02/12/2022 - MGLA + ULCERATE + MORD’A’STIGMATA @ Sala Changò Live - Madrid (Spagna)

Pubblicato il 08/12/2022 da

Proprio come un banco di nebbia, i Mgla si spostano ormai in lungo e in largo per l’Europa, avvolgendo nelle loro grigie arie città e interi paesi, sull’onda di un hype che non accenna minimamente a scemare. Dopo avere fatto tappa in Italia e in altre zone meridionali un paio di mesi fa, la black metal band polacca non si è riposata granchè prima di ripartire per l’ennesima sortita preparata in gran segreto. Mettendo nel mirino soprattutto Baltico, Scandinavia, Francia e penisola iberica, il gruppo si è imbarcato in un tour di diverse settimane il quale ha fatto tappa in quel di Madrid in un venerdì sera dicembrino. A rendere l’evento ancora più invitante è la presenza nel ruolo di special guest dei neozelandesi Ulcerate, altro caposaldo del mondo extreme metal degli anni Duemila, arrivati finalmente in Europa per promuovere l’ultimo capolavoro “Stare Into Death and Be Still”. L’atmosfera è frizzante e la Sala Chango – noto locale per concerti vicino al centro della capitale spagnola, già visitato in occasione di una vecchia edizione del festival Madris Is The Dark – si fa trovare piuttosto affollata già in prima serata…

Il concerto viene aperto dai MORD’A’STIGMATA, formazione polacca attiva ormai da quasi vent’anni. A differenza dei loro connazionali, i quattro di Bochnia non sono mai stati particolarmente ‘chiacchierati’, anche se nella loro discografia vi sono almeno un paio di lavori decisamente interessanti. Diciamo che il gruppo non ha lo stesso tiro e la risolutezza degli autori di “Exercises in Futility”: nella proposta si alternano diversi tipi di umori e influenze, a volte secondo progressioni esaltanti, ma in altre occasioni con risultati un po’ incerti. Soprattutto negli ultimi tempi, nella proposta si è fatta largo una vena dark piuttosto pronunciata, vagamente sulla scia dei connazionali Blaze Of Perdition o di certe cose dei tedeschi Secrets Of The Moon, ma dal vivo restano maggiormente impresse le trame dall’impronta più metallica, soprattutto grazie alla notevole prova del batterista Janusz Gałyga. I brani tendono ad avere uno sviluppo piuttosto contorto e non tutta la platea dimostra di avere pazienza a sufficienza per seguire le gesta del quartetto, nonostante i continui incitamenti da parte del chitarrista Golem XIV. Di certo, le cose vanno meglio agli ULCERATE, qui con la consapevolezza di avere dalla propria parte una discreta fetta di pubblico. Da tempo la band si è stabilizzata su un pratico terzetto, con il bassista Paul Kelland ad occuparsi anche della voce e con i membri fondatori Jamie Saint Merat (batteria) e Michael Hoggard (chitarra) a imbastire il grosso di quelle trame arcigne e sibilanti per cui il nome Ulcerate è ormai celebre un po’ ovunque. Il death metal dissonante e avanguardistico del trio non necessita più di particolari introduzioni, tanto che per il gruppo i tour da headliner non sono certo cosa rara, ma questo ruolo di special guest in apertura ad una realtà ormai enorme come i Mgla è un’opportunità stuzzicante nell’ottica di suonare davanti a una platea un pochino diversa dal solito e di guadagnare qualche nuovo adepto. Come prevedibile, i neozelandesi, pur rimanendo immobili come da tradizione, danno visibilmente tutto se stessi, impressionando sin dalle prime battute per la loro proverbiale coesione, naturale conseguenza di una preparazione tecnica e di un ‘orecchio’ fuori dal comune. Come abbiamo sostenuto in precedenza, la prova di Jamie Saint Merat è il classico show all’interno dello show: quando si dice ‘suonare’ la batteria, anzichè colpirla, viene per forza alla mente questo musicista, che con il suo tocco inconfondibile è riuscito ad elevare ulteriormente l’eleganza e la personalità del sound della formazione in tutti questi anni. La scaletta pesca parecchio dall’ultima fatica in studio, il succitato “Stare Into Death and Be Still”, scelta che approviamo in quanto mossi dalla curiosità di saggiare anche in sede live la più spiccata componente atmosferica delle recenti composizioni. Inutile sottolineare come gli Ulcerate non mostrino alcuna esitazione nemmeno in queste tracce più ‘aperte’: i pieni e i vuoti del nuovo materiale vengono gestiti senza alcuna sbavatura, anche se, pensando a un ipotetico apice del concerto, la spinta e il turbinio di sensazioni di un episodio come la datata “Everything Is Fire” risultano sempre indimenticabili.
Con una risposta da parte degli astanti oltre le aspettative, il gruppo si congeda per lasciare spazio agli headliner MGLA, ora attesissimi da un locale che ha registrato il sold-out. Abbiamo visto il quartetto di Cracovia dal vivo davvero tante volte nell’ultima dozzina d’anni, ma l’impatto del suo black metal rimane fresco e tangibile, se non altro perchè in tutto questo tempo la band non ha mai smesso di suonare live, affinando più che mai tanto l’affiatamento quanto la preparazione tecnica. Visto il grande successo di opere come “Exercises In Futility” e “Age of Excuse”, certe canzoni sono ormai inamovibili in scaletta, quindi lo show dei Mgla, per coloro che hanno già avuto modo di vederli in più occasioni, può risultare un filo prevedibile; tuttavia, come detto poc’anzi, le melodie e il groove su cui sono giocati pezzi come “Age of Excuse II”, “Exercises in Futility I” o “Exercises in Futility V” restano contagiosi anche a orecchie smaliziate. Inoltre, dietro a quei veli neri, è evidente come vi siano dei musicisti genuinamente appassionati, impeccabili nel curare la forma, ma bravi anche a trasmettere un vero senso di urgenza e coinvolgimento con pochi calibrati gesti. La spiccata orecchiabilità alla base di buona parte del repertorio fa quindi il resto: la platea entra subito in sintonia con il suono, si anima e sostiene il quartetto incondizionatamente, riempiendo con urla e incitamenti anche quei brevissimi momenti di pausa che M. e soci si concedono durante il set. Un altro aspetto della performance da non sottovalutare è difatti l’intensità con cui i Mgla vivono il concerto: non ci sono veri e propri intermezzi, nè ovviamente scambi di battute con il pubblico, quindi lo show è a tutti gli effetti suonato e condotto senza tregua, quasi come un’unica esperienza da vivere al massimo, sia per la band che per i fan. Anche per questo si resta ancora una volta favorevolmente impressionati dalla resa dei polacchi, oltre che dalla loro indubbia professionalità. Se su disco i margini di crescita sono forse ormai ridotti, dal vivo la forza del suono Mgla continua insomma a essere inattaccabile.

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