07/07/2007 - Metallica + Him + Machine Head + Mastodon @ Wembley Stadium - Londra (Gran Bretagna)

Pubblicato il 17/07/2007 da
A cura di Luca Pessina
 
La somma “Metallica + Wembley” non poteva dare altro risultato che il tutto esaurito. Già capita di rado che una metal band abbia l’opportunità di esibirsi in uno stadio, figuriamoci poi se quest’ultimo è il nuovissimo stadio di Wembley, inaugurato pochi mesi fa e già teatro di manifestazioni di grande rilevanza come il concerto per il decennale della scomparsa della principessa Diana (evento molto sentito qui in Gran Bretagna) e il recente Live Earth. Il pubblico metal della terra d’Albione ha quindi risposto alla grande, riempiendo tutti i settori messi a disposizione nello stadio sin dal primo pomeriggio e supportando senza freni gli opener Mastodon e Machine Head. Discorso a parte va invece fatto per gli HIM, acclamati da una piccola fetta di pubblico, ma per lo più sommersi di insulti: il gruppo finlandese continua purtroppo ad essere visto come un fenomeno per ragazzine e quindi criticato a priori, nonostante sia palese che nei suoi lavori ci sia tanto metal e hard rock quanto nelle ultime uscite degli headliner di quest’oggi! Comunque, a parte questa parentesi, durante la giornata è andato davvero tutto per il meglio: esibizioni pregevoli, suoni almeno discreti per tutte le band (anche se pare che sulle tribune i primi gruppi si siano uditi maluccio), cornice di pubblico imponente e una location che si è rivelata adattissima per ospitare un evento di tale portata, con numerosi punti di ristoro, bagni e rubinetti dai quali si poteva gratuitamente prelevare acqua potabile. Un successo, insomma… speriamo che il prossimo anno tocchi agli Iron Maiden o a qualche altro grosso nome!
 

MASTODON

Meno popolari che altrove, ma comunque forti di un seguito di tutto rispetto anche da queste parti, i Mastodon ci hanno messo poco ad estasiare la folla con la loro proposta heavy e cangiante. Del resto, certi loro riff sono chiaramente ispirati a quelli dei primi Metallica, quindi era facile prevedere per loro un buon successo. “The Wolf Is Loose” e la ormai famosa “Blood And Thunder” sono stati i brani più acclamati, ma tutta l’esibizione del quartetto statunitense ha visto il pubblico partecipe, nonostante i nostri non siano certo degli animali da palco. Si preoccupano più di suonare che di fare scena, i Mastodon, ma poco male… i brani escono dagli amplificatori molto più incisivi e potenti che su CD e sono i fan con il loro pogo incessante a fare lo spettacolo. Un gran concerto, quello della band di Atlanta… i nostri sono ormai pronti per il grande salto.

MACHINE HEAD

I Machine Head nel Regno Unito sono praticamente delle divinità, quindi non ha sorpreso il fatto che come sostituti dei defezionari Bullet For My valentine (rimasti a casa per problemi di salute del cantante) siano stati chiamati proprio loro, sul punto di tornare negli USA dopo una trionfale serie di date in Europa. Motivatissimi e consci di avere di fronte un pubblico amico, Robert Flynn e soci si sono resi protagonisti di un set incendiario per potenza e intensità. Mezz’ora non era sufficiente per proporre tutte le loro hit, ma senza concedersi pause il quartetto è comunque riuscito a suonare “Clenching the Fists of Dissent”, “Imperium”, “Take My Scars”, “Halo” e “Davidian”, ovvero alcuni dei migliori brani del suo repertorio. Un Flynn talmente esagitato da sembrare quasi in preda ad una crisi isterica ha condotto le danze e per i fan non c’è stato scampo… trenta minuti di vero massacro!

HIM

Spiace per gli HIM. Nonostante la loro prova sia stata discreta, il pubblico li ha bersagliati per tutta la mezz’ora a loro disposizione con insulti e persino coreografie di dita medie! Ville Valo non è sembrato dare peso alla cosa e ha anzi presentato i pezzi come se nulla stesse accadendo, dando prova di grande professionalità e, soprattutto, immensa pazienza! Accanto ad un paio di nuove composizioni, destinate a comparire nel prossimo full-length dei nostri, gli HIM hanno proposto tutti i loro classici ad eccezione di “Your Sweet Six Six Six” (forse considerata troppo pop per l’occasione). “Buried Alive By Love” e la cover di “Wicked Game” di Chris Isaak sono state eseguite molto bene, ma ovviamente gli applausi dei fan sono stati sommersi dai “booo” e dagli insulti, che non hanno smesso di piovere sui nostri nemmeno durante le esecuzioni. Probabilmente questa sarà l’ultima esibizione degli HIM di spalla ad un gruppo metal!

