02/04/2011 - MNEMIC + EMPYRIOS + KENOS + ENOUGH TO KILL @ MNEMIC + EMPYRIOS + KENOS + ENOUGH TO KILL -

Pubblicato il 09/04/2011 da

A cura di Marco Gallarati

E’ esplosa la primavera a Milano – ma fors’anche l’estate! – e la prima dolce serata metallica di questo 2011 la passiamo in quel del Legend 54, locale carino e accogliente situato nella periferia nord del capoluogo meneghino. C’è qualche ritardo sulla tabella di marcia e sono saltati gli opener Exalt Cycle, quindi ci troviamo sui tavolini all’aperto della zona ristorante del Legend per una pizza e una birra al fresco. I danesi Mnemic sono una promessa forse incompiuta del metal moderno, ma l’interesse per la band nord-europea ha comunque attirato una convinta fetta di pubblico, seppur non numerosissimo. Empyrios, Kenos e Enough To Kill, inoltre, sono support-act piuttosto validi. Ed è proprio con gli ultimi citati che infine il concerto può avere inizio…

ENOUGH TO KILL

I milanesi Enough To Kill dal vivo confermano la stessa impressione che ci avevano fatto all’epoca della recensione del loro debutto su full-length, “A Reason For…”. La mezzora di esibizione ad essi assegnata è corsa via piacevole, nonostante i ragazzi abbiano avuto i suoni peggiori della serata e qualche problema al microfono: il metal-core vicino alle sonorità di As I Lay Dying e Caliban che propongono è dozzinale e abbastanza scontato, ma on stage il gruppo sa coinvolgere l’audience con dinamismo ed una buona presenza scenica, come hanno dimostrato le esecuzioni delle discrete “No One Just Me”, “New Dawn” e “Another Chance”. In chiusura, ecco la cover di “Blinded By Fear” degli At The Gates a salutare il pubblico.

KENOS

Con gli esperti deathster Kenos si cambia decisamente marcia: suoni impeccabili, attitudine da palco più sgamata e proposta senza dubbio valida. Death metal tecnico e progressivo, votato però all’aggressione totale, è ciò che ormai i cinque varesotti ci vanno suonando da tanti anni a questa parte e bisogna dire che, in quanto a preparazione tecnica, i Kenos possono essere difficilmente criticati. Il loro materiale, nel corso del tempo, è andato plasmandosi in varie sfaccettature, senza mai però lasciar esplodere sul serio la band verso una notorietà a lei più consona. Questa sera, con solo trenta minuti di tempo a disposizione, c’è stato poco spazio per le chiacchiere e neanche tanto spazio per la musica, considerando che per chi scrive è stata la miglior performance. Chiusa con l’assalto terremotante e tumultuoso della pazzesca “Bitchswitch”, scheggia che racchiude death, thrash, punk e rock in un maelstrom vorticoso. Praticamente tirati giù dal palco per non sforare con i tempi, i Kenos hanno però fatto in tempo a compiere il loro dovere appieno!

EMPYRIOS

Tocca quindi agli Empyrios, che con davvero pochissimi dubbi ci possiamo avventare a definire i Nevermore italiani, autori di un techno-thrash metal moderno in possesso di un potenziale certamente importante. I riminesi guidati dal chitarrista Simone Mularoni, sebbene l’appellativo di frontman vada assegnato al bassista-vocalist Simone Bertozzi, hanno avuto una quarantina di minuti di set a disposizione, durante i quali hanno piazzato in faccia alla manciata di pubblico presente un lotto di brani che si è rivelato assolutamente assassino, soprattutto per chi conosce bene la band. Qualche difficoltà, invece, avrà avuto chi si trovava di fronte il combo romagnolo per la prima volta, in quanto, come infatti succede per i lavori in studio, anche su palco gli Empyrios non sono così immediati e semplici da assimilare, soprattutto a causa della complessità della loro proposta. Silvio Mancini, sebbene dia l’impressione di non essere completamente a proprio agio sulle assi del palco, si è rivelato dotato di voce esplosiva e da purosangue, dando un tocco di classe in più ad un gruppo che sembra avviato ad una buona carriera. Ora ci piacerebbe vederli di supporto a qualche nome veramente importante!

MNEMIC

E arriviamo infine agli Mnemic, formazione danese che, ad inizio carriera, pareva poter spaccare il mondo e assurgere al successo planetario, ma che invece si è notevolmente ridimensionata con lo svolgersi degli anni. Anche l’ultimo “Sons Of The System” non ha destato le impressioni sperate e questa potenziale bomba tecnologico-commerciale si ritrova, dopo aver aperto più volte per i Metallica ed esser stata da loro osannata, alla periferia di Milano di fronte ad uno scarso centinaio di persone. I ragazzi sono comunque ultra-professionali e certamente in grado di animare anche l’audience più statica. L’ex-Scarve Guillaume Bideau, frontman francese che non ha bisogno di presentazioni, ce la mette tutta per tirare dentro il pubblico e risulta molto simpatico e spontaneo, oltre che chiaramente a suo agio nel proprio ruolo. I suoni degli Mnemic sono forse stati all’inizio peggiori di quelli dei Kenos, ma i tecnici al mixer hanno sistemato tutto in breve tempo e le varie “The Erasing”, “Sons Of The System”, “Diesel Uterus” e “Ghost” si sono succedute con buona lena e discreta resa, evidenziando però come la portata compositiva dei danesi resti comunque inferiore a quella dei loro soliti termini di paragone, ovvero Fear Factory, Meshuggah, In Flames. C’è stato il tempo per ascoltare come bis il cavallo di battaglia “Deathbox” e poi tutti a casa, abbastanza soddisfatti da un concerto tutto sommato piacevole ma che non è riuscito a trasmetterci il 100% dell’adrenalina promessa.

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