A cura di Luca Pessina
Abbiamo seguito per voi la data milanese del tour dei Morbid Angel, chiamati in Europa a promuovere il nuovo “Heretic”, album accolto in maniera piuttosto tiepida dai fan e da buona parte degli addetti ai lavori. Purtroppo non possiamo parlarvi dettagliatamente dello show dei supporter Krisiun in quanto siamo giunti nel locale quando la loro performance era già iniziata da diverso tempo e prossima alla conclusione (la prossima volta il concerto fatelo iniziare ancora più presto, così mentre seguiamo le prime band facciamo pure merenda!) ma non ci siamo persi una virgola dello show, finalmente ottimo, degli headliner! Prima di lasciarvi al resoconto della serata un piccolo appunto sul prezzo del biglietto: 20 euro per assistere ad un concerto di due gruppi al Transilvania Live di martedì sera, anche se uno di questi si chiama Morbid Angel, è uno sproposito… la gente i soldi non li c**a!
MORBID ANGEL
Poco dopo le 21 i Morbid Angel calcano il palco e sin da subito si comprende che la band quest’oggi pare destinata ad offrire uno spettacolo di alto livello. I suoni si rivelano perfettamente bilanciati e i quattro, tra cui spicca il nuovo chitarrista Tony Norman (in prestito dai Monstrosity), appaiono realmente in formissima e affiatati come non mai. Chi scrive non aveva per nulla apprezzato le recenti performance del gruppo, sia quelle offerte in terra italica che quella a Wacken di qualche anno fa, tutte esageratamente fredde e oltremodo incentrate sulle ultime, non brillantissime, prove in studio. Per fortuna questa sera Trey e compagni hanno optato per una scaletta molto variegata e di impatto, che ha presentato come sempre immortali cavalli di battaglia come “Lord Of All Fevers And Plague” o “Pain Divine” ma anche, oltre ovviamente a qualche pezzo nuovo (dal vivo, tutto sommato, apprezzabili), brani da tempo assenti dalle loro setlist come la magnifica “Where The Slime Lives”, accolta da un boato indescrivibile e rivelatasi un vero e proprio macigno. Purtroppo è mancata “Immortal Rites”, per chi scrive l’apice della produzione dell’Angelo Morboso, ma le varie “God Of Emptiness”, “Chapel Of Ghouls” e “Rapture” hanno ben sopperito a questa mancanza. La prestazione strettamente tecnica dei musicisti è stata come sempre impeccabile, con uno Steve Tucker sempre più a suo agio nel ruolo di frontman e abile quindi a coinvolgere il nutrito pubblico e con Pete Sandoval ancora una volta a dir poco stupefacente dietro le pelli. Bravo anche Tony Norman, per nulla spaesato e anzi notevolmente preparato sotto ogni punto di vista. Una show finalmente molto trascinante quindi, che ha letteralmente fatto gridare al miracolo più di una persona, sottoscritto compreso. Erano molti infatti coloro che non si aspettavano più di tanto da questa data, ma i Morbid Angel sono stati bravissimi a stupire e a regalarci questa piacevolissima sorpresa. I nostri in sede live sono tornati ad essere all’altezza della loro leggendaria fama… che tornino al più presto su questi livelli anche in studio!