METALLICA

Preceduti dal consueto intro di Ennio Morricone tratto da “Il Buono, Il Brutto e Il Cattivo”, i Metallica sono saliti sul palco alla spicciolata: prima Hammett, poi Ulrich – con sempre meno capelli! – e Trujillo e, infine, Hetfield, che ha avuto il compito di lanciare “Creeping Death” sulla folla, già completamente entusiasta. Posto in apertura, un simile brano non poteva fallire e infatti ci sono voluti giusto un paio di secondi prima che l’intero Wembley iniziasse a cantare assieme al frontman tutto il testo, parola per parola, sino alla mitica sezione centrale, con l’urlo “Die! Die!” ripetuto all’unisono da decine di migliaia di persone. E per “For Whom The Bell Tolls” il copione è stato lo stesso, con Hetfield a dettare i tempi e il pubblico ad urlare a squarciagola, mentre sul palco Hammett e Trujillo davano il loro contributo in termini di presenza scenica: migliorata molto quella del primo, sempre imponente quella del secondo. Ha quindi stupito parecchi fan la scelta di proporre quasi in apertura “Sad But True” – solitamente suonata nel finale – ma non è stata una sorpresa (le scalette delle date precedenti erano state tutte rese note online!) l’arrivo di “Disposable Heroes” – richiestissima dopo il grande successo ottenuto nel tour dell’anno scorso – “The Unforgiven” e, soprattutto, “…And Justice For All”, brano non eseguito live dai tempi del tour di supporto all’omonimo album e interpretato ottimamente dai Metallica e, in particolare, da Hetfield, che a livello vocale questa sera ha offerto una delle sue interpretazioni migliori degli ultimi anni, cantando molti pezzi quasi come ai tempi d’oro. La band poteva invece risparmiarci “The Memory Remains”, canzonaccia tratta da “Reload” che ha però visto buona parte del pubblico – anche coloro che poco prima avevano fischiato gli HIM! – partecipare e cantare in coro la parte di Marianne Faithfull. Per chi scrive, un brano utile solo a far riposare gola e gambe. La successiva “The Four Horsemen” poteva essere il pezzo adatto a far riprendere quota al concerto, ma purtroppo i Metallica – Ulrich e Hetfield soprattutto – hanno insolitamente proposto quest’ultima in maniera molto imprecisa e moscia, protraendo dunque la parentesi buia iniziata con “The Memory Remains” sino all’arrivo di “Orion”, suonata, per fortuna, senza sbavature. Il finale della prima parte dello show ha quindi regalato altre graditissime perle come “Fade To Black”, “Master Of Puppets” e “Battery” prima che i nostri si ritirassero in attesa di essere, come al solito, richiamati a gran voce dalla folla. Una folla che di certo non si è risparmiata nei cori di incitamento durante il breve break, ma che tuttavia, almeno per il sottoscritto, è stata ricompensata in malo modo da una ripresa di concerto davvero pietosa, che ha visto i quattro suonare la soporifera e inutile “No Leaf Clover” e l’immancabile “Nothing Else Matters”, brano che i Metallica sono costretti a suonare sempre giusto per compiacere quella frangia di fan “metallara ma non troppo” che li ha scoperti grazie a questa ballatona. Nulla di dire sull’interpretazione della band, ma meno male che di lì a poco è stato il turno di “One” (preceduta dalle solite esplosioni), “Enter Sandman” e, dopo un’altra breve pausa, della cattivissima “Whiplash” e “Seek And Destroy”, dove i Metallica sono tornati a suonare con grandi risultati la musica che riesce loro meglio e per la quale sono diventati una leggenda. Grazie al cielo, non è stata proposta nessuna delle “new song”, ma quasi solo brani del vecchio repertorio… come dicevamo, tutti ben eseguiti ad eccezione di “The Four Horsemen”, dove Ulrich è apparso più volte in affanno. Tutto sommato, si può quindi parlare dell’ennesima bella figura dei Metallica: sempre molto carichi quando giungono in Europa e sempre propensi a suonare moltissimi dei loro classici. L’età avanza, ma i quattro continuano a dimostrarsi in buona forma e quasi perfettamente in grado di reggere il ritmo delle loro esibizioni. Poco importa dunque se il nuovo materiale lascia alquanto a desiderare: sino a quando dal vivo la scaletta sarà per lo più occupata dai pezzi dei primi, indimenticabili album, saremo sempre ben lieti di andare a supportare i quattro cavalieri!
 
METALLICA setlist:
 
Creeping Death
For Whom The Bell Tolls
Sad But True
Disposable Heroes
The Unforgiven
…And Justice For All
The Memory Remains
The Four Horsemen
Orion
Fade To Black
Master of Puppets
Battery
– – – –
No Leaf Clover
Nothing Else Matters
One
Enter Sandman
– – – –
Whiplash
Seek and Destroy

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