A cura di Giacomo Slongo
Quest’anno per chi scrive l’autunno è sinonimo di death metal. A pochi giorni di distanza dall’attesissima data di Anatomia ed Undergang al Blue Rose Saloon di Bresso, abbiamo fatto tappa in Piemonte per quello che già molti definiscono l’evento underground della stagione: Necros Christos e Grave Miasma, due delle più rispettate realtà del panorama old-school internazionale, riunite sotto la stessa egida per un tour di quindici, selezionatissime date europee. Un appuntamento a dir poco imperdibile, a cui mai e poi mai avremmo saputo rinunciare! In fin dei conti per i tedeschi si tratta della prima tournée da headliner in dodici anni di carriera e “Odori Sepulcrorum” – debut album degli inglesi – ha letteralmente consumato il nostro lettore CD, ritagliandosi uno spazio tra gli Hot Album del mese. La location designata ad ospitare l’evento è la Rock’n’Roll Arena di Romagnano Sesia, mentre ad aprire le danze troviamo i Fuoco Fatuo da Varese, interessantissimo trio che dopo alcuni EP sludge dai contorni blackeggianti sembra ora indirizzato verso un death/doom di chiara matrice Autopsy/Winter… musica densa e primitiva che non sfigurerebbe nel bill del prossimo Kill-Town Deathfest, fra down-tempo catacombali e strumenti distorti fino all’inverosimile. Una gradita pillola di marciume che allieta, almeno in parte, l’attesa nei confronti dei due gruppi principali…
GRAVE MIASMA
Ossa di animali, incenso e candele. Sul palco tutto è pronto per l’inizio del cerimoniale del gruppo londinese, mentre all’interno della venue il numero di spettatori aumenta quel tanto che basta da salvare in corner la riuscita della serata. Inutile sottolineare quanto il pubblico italiano si sia dimostrato poco ricettivo nei confronti dell’evento, con poco più di cinquanta presenti ad aggirarsi sul vasto parterre della Rock’n’Roll Arena in un’atmosfera tutt’altro che calorosa. I Grave Miasma ad ogni modo – fedeli all’attitudine malvagia che da sempre li contraddistingue – non sembrano farci troppo caso, imbracciando silenziosamente i propri strumenti e partendo a testa bassa sulle note dell’ipnotica “Death’s Meditative Trance”, opening track della loro ultima fatica discografica. Il brano, posto al crocevia tra la furia blasfema dei primi Morbid Angel, i rallentamenti cavernosi degli Incantation e le arie occulte di certo black metal ellenico, è l’apripista ideale per ciò che la band ha in serbo stasera e pone subito l’accento sull’incredibile bontà dei suoni e dei volumi, calibrati ad hoc dai fonici del locale. Musica che non lascia spazio ad alcun tipo di sentimento positivo, ancestrale quanto un sacrificio umano al chiaro di luna e scandita dal rantolo mortifero del frontman Y, vero e proprio trademark della formazione. Il resto della line-up non è ovviamente da meno, mentre la setlist – equamente divisa fra il materiale degli esordi (“This Tomb Is My Altar”, “Arisen Through The Grave Miasma”) e quello del recente “Odori Sepulcrorum” (“Εέσχατος”, “Ossuary”) – è quanto di più allucinante le nostre orecchie abbiano udito negli ultimi mesi e conferma, se mai ce ne fosse stato il bisogno, il talento di questa misteriosa e visionaria formazione. Quarantacinque minuti in compagnia del Male e delle sue diaboliche manifestazioni.
NECROS CHRISTOS
Relegati per anni alla dimensione demo/split ed esplosi agli occhi della critica grazie al monumentale “Triune Impurity Rites”, i berlinesi Necros Christos si presentano sul palco della Rock’n’Roll Arena cavalcando l’ondata di successo del loro secondo disco “Doom Of The Occult”, pubblicato nel 2011 dalla connazionale Sepulchral Voice e divenuto una sorta di “fenomeno di culto” all’interno del circuito death metal. Voci di un possibile scioglimento si fanno via via più insistenti e non è quindi un caso che durante tutta la performance il pubblico segua con grande trasporto le loro gesta, tributando lunghi applausi al termine di ciascun brano e lasciandosi andare al più classico e vigoroso degli headbanging. Con il frontman Mors Dalos Ra a dominare la scena grazie alla sua imponente stazza e all’abito da negromante che indossa, il death metal dalle forti tinte doom del quartetto affascina e destabilizza allo stesso tempo, rivelandosi nel giro di pochi minuti la proposta più dinamica e – per certi versi – coinvolgente della serata. Gli intermezzi liturgici e le parentesi folk con cui i Nostri sono soliti infarcire i propri dischi vengono momentaneamente accantonate, ma ciò non compromette minimamente l’atmosfera viziosa delle composizioni, anzi! “Tormented Flesh On The Mount Of Crucifixion” e la mastodontica “Doom Of Kali Ma / Pyramid Of Shakti Love / Flame Of Master Shiva” rivelano tutti i pregi dell’ensemble tedesco, tra growling vocals putridissime, rallentamenti catacombali e melodie liturgiche che si affacciano soventi dall’abisso. Il concerto procede a briglie sciolte fino alla conclusiva “Necromantique Nun”, ad un’ora esatta dall’inizio del rituale, sancendo il definitivo trionfo dei Necros Christos e della loro messa nera. Ottimi sotto ogni punto di vista ed ennesima, grande serata firmata The Threshold. Alla prossima!