19/11/2024 - LUCIFER + THE NIGHT ETERNAL + TANITH @ Legend Club - Milano

Pubblicato il 23/11/2024 da

Report di Roberto Guerra
Fotografie di Benedetta Gaiani

Non ci è dato sapere se il martedì sia il giorno preferito di demoni e mietitori nella loro connotazione più elegante e classica; tuttavia, in questo caso specifico appare innegabile che il secondo giorno di questa fredda settimana sia stato battezzato proprio da un trittico musicale di divulgatori del sacro verbo delle tenebre, ciascuno con la propria maniera di attingere ad un calamaio nero come l’inchiostro, senza però dimenticare un proprio, personalissimo stile!
Diciamo questo perché le tre band in questione rientrano di diritto tra quelle che riescono a mantenere intatto il proprio estro blasfemo ed esoterico, ponendo in risalto una derivazione musicale classica e trasversale, con influenze che vanno dall’heavy metal al rock anni ’70, il tutto con un forte carattere tipicamente doom – opprimente, ma anche orecchiabile e accogliente.
A livello di affluenza avremmo sperato in qualche presenza in più tra le mura del Legend Club, ma considerando il giorno infrasettimanale e la natura relativamente di nicchia delle formazioni coinvolte, riteniamo vada bene anche così. Buona lettura!

La nostra elegante discesa negli anfratti più oscuri inizia con gli statunitensi TANITH che, pur nascendo quasi come un progetto parallelo di nomi del calibro di Russ Tippins (Satan) e Dino Destroyer (Natur), con i loro due album sono riusciti a ottenere un consenso pressoché unanime da tutti gli amanti di sonorità oscure e rockeggianti allo stesso tempo.
Il loro sound oscilla infatti tra il rock più settantiano ed un metal classico dalla parvenza britannica di tradizione Iron Maiden, anche se è innegabile il cupo fil rouge che li lega a realtà come i Coven o gli stessi Lucifer, che si esibiranno più tardi.
Il contributo della frontwoman Cindy Maynard è fondamentale per rendere evidente questa caratteristica, grazie anche ad una scaletta che pesca principalmente dall’opera più recente, intitolata “Voyage”, e in misura minore dal predecessore “In Another Time”; l’intera setlist è interpretata ottimamente da un quartetto preparato ed ormai inscalfibile nelle sue capacità esecutive, soprattutto se parliamo del sopracitato chitarrista Russ Tippins, che si rende fautore di una performance doppiamente meritevole, come chitarrista e cantante al fianco della stessa Cindy.
I pezzi sono uno più interessante dell’altro, in particolar modo l’iniziale “Olympus By Dawn”, in grado di gettare benissimo le basi di un mood che si mantiene intatto per la durata dell’intero evento, oltre che del loro breve show.
A titolo personale, riteniamo siano “Snow Tiger” e la conclusiva “Citadel (Galantia Pt.1)” a rappresentare i due picchi più elevati, anche perché parliamo delle due opener dei rispettivi album, da ascoltare senza indugio se amate queste sonorità.

Proseguiamo coi teutonici THE NIGHT ETERNAL, che rappresentano a tutti gli effetti la più ‘metal’ delle formazioni presenti, in quanto nel loro sound è possibile udire tracce di Angel Witch, Danzig, Moonspell e altre realtà apparentemente distanti tra loro, ma dannatamente funzionali se abbinate correttamente; il tutto, inoltre, senza dimenticare una punta di rock e persino derive al limite del black, ben udibili, ad esempio, nel brano “Moonlit Cross”, con cui la band si congederà questa sera.
A scanso di una iniziale debolezza sonora, data probabilmente da un’equalizzazione sistemata e spinta in corso d’opera, lo show della band rappresentata dal frontman Ricardo Baum è un concentrato di energia e passione autentica, con brani a dir poco maiuscoli a comporne la setlist: iniziando con “Between The Worlds”, passando per la coinvolgente “In Tartarus” e toccando l’apice con “Elysion (Take Me Over)”, cantata a gran voce dai presenti, l’intero concerto assume una connotazione potente e variegata, che giunge al culmine proprio con la conclusiva traccia sopracitata, capace di incattivire l’atmosfera fino a portarla ad un livello sanguinario e diabolico.
Ricardo è un frontman di tutto rispetto e lo dimostra ogni volta che calca un palco, muovendosi come se fosse posseduto e facendo sfoggio di uno stile vocale perfetto nel suo ruolo, in un contesto come quello attuale, che fa del parallelismo tra forza e atmosfera il proprio punto cardine.
Una autentica parentesi metallica, grintosa ed adrenalinica in una serata che, perlomeno valutando il primo e il terzo atto, tende a fare più leva su altre caratteristiche, pur non mancando in nessun caso le sferzate taglienti, e a breve ne avremo la conferma.

La bionda chioma della fenomenale cantante Johanna Platow e il cappello dell’inossidabile Nicke Andersson dietro alle pelli indicano che è tempo di godere in compagnia dei LUCIFER, pronti a dare il via al loro rituale a base di magia nera e classe da vendere.
Dopo non essere praticamente riusciti a vederli di supporto ai Ghost a causa delle lunghe attese all’entrata, la band ci tiene a ribadire la propria voglia di intrattenere i fan italiani, grazie a quella commistione di rock e doom metal che da ben cinque album non fa che farci godere, peraltro senza mai prendersi esageratamente sul serio e mantenendo quasi dei toni scherzosi sul fronte scenico, come confermato anche dall’atteggiamento comico della stessa frontwoman tra un pezzo e l’altro.
Se dovessimo dare una definizione di eleganza abbinata alla blasfemia, proprio il nome dei Lucifer sarebbe uno dei primi a venirci in mente, degni portatori di un sound che trova le sue origini all’alba del metal stesso, quando i Black Sabbath e i Coven evocavano letteralmente il maligno all’interno di piccoli club.
La scaletta non è lunga, ma è quasi perfetta a nostro avviso, perchè non tralascia nulla e si presenta con dei suoni dosati ottimamente, anche se ci dispiace non sentire nulla dal loro lavoro d’esordio: c’è posto per pezzi grintosi come la iniziale “Crucifix (I Burn For You)” e “Fallen Angel”, così come fasi lente e tetre come “Slow Dance In A Crypt”; tuttavia, considerando il loro peculiare stile, che non stonerebbe all’interno di un evento a tema anni ’60/’70, non possiamo non citare “At The Mortuary”, “Midnight Phantom”, la melodica “Riding Reaper” e “Bring Me His Head”, eseguita poco prima dell’encore, nel quale trovano posto “Maculate Heart” e i due estratti più datati del pacchetto, ovvero “California Son” e l’esaltante “Reaper On Your Heels”, con cui la band ci saluta ricordandoci di porgere i nostri omaggi alla sacra croce (rovesciata).
Un concerto che definire trasversale non è erroneo: fomentante per i metallari, ma anche per gli amanti di un certo tipo di rock alla vecchia maniera e persino per chi non disdegna un po’ di sano pop in una concezione ormai quasi estinta del termine. Nessuno può dire che nel repertorio dei Lucifer non ci sia qualcosa di proprio gradimento, e se il tutto viene portato in scena a questi livelli di classe e doti sceniche, non possiamo davvero lamentarci.

Setlist:
Crucifix (I Burn For You)
Ghosts
Midnight Phantom
Riding Reaper
Wild Hearses
Fallen Angel
The Dead Don’t Speak
At The Mortuary
Slow Dance In A Crypt
Bring Me His Head
Maculate Heart
California Son
Reaper On Your Heels

 

TANITH

THE NIGHT ETERNAL

LUCIFER

 

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