A cura di Luca Pessina
Entombed, Dismember, Grave, Unleashed… quando si parla di death metal made in Sweden è ovvio che i primi nomi ad essere chiamati in causa siano questi. Quattro gruppi che hanno fatto la storia di questo genere, quattro gruppi che sino a pochi anni fa erano dati per spacciati e che adesso sembra stiano vivendo una nuova giovinezza, costellata di album sempre più convincenti e di tour sempre più seguiti. A proposito di tour… fra coloro che hanno sempre seguito l’infernale quartetto, alzi la mano chi non aveva mai goduto al pensiero di poterlo ammirare sullo stesso palco nel corso della stessa sera! Gli organizzatori del tedesco Party.San Open Air erano quasi riusciti a concretizzare il sogno nel 2004, quando invitarono Dismember, Grave e Unleashed a prendere parte al festival. Ma solo grazie al recente interessamento degli Entombed il tutto ha avuto finalmente luogo. Masters Of Death 2006… il meglio della vera scena death metal svedese in tour in Europa! Nessun headliner, nessuna support band… quattro gruppi con lo stesso tempo a propria disposizione e che a turno, per circa tre settimane, ricoprono tutte le posizioni del bill, ruotando ogni sera. Destruction, Kreator e Sodom avevano già sperimentato con successo questa soluzione nel 2002 e le band svedesi non hanno fatto altro che prendere esempio. Metalitalia.com era presente alla seconda data del tour, che ha avuto luogo nella capiente Carling Academy di Londra. Ad aprire il concerto ci hanno pensato gli Exterminator, combo belga dedito ad un death metal in stile Gorefest in vero abbastanza modesto. Nessuno dei numerosissimi presenti ha seguito con attenzione l’esibizione del quartetto, ma quando le luci si sono spente per accogliere la prima delle quattro band scandinave, il pit erano pieno e pronto a scatenare l’inferno!
DISMEMBER
Naturalmente nel locale regnava la curiosità di sapere chi avrebbe avuto il compito di suonare per primo. A Londra è toccato ai Dismember, che, come loro consuetudine, si sono presentati on stage senza troppi fronzoli e hanno dato fuoco alle polveri con uno dei brani più incisivi del loro repertorio recente: “Where Ironcrosses Grow”. I suoni un po’ impastati non hanno minato troppo l’impatto della song, che è riuscita a scatenare immediatamente un pogo notevole. Famosi ormai per essere un gruppo che ama interagire con i fan, i Dismember hanno evitato di suonare i brani in rapida successione, prendendosi invece numerose pause per annunciare a dovere ogni pezzo e per incitare la folla. La scaletta non ha concesso particolari sorprese ma è senz’altro stata molto apprezzata dai fan britannici, che non hanno smesso un attimo di incitare Matti Karki e soci. A dire il vero, l’esecuzione non sempre è stata impeccabile: Fred Estby ha infatti un po’ ecceduto in ignoranza questa sera, andando un paio di volte fuori tempo in maniera vistosa; anche i chitarristi sono inoltre apparsi stranamente un po’ impacciati in alcune song (“Skin Her Alive”, soprattutto). Tuttavia, la comunque grande esperienza e l’indubbio carisma di Karki hanno evitato che il concerto perdesse di intensità. Alla fine, quindi, si sono uditi soltanto applausi per i Dismember, nonostante quello di questa sera non sia stato certo uno dei loro migliori show degli ultimi anni.
SETLIST DISMEMBER:
Where Ironcrosses Grow
Bleed For Me
Time Heals Nothing
Skinfather
Let The Napalm Rain
Skin Her Alive
Tragedy Of The Faithful
Autopsy
Life – Another Shape Of Sorrow
Silent Are The Watchers
Dreaming In Red
GRAVE
Pienamente convincente è stata, al contrario, la performance dei Grave, che, con il chitarrista Jonas Torndal di nuovo al suo posto (ricordiamo che a febbraio, con i Cryptopsy, il gruppo si era esibito come terzetto), sono tornati ad essere un vero carro armato! Annunciati da un breve intro, i quattro hanno dato il via al concerto con “Deformed”, il primo brano di “Into The Grave”… e scusate se è poco! Suoni potentissimi hanno conferito alla song un impatto devastante, che ha investito le prime file incitandole ad un pogo senza esclusione di colpi. Da qui in poi i Grave hanno praticamente dato vita ad un “best of” show, il quale ha dato modo ai parecchi fan della band di godere di buona parte dei brani più rappresentativi dell storia del gruppo, dalla nuovissima “Burn” all’inno “Into The Grave”, come ovvio posto in chiusura. Grandissima come sempre la prova di Ola Lindgren – ormai del tutto a suo agio nel ruolo di chitarrista e cantante – e convincente anche quella del nuovo batterista Ronnie Bergerståhl (ex Centinex e Amaran), che ha riproposto in maniera fedele quanto fatto sui dischi dai suoi due predecessori. Come per i Dismember, a fine concerto si sono sprecati gli applausi… ma questa volta – non ce ne vogliano Fred Estby e gli altri ragazzi – erano sì davvero meritati!
SETLIST GRAVE:
Deformed
Burn
You’ll Never See…
Turning Black
Rise
Soulless
By Demons Bred
And Here I Die (Satisfied)
Into the Grave
UNLEASHED
Dopo i Grave è stato dunque il turno dei death metal warriors Unleashed, che hanno calcato il palco della Carling Academy con la loro proverbiale sicurezza, attaccando a sorpresa – all’urlo “Welcome, warriors!” – con quello che forse è il loro brano più famoso: “Before The Creation Of Time”! Anche gli Unleashed hanno potuto godere sin dall’inizio di suoni molto buoni, cosa che ha reso l’esibizione decisamente esaltante sin dalle prime battute. Il quartetto ha suonato senza soste rilevanti per tutti i quarantacinque minuti a sua disposizione e, nonostante un paio di imprecisioni durante le esecuzioni dei brani tratti dal nuovo “Midvinterblot”, non c’è stato davvero nulla da appuntare alla band nel corso dell’intera performance. Ovviamente non sono mancati i classici siparietti con protagonista Johnny Hedlund – che ha cercato in ogni modo di coinvolgere i presenti nei cori di “In Victory Or Defeat” e “Death Metal Victory” – ma gli Unleashed questa sera hanno pensato per lo più a suonare, finendo per regalare ai fan una prova intensa e assai divertente. Peccato solo che verso la fine dello show sia scoppiata in fondo alla sala una rissa di proporzioni piuttosto rilevanti. Non siamo a conoscenza dei motivi scatenanti, ma sta di fatto che per colpa di una decina di imbecilli molta gente non è riuscita a godersi a pieno tutto il concerto…
SETLIST UNLEASHED:
Before The Creation Of Time
Neverending Hate
Blood Of Lies
Don’t Want To Be Born
To Asgaard We Fly
Triumph Or Genocide
The Immortals
In Victory Or Defeat
Into Glory Ride
Death Metal Victory
ENTOMBED
A questo punto della serata, mancavano ovviamente solo gli Entombed all’appello. Dopo un cambio palco a dir la verità non troppo breve, LG Petrov e compagni si sono presentati on stage e, con appena un paio di brani (i nuovi “When In Sodom” e “Carnage”) hanno fatto capire a chiunque che quello di stasera sarebbe stato un concerto memorabile. Il gruppo è infatti apparso in formissima sin dalle prime battute e ha lasciato a bocca aperta tutti coloro – fra cui il sottoscritto – che non avevano ancora avuto modo di vederlo esibirsi con il solo Alex Hellid alla chitarra. Lo split con Uffe Cederlund è stato doloroso, ma stasera gli Entombed in questa nuova incarnazione sono quasi apparsi più compatti e affiatati che in passato! Il nuovo batterista Olle Dahlstedt (ex Misery Loves Co.) non ha sbagliato un colpo – rendendosi protagonista di passaggi a tratti semplicemente esaltanti – e il suddetto Hellid si è letteralmente fatto in quattro per non far sentire troppo l’assenza di una chitarra, macinando riff su riff con una precisione allucinante! Ma, come dicevamo, tutta la band ha davvero fatto un figurone… persino LG a tratti sembrava aver riacquistato il growl di un tempo! La scaletta poi è stata a dir poco da applausi: in pratica gli Entombed hanno suonato quasi soltanto brani dai primi tre fondamentali dischi. E, come ovvio, il pubblico ha reagito alla grande, scatenando il pogo più furioso dell’intera serata. Insomma, a conti fatti non esitiamo a definire quello degli Entombed come il miglior concerto della seconda data di questo storico Masters Of Death tour. Non è mancato proprio nulla: suoni nitidi, esecuzione perfetta, setlist eccellente e partecipazione dei fan ai massimi livelli. Inutile dire che ci si è avviati verso casa sudati e stanchi… ma con un sorrisone stampato in faccia! Long Live Death Metal!
SETLIST ENTOMBED:
When In Sodom
Carnage
Crawl
Out Of Hand
Revel In Flesh
Sinners Bleed
Stranger Aeons
Left Hand Path
Chief Rebel Angel
Demon
Supposed To Rot