Report a cura di Roberto Guerra
A quasi due anni di distanza dalla loro ultima discesa in terra italica, siamo nuovamente qui per parlare dei mostri egiziani del death metal e di altre due realtà potenzialmente apprezzabili da tutti coloro che non disdegnano un po’ di sana violenza musicale, unita ovviamente a indubbie capacità strumentali, tecniche ed esecutive. Parliamo ovviamente dei Nile, dei quali siamo ancora in attesa del tanto vociferato nuovo album, dei micidiali Terrorizer, guidati dal sempre mitico Pete Sandoval, e dei thrasher greci Exarsis; ci risulta sarebbe dovuta essere presente anche una quarta band, di cui però si sono perse le notizie e alla fine solo tre compagini si sono esibite stasera. La location è il Circolo Colony di Brescia, il quale è stato al centro di numerose discussioni per via della problematica organizzazione dell’omonimo festival estivo, ma che comunque negli ultimi mesi sta dimostrando di avere ancora molte carte da giocare se si parla di grande musica ed eventi ad alto contenuto metallico; il che, di ‘sti tempi, non può che farci piacere, considerando la situazione già difficoltosa in cui verte l’ambiente metal in Italia. Detto questo, vi auguriamo buona lettura!
EXARSIS
Li avevamo già visti nel recente tour tutto all’insegna del thrash metal con Onslaught, Artillery e i connazionali Chronosphere, e chi era presente non può che ricordare con esaltazione la loro prova: chi mastica pane e Slayer, Violator, Exhorder, ha sempre di che gioire quando pensa alla Grecia e alle numerose thrash metal band di rilievo che provengono da quelle terre (Bio-Cancer, Suicidal Angels, fra gli altri) e gli Exarsis ne sono un degno esempio. Il loro breve show è ricco dall’inizio alla fine di tutti quegli elementi tanto cari agli estimatori del genere, con ritmiche devastanti e sezioni soliste comunque tecniche e di impatto che compongono una setlist che lascia davvero poco tempo per riprendere fiato, dalla iniziale e breve “Annihilation…Proceed!!!” fino alla conclusiva “Under Destruction”. Particolare la scelta di inserire solo il brano “General Guidance” tratto dall’ultimo album “New War Order”, uscito lo scorso ottobre: forse ci saremmo aspettati una maggiore importanza a quest’ultimo rispetto ai predecessori, ma non ci sentiamo di catalogarlo come un difetto della setlist, piuttosto come una semplice preferenza personale dettata forse anche dal feedback ricevuto dal sopracitato lavoro recente. La mezz’ora a disposizione passa in fretta e un applauso a questi ragazzi non lo nega nessuno, anzi, siamo contenti che le nuove leve del thrash continuino a convincerci ogni giorno che passa, dopotutto riteniamo ce ne sia davvero bisogno. Inoltre, è bizzarro il fatto che questa sia probabilmente la proposta più leggera della serata.
Setlist:
Annihilation…Proceed!!!
Surveillance Society
Toxic Terror
Addicting Life Waste
Know Your Enemy (322)
General Guidance
Under Destruction
TERRORIZER
Arriva l’ora del macello totale, signori! Questa versione dei Terrorizer è una band alquanto in vista ultimamente nel sottobosco della musica estrema per antonomasia, soprattutto da quando il loro marchio di fabbrica Pete Sandoval dietro le pelli è tornato sulle scene dopo l’infortunio alla schiena che gli ha impedito di calcare i palchi per un discreto periodo, dopo il quale ha persino deciso di convertirsi al cristianesimo e di lasciare i Morbid Angel per concentrarsi sui propri progetti e sulla propria vita personale. Coi Terrorizer la formula è decisamente più ignorante e violenta, nonché impegnata socialmente e politicamente all’interno dei testi, e tutto il loro show è un concentrato di ritmiche tritaossa e violenza inaudita grind, tant’è che in alcuni momenti può pure risultare difficile distinguere le ben sedici brevissime tracce che compongono la scaletta, provenienti dal seminale album d’esordio “World Downfall” e dai due controversi seguiti. L’attenzione del pubblico è tutta focalizzata su Pete e sulle sue immense capacità come batterista, che lo rendono indubbiamente degno della sua fama e della sua illustre carriera passata, per non parlare della sua umiltà come persona anche giù dal palco. Ben accolto anche l’annuncio di un nuovo album da parte del bassista e cantante Sam Molina, a ormai sei anni di distanza dall’ultimo “Hordes Of Zombies”. Ora, mettendo da parte l’ignoranza e il moshpit sfrenato, è il momento di dirigerci nelle mitiche e calde terre egiziane, per scoprirne i segreti e gli orrori trasposti in musica dagli headliner della serata.
Setlist:
Need To Live
State Of Mind
Hordes Of Zombies
Sharp Knives
Conflict
Crematorium
After World Obliteration
Storm Of Stress
Fear Of Napalm
Human Prey
Corporation Pull-In
Strategic Warheads
Injustice
Whirlwind Struggle
Dead Shall Rise
World Downfall
NILE
Parliamo della death metal band americana che ha saputo rendere dell’Egitto e delle tante leggende che lo riguardano il proprio marchio di fabbrica, adattando naturalmente la musica al compito grazie alle loro particolari composizioni ricche di passaggi interessanti e in grado di rendere perfettamente l’idea di ciò di cui si sta parlando, anche grazie a un discreto utilizzo delle scale arabe e di alcuni modi musicali particolarmente orientati verso le sonorità di stampo mediorientale. Il loro show è questo e anche molto altro, con una tracklist piuttosto varia e con estratti da praticamente ogni loro album, fatta eccezione per l’apprezzato “Ithyphallic”, del quale purtroppo non sono stati inseriti pezzi in scaletta. Giustamente, trattandosi del ventesimo anniversario dell’album in questione, una discreta attenzione non poteva che esser dedicata all’esordio “Amongst The Catacombs Of Nephren-Ka”, dal quale proviene anche la opener “Ramses Bringer Of War”. Una serata indimenticabile per i batteristi, inoltre, considerando che sul palco c’è il devastante George Kollias, ritenuto da molti uno dei migliori drummer in circolazione; ma in generale, a livello puramente tecnico, coi Nile siamo su livelli elevatissimi, coi tre frontmen che si alternano ai microfoni mentre macinano riff e assoli. Ottima anche la prova del nuovo ingresso Brian Kingsland e del giovanissimo bassista Brad Parris; gli unici appunti che ci sentiamo di fare riguardano i suoni delle chitarre, che decisamente si sarebbero potuti curare un po’ meglio, e una scaletta che sarebbe pure potuta essere un po’ più lunga. A parte ciò, impossibile non essere entusiasti dello show cui si è appena assistito e dopo la conclusiva “Black Seeds Of Vengeance” è tempo di godersi un po’ il venerdì sera anche in compagnia dei musicisti che si sono esibiti, dotati davvero di una simpatia e di una disponibilità non indifferenti e che fa sempre piacere trovare in dei professionisti.
Setlist:
Ramses Bringer Of War
Sacrifice Unto Sebek
The Black Flame
Smashing The Antiu
Defiling The Gates Of Ishtar
Kafir!
In The Name Of Amun
The Fiends Who Come To Steal The Magick Of The Deceased
The Howling Of The Jinn
Sarcophagus
Black Seeds Of Vengeance