I Modern Life Is War hanno da tempo smesso di essere una live band a tempo pieno. Passata la gioventù in un furgone, la hardcore band statunitense in questa sua seconda parte di carriera ha deciso di farsi vedere dal vivo solo in occasioni speciali. Se negli USA i loro show avvengono a festival o date accuratamente selezionate, per il Vecchio Continente il quintetto di Marshalltown, Iowa, ha optato per un breve tour in compagnia dei Birds In Row, act francese anch’esso su Deathwish Inc.. Purtroppo l’Europa meridionale è stata completamente ignorata da questa spedizione, ma Metalitalia.com è fortunatamente riuscita ad assistere allo show di Londra, il quale ha avuto luogo in un Underworld totalmente sold out…
BIRDS IN ROW
Causa impegni di lavoro, non riusciamo ad arrivare in tempo per gli opener della serata. Quando scendiamo le scale dell’Underworld i Birds In Row, supporter ufficiali in tutto il tour, hanno appena attaccato e la gente sta a poco a poco rimpiendo la sala dopo aver fatto sosta al bar e al banco del merchandise. Questa sera la maggior parte del pubblico è evidentemente qui solo per gli headliner, ma il gruppo può comunque contare sul supporto di qualche fan che ha occupato le prime file. Visto il loro nervoso post hardcore/screamo, per alcuni presenti i Birds In Row sono un po’ troppo estremi e caotici, tuttavia si ha l’impressione che tutti rispettino e apprezzino l’impegno del trio, che davvero fa di tutto per offrire una performance sentita e coinvolgente. Avevamo avuto modo di assistere ad un concerto della band anni fa, ricavandone una buona impressione, ma oggi i ragazzi ci sembrano ancora più compatti ed estroversi. Sembra che, dopo aver sfiorato lo scioglimento, i Nostri siano tornati con ancora più fame di prima. Non a caso, vengono proposte un paio di canzoni inedite che presumibilmente andranno a far parte del prossimo album: difficile dire se l’opera seguirà esattamente le coordinate di “You, Me & The Violence”, ma tutto sommato ci pare che il suono non sia stato snaturato più di tanto. Staremo a vedere, intanto si può dire che questa sera i Birds In Row abbiano fatto la loro figura.
MODERN LIFE IS WAR
I Modern Life Is War hanno tenuto uno show per pochi intimi all’interno del pub The Old Blue Last la sera prima, ma lo show presso lo storico Underworld è ovviamente l’appuntamento che tutti stavano aspettando. Grazie alla reunion, la popolarità della band è cresciuta tantissimo e questa sera è facile notare come il pubblico sia equamente diviso tra fan della prima ora e ascoltatori più giovani, che magari sono entrati in contatto con le sonorità del quintetto grazie ai lavori di realtà un filo più recenti come Defeater et similia. Jeffrey Eaton è in formissima e nel giro di un minuto tutti capiscono perchè esso venga sovente additato come uno dei migliori frontman hardcore in circolazione: il suo è magnetismo puro, abbinato ad un coinvolgimento e ad una passionalità che definire tangibili è un eufemismo. Il Nostro si sbraccia dal primo all’ultimo secondo del set, offrendo spesso il microfono ai fan più esagitati, non rifiutando mai il loro abbraccio e, anzi, rischiando più di una volta una manata o un calcio in faccia quando le prime file si spezzano e qualcuno irrompe sul palco. Ovviamente non vi sono transenne a dividere band e audience: l’Underworld è solito installarle solo su richiesta, ma i Modern Life Is War sono uno degli ultimi gruppi dai quali ci si aspetterebbe una simile pretesa. La vera tradizione hardcore-punk, che prevede il pubblico parte integrante dello show, viene insomma pienamente rispettata: gli stage dive in verità non sono troppo insistenti, ma la partecipazione a livello di singalong è totale, con le urla dei fan a coprire spesso quelle di Eaton. La band di recente ha proposto “Witness” – il suo disco più famoso – per intero in alcune date statunitensi, ma questa sera la setlist è un po’ più lunga e variegata: il succitato “Witness” fa la parte del leone, ciò nonostante trovano spazio anche un paio di brani estratti dall’ottimo comeback album “Fever Hunting”: “Chasing My Tail”, d’altronde, viene già considerata una delle canzoni più viscerali del repertorio dei Modern Life Is War, alla pari di una “The Outsiders” o di una “John & Jimmy”. Quando l’hardcore-punk prende una piega così grave e intensa risulta praticamente impossibile rimanere distaccati: questa sera Eaton e compagni danno una vera dimostrazione di onestà e trasporto e nessuno in platea resta impassibile. Senza prendersi pause rilevanti, i Modern Life Is War celebrano i momenti migliori della loro carriera con l’aiuto di un pubblico completamente rapito. I cinquanta minuti del set sono sembrati poco più di un quarto d’ora: questo è ciò che avviene quando una band riesce a coinvolgere dalla prima all’ultima nota, facendo dimenticare ad ogni ascoltatore preoccupazioni e tutto il mondo esterno. Solo applausi per questi ragazzi.