02/10/2015 - MACHINE HEAD – Trezzo sull’Adda (MI) @ Live Music Club - Trezzo Sull'Adda (MI)

Pubblicato il 06/10/2015 da

A cura di Maurizio “morrizz” Borghi

Prima la decisione di non fare festival estivi. Poi l’annuncio di uno spettacolo celebrativo “An Evening With”, senza supporter. Successivamente la conferma di quattro date in Italia dopo soli dodici mesi d’assenza. In tutta onestà ci è sembrata una mossa azzardata. Qualche fiasco sarebbe stato anche accettabile considerata la scommessa, invece dopo i successi di Roma e Bologna eccoci a Trezzo, col parcheggio del Live Music Club completo a cercare un posto auto al supermercato di fronte. La sala è piena, il bar indaffarato e i balconi sono affollati da subito. L’aneddoto di Robb Flynn cacciato dalla Cappella Sistina è sulla bocca di tutti e tra una birra e una risata l’atmosfera si fa elettrica. Il palco dell’ultimo tour viene riproposto in una configurazione curiosa: batteria rialzata, tre tappeti davanti e i drappi rossoneri posizionati a restringere l’area. Niente fotografi questa sera, tra i Machine Head e il loro pubblico solo pochi metri e delle transenne…

 

machine head-a night with-2015
“Imperium” dà il via alla lunga esibizione, mostrandoci un gruppo molto preciso e professionale. Ci siamo chiesti se i Machine Head potessero davvero reggere un minutaggio così elevato e la risposta è arrivata dopo qualche pezzo, dopo aver notato diversi piccoli dettagli. Se nelle prime file le note del combo di Oakland hanno scatenato l’inferno, tra mosh e circle pit parecchio sudati, la performance sul palco è stata carica e coinvolgente ma anche trattenuta e sobria: Flynn e soci sono rimasti immobili sul proprio tappeto, con l’impianto luci a dare dinamicità e colore, in un impatto inedito per chi in passato ha sperimentato l’intensità esagerata e selvaggiamente alcolica del loro leader. Anche le doti oratorie del frontman, da sempre ottimo comunicatore, vengono lasciate da parte per buona parte dello spettacolo: assistiamo a pochi intermezzi mirati, che vanno a scaglionare una serie di brani tendenzialmente molto lunghi. Con questi accorgimenti, anche la voce regge alla grande, infatti l’esecuzione di “Hallowed Be Thy Name” degli Iron Maiden è davvero spettacolare: scommettiamo resterà impressa nella memoria dei presenti come uno degli highlight della serata. Entrando nel cuore dello spettacolo realizziamo come i Machine Head di oggi sono quelli di Flynn e Demmel, che da “The Blackening” in poi hanno esplorato una via barocca e ricca di influenze classiche che spesso valicano il groove/thrash metal, con brani articolati e ambiziosi. Chi considera “Burn My Eyes” il capolavoro assoluto della band non può che rimanere amareggiato dalla scelta di relegare quella pietra miliare alle sole “Davidian” e “Old”, totalizzando con due miseri estratti la stessa rilevanza del bistrattato “Supercharger”. Va ancora peggio a “The More Things Change”, rappresentata dalla sola “Ten Ton Hammer”: un pugno nello stomaco per i fan di vecchia data, che da anni confidano in una revisione di quel materiale dal vivo. E’ ormai evidente che i Machine Head hanno voltato pagina: sono quelli del leader supremo Robb Flynn, capaci di questa impresa ambiziosa e usciti vincitori anche in Italia nella loro versione più maestosa e “metal” a tutto campo, in grado di padroneggiare il grande pubblico per un minutaggio esteso senza in alcun modo risultare freddi o calcolatori. La loro trasformazione è stata graduale e uno show celebrativo come quello che va in scena in questa serie di date, pur senza sostanziali “chicche” o clamorosi ripescamenti, è comunque formalmente esaustivo ed imponente, andando a segnare una vittoria eclatante e regalando un’esperienza da ricordare, confidente, rischiosa e controcorrente. I Machine Head sono riusciti a dimostrare di essersi evoluti senza segnare una netta distinzione tra “vecchi” e “nuovi” fan, confermandosi attuali ed amati, scongiurando la maledizione che perseguita molte formazioni tramutandole esclusivamente in fenomeno nostalgico. Chi riesce a fare altrettanto? Machine Fucking Head!

machine head - scaletta trezzo - 2015

 

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