15/09/2022 - OBSCURA + PERSEFONE + DISILLUSION

Pubblicato il 23/09/2022 da

Un giovedì sera all’insegna del metal estremo più progressivo e tecnico è quello proposto dal Legend Club di Milano, con i teutonici Obscura e i connazionali Disillusion a fungere rispettivamente da fine e inizio, con in più i popolari Persefone ad occupare il posto intermedio. Gli headliner, di nuovo in tour dopo questi anni, sono in giro per promuovere il nuovo, chiacchierato “A Valediction”, ed il livello di affluenza, che ci ha stupiti in positivo, dimostra come la formazione tedesca goda ancora di buona fama, ma la parte migliore è rappresentata probabilmente dalla condivisione che si è creata tra musicisti e pubblico – entrambi rimasti fino a tarda sera a chiacchierare. Poco altro da aggiungere, trattandosi di una serata destinata a iniziare e finire senza alcuno ostacolo. Buona lettura!

 

DISILLUSION
Il traffico a dir poco intenso ci costringe a giungere a destinazione a concerto già iniziato, seppur da poco, ma il tempo a disposizione in compagnia dei Disillusion è più che sufficiente per tirare le somme sulla prima esibizione della serata.
Si tratta invero di una formazione piuttosto particolare, dedita ad un progressive death metal dalla forte componente melodica e dai tratti pseudo-gotici, capitanata da un frontman davvero molto espressivo sul palco.
Andy Schmidt può infatti vantare una presenza scenica a metà tra lo psichedelico, l’elegante e il decadente, e gli stessi termini si potrebbero utilizzare per descrivere il sound caratteristico della sua formazione, che stasera si rende protagonista di un concerto invero piuttosto convincente, con brani magari non semplici da approcciare, ma senz’altro dotati di ottimi spunti compositivi da proporre live. Resta solo da capire a questo punto quanto avrà modo di crescere in popolarità una band che comunque risulta in giro già da parecchi anni, con alle spalle un gioiellino come “Back To Times Of Splendor”, di cui stasera vengono proposti i due estratti “Alone I Stand In Fires” e “…And The Mirror Cracked”. La sorpresa giunge però alla fine, con l’esecuzione dell’estratto “Tormento” direttamente dal prossimo album, la cui uscita è prevista per novembre. Potrebbe rappresentare anche la volta buona per vedere i Disillusion in un ruolo più dominante.

PERSEFONE
Sui Persefone abbiamo sempre speso parole a dir poco entusiastiche, sia per quanto riguarda i loro complessi e coinvolgenti album, sia sul versante delle esibizioni dal vivo, generalmente pregne di tecnica esecutiva e ferocia scenica. In questa occasione la band si presenta sul palco in formazione leggermente modificata, seppur in via temporanea, com’è possibile notare dall’