Report di Roberto Guerra
Fotografie di Matteo Musazzi
Primo concerto affine al nostro genere nella location creata all’interno della struttura di Fiera Milano City, la cui parvenza estetica non appare distante da quella di un Alcatraz di Milano dalle dimensioni aumentate e con una resa sonora ancora un po’ altalenante – ma di questo parleremo meglio più avanti. Quella odierna, anche se originariamente prevista al Lorenzini District e poi spostata in questa sede in seguito al prolungamento dei lavori di allestimento, è l’unica data prevista in territorio italiano per gli iconici finlandesi Nightwish (la cui frontwoman Floor Jansen si è da poco ripresa in seguito all’intervento per un tumore al seno), accompagnati per l’occasione dagli immancabili connazionali Beast In Black e dai bizzarri e tamarri Turmion Katilot. Un trittico tutto proveniente dalle gelide terre finniche insomma, intenzionato a rendersi protagonista di una serata milanese dalle temperature tutto sommato coerenti con le sonorità proposte. Buona lettura!
TURMION KATILOT
Un look a dir poco sgargiante e un sound non lontano dall’industrial metal sono i principali ingredienti della bizzarra proposta musicale e scenica messa in piedi da questa line-up (di formazione meno recente di quanto si possa pensare), il cui tratto principale è senza dubbio un cantato interamente in lingua finlandese. Si possono notare influenze di formazioni come i Rammstein, ma anche qualcosa dei vari Pain, Hanzel Und Gretyl e quant’altro, con un risultato che sin dai primi rintocchi potremmo definire come gradevole e adattissimo a soddisfare orecchie in cerca di un determinato stile d’intrattenimento. La loro musica si può infatti ballare con serenità, e malgrado qualche lieve deficit sul versante sonoro risulta comunque buona la definizione dei singoli elementi, portando svariati presenti a manifestare il proprio divertimento, soprattutto ccoloro i quali non avevano mai sentito prima nominare la suddetta band. Magari non saranno gli showmen del decennio, ma anche la presenza scenica funziona tutto sommato bene, portandoci comunque a promuovere lo show con un sorriso.
BEAST IN BLACK
I Beast In Black oramai rappresentano una realtà in totale ascesa all’interno del mercato, e non a caso siamo in attesa della loro prima data da headliner in territorio italiano, prevista per il mese di febbraio in quel del Live Club. La loro presenza di supporto ai Nightwish è ormai una prassi, ma abbiamo avuto modo di gustarli anche con gli Helloween e in concomitanza di festival vari, e ogni volta il risultato è sempre lo stesso: una sana dose di heavy/power metal a tinte synth confezionato con cura maniacale e suonato benissimo da un combo di musicisti divertiti e preparati, in particolar modo il leader/chitarrista Anton Kabanen e quella belva urlante di Yannis Papadopoulos, che in questa sede tocca delle ottave che fanno letteralmente tremare la struttura. La scaletta ci piace e copre tutti e tre i loro piacevolissimi lavori in studio, anche se è l’ennesima volta che la sentiamo in chiave ridotta, ma per la versione più estesa basterà aspettare pochi mesi: ovvia l’apertura con “Blade Runner”, immancabile la hit “Blind And Frozen” e inaspettata la cantabilissima “Sweet True Lies”. Il pubblico stesso si mostra piacevolmente coinvolto e sono davvero tanti i presenti con indosso una loro maglietta, o comunque intenti a cantare le loro canzoni, malgrado anche qui un inizio non impeccabile sul versante sonoro.
Setlist:
Blade Runner
From Hell With Love
Beast In Black
Sweet True Lies
Die By The Blade
Moonlight Rendezvous
One Night In Tokyo
Blind And Frozen
End Of The World
NIGHTWISH
I concerti della formazione finlandese più popolare al mondo risultano sempre un po’ divisivi per vari motivi: tra chi ha da ridire sull’entità attuale della line-up coinvolta (che ricordiamo risulta rinnovata sotto numerosi aspetti), chi vorrebbe una scaletta più focalizzata sui classici, chi ancora sogna improbabili reunion dall’utilità effettiva altalenante e quant’altro. Dal canto nostro ci sentiamo di valutare però lo show esattamente per quello che è, e sinceramente riteniamo che allo stato attuale sia difficile pretendere di più: il comparto scenico è essenziale ma d’impatto, soprattutto grazie al sapiente utilizzo delle fiamme, e i singoli musicisti risultano perfettamente sul pezzo sin dalla iniziale “Noise”, in particolare il buon Tuomas Holopainen e la bella Floor Jansen, la cui presenza energica sul palco ci scalda il cuore, considerando i problemi di salute appena intercorsi. Ottima anche la resa dell’accoppiata composta da Kai Hahto e Jukka Koskinen, dediti alla rocciosa sezione ritmica e provenienti entrambi dai Wintersun, e del polistrumentista Troy Donockley, il cui contributo appare fondamentale anche per compensare la dipartita da dietro il secondo microfono del mitico Marco Hietala, che ci auguriamo possa presto tornare con un progetto personale. Meno sfavillante il contributo alla sei corde di Emppu Vuorinen, che come in ogni sede si limita a fare il proprio.
Il pubblico, pur essendo poco incline a determinati sfoggi di adrenalina o eruzioni di pogo, al punto tale da creare qualche polemica isolata coi pochi presenti vogliosi di un po’ di contatto fisico, sin da subito mostra un coinvolgimento emotivo che toccherà il suo apice inevitabilmente sui classici come “Dark Chest Of Wonders”, “Nemo” e “Ghost Love Score”, ma anche su inni più recenti come “Storytime”, “I Want My Tears Back” e “Last Ride Of The Day”. Alti e bassi sull’accoglienza riservata ai pezzi più nuovi, provenienti dalle ultime due uscite, evidentemente graditi ad alcuni, ma meno ad altri.
C’è qualche relativo momento morto qui e là, ma il concerto scorre via comunque in fretta e senza inciampi, con una immensa fase finale dedicata alla evocativa suite “The Greatest Show On Earth”, dopo la quale la sensazione è di aver assistito a uno show dei Nightwish di buona fattura, magari inferiore a quanto visto in determinate occasioni, ma comunque degno di svariate menzioni positive e in linea con le aspettative odierne. Vedremo cosa il futuro avrà in serbo per quella che, nel bene e nel male, è una tra le realtà più iconiche della scena metal europea.
Setlist:
Noise
Storytime
Tribal
Élan
7 Days To The Wolves
Dark Chest Of Wonders
Harvest
I Want My Tears Back
Nemo
How’s The Heart?
Sahara
Shoemaker
Last Ride Of The Day
Ghost Love Score
The Greatest Show On Earth