NEURASTHENIA
La prima cosa che si nota nei Neurasthenia è sicuramente il massiccio frontman Neil: corpulento, capellone e incazzato riesce perfettamente a catalizzare le attenzioni e a coinvolgere un pubblico ancora statico e distratto. La proposta è talmente radicata negli stilemi della Bay Area da far dubitare quasi della provenienza dei nostri, che macinano agevolmente i pochi pezzi necessari per arrivare alla mezz’ora di show citando Testament, Exodus e compagnia da headbang… e qualcuno inizia davvero a muovere la testa, quando la sala del Rock Planet è oramai colma. Un gruppo interessante, non perdeteli prossimamente di supporto ai Forbidden. Solo un quesito: perchè non parlare in italiano negli intermezzi tra una canzone e l’altra?
MUNICIPAL WASTE
Ci vuol poco a caricare un’audience così fedele, le premesse per un concerto devastante ci sono davvero tutte nel momento in cui si intravedono tra la folla oggetti come tavolette da bodysurfing, materassini a forma di squalo, salvagenti e palloni da mare. Il quartetto di Ritchmond sale sul palco col pubblico che li sta già invocando a gran voce e attacca immediatamente con “Headbanger Face Rip”: da lì in poi il delirio, concretizzato in un ammasso sudato di pazzi che devasta il fronte palco, un costante flusso di corpi che si lanciano dalle transenne e dalle ringhiere alla sinistra del palco facendo piroette, abbozzando una surfata su un’onda umana, facendosi trasportare su un materassino o schiantandosi al suolo rovinosamente. Il condizionatore rotto sopra le prime file perde acqua gelida, che trasforma il pavimento in una pista scivolosa, ma poco importa da quanto l’audience è fomentata. Considerata l’attività del pit e la statura media dei thrashers che stanno suonando diventa molto difficile per le retrovie scorgere qualcosa, ma resta certo che Tony Foresta, visibilmente dimagrito rispetto al passato recente, ha voglia di rendere l’energia al pubblico stupendo, sbraitando come un ossesso in tutta velocità, spingendo la gente giù dal palco, organizzando circle pit e pure un wall of death (su “Deathride”), mentre Ryan Waste mostra la sua spettacolare ascia modellata sul logo MW, appoggiandosi spesso al compagno Land Phil per qualche scapocciata di coppia. I pezzi si susseguono veloci: “Sadistic Magician”, “Death Shark”, “Unleash the Bastards”, “The Thrashin’ Of The Christ” e le altre vengono sputati sulla folla vorace, e tra ognuno ci si ferma qualche secondo per scampare all’asfissia causata dalle pareti del locale. Il gruppo non manca di sparare cazzate tra un brano e l’altro (“Siamo meglio dei Metallica!”) e strappando una risata a tutti (“Hit The Lights!” quando un pazzo buttandosi in capriola dalle transenne ha colpito i fari rischiando di farli cadere in testa alla gente). Lo spettacolo concede anche una cover degli Excel prima di giungere ad una fine necessaria per sfinimento: pochi gruppi sono così divertenti, in forma, di spirito al giorno d’oggi. Non vediamo l’ora di vederli di nuovo… MUNICIPAL WASTE IS GONNA FUCK YOU UP!!!