danzare sulle note dei magici brani di Narci Lara & Co. Ed anche stavolta succede proprio così: sulle note di “Cambia El Mundo”, “La Leyenda De Gambrinus” e “La Posada Del Poney Pisador”, tutti cantano e si crea un’atmosfera di festa che è davvero unica e difficile da descrivere. Il folk rock/metal dei Saurom è contagioso e quando Miguel, singer della band, si tuffa e si fa trasportare dal pubblico durante “El Circulo Juglar”, l’esaltazione arriva alle stelle. Si chiude con “La Taberna” uno show che nessuno avrebbe voluto finisse così presto e che fa partire i titoli di coda del primo giorno del Leyendas Del Rock 2018.

 

 

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