A cura di Luca Pessina
Pur non avendo alcun disco da promuovere o in uscita, i Morbid Angel nell’unica data lombarda del loro tour europeo hanno richiamato molta più gente rispetto a circa un anno fa, quando suonarono al Transilvania Live con i brasiliani Krisiun per promuovere “Heretic”. Il motivo? Ovviamente il fatto che era noto che il gruppo floridiano si sarebbe esibito nuovamente dopo tanti anni con lo storico bassista/cantante David Vincent, il cui recente rientro in line up era stato accolto con grande entusiasmo da tutta la scena. Alcune centinaia di persone hanno dunque gremito il live di Trezzo, trasformandolo a tratti durante l’esibizione dei nostri in una vera bolgia, con pogo, stage diving e addirittura cori da stadio! La serata ha avuto inizio alle 21:30, quando gli opener Hatesphere – che ultimamente sembrano essere diventati come i Vader di qualche anno fa, suonano ovunque! – hanno calcato il palco facendo la solita buona figura, suonando con esperienza e convinzione e scaldando a dovere la folla. Il bello comunque è però naturalmente arrivato con gli headliner, i quali…
MORBID ANGEL
…dopo un cambio palco lungo ma non eccessivamente, hanno scatenato l’inferno nel pit, proponendo in rapidissima successione una serie di classici da far rabbrividire chiunque! Vincent è apparso subito estremamente carico e partecipe, a volte forse un po’ troppo ‘sborone’ ma tutto sommato simpatico, bravo nell’intrattenere la folla con discorsi e/o incintamenti e al contempo a suonare e cantare senza commettere errori. Gli occhi del pubblico erano quasi tutti fissi su di lui e ovviamente l’indemoniato frontman non ha fatto nulla per deludere, impegnandosi in più occasioni quasi come ai tempi d’oro. Dal canto loro, i chitarristi Azagthoth e Norman non hanno sbagliato un colpo, macinando riff spaccaossa senza tregua, mentre il buon Pete Sandoval si è come ovvio confermato uno dei migliori drummer della storia dell’heavy metal, sfoderando una prestazione a dir poco allucinante alla doppia cassa! Come accennato in apertura, la scaletta è stata, per la grande gioia dei fan, del tutto incentrata sui brani più rappresentativi dell’era Vincent: “Pain Divine”, “Sworn To The Black”, “Where The Slime Lives”, “Maze Of Torment” e “Dominate” sono stati accolti in maniera calorosissima ma l’apice dello show, almeno secondo il modesto parere di chi scrive, è stato raggiunto con la terrificante “Immortal Rites” e con “God Of Emptiness”, due composizioni semplicemente mostruose rese in quest’occasione in modo più che mai eccellente. I volti segnati dalle rughe di Sandoval e Azagthoth e i capelli schifosamente tinti di Vincent non hanno impedito ai più “vecchi” di rivivere in pieno certi episodi della loro adolescenza e, vista la reazione complessiva della folla, si può dire che anche le nuove leve siano rimaste estasiate dalla potenza sprigionata in alcuni momenti dalla band, che almeno sotto il profilo tecnico/esecutivo è parsa in forma tanto quanto dieci anni fa! Non si sa se e quando i Morbid Angel daranno alle stampe un nuovo album – e in tutta sincerità, vista la pochezza della prova più recente, al sottoscritto neanche interessa troppo – ma quel che veramente conta è che questa sera Azagthoth e soci abbiano offerto uno spettacolo di altissimo livello e abbiano dimostrato di fare ancora parte della schiera dei più credibili depositari del vero spirito del death metal. Chiunque sia stato presente difficilmente potrà affermare di essere rimasto scontento da una tale esibizione! E se i Morbid Angel continuassero esclusivamente come live band? Magari sarebbe esagerato, però quasi di sicuro si risparmierebbero le feroci critiche dei fan, ultimamente puntualissime ogni qualvolta che un loro full length arriva nei negozi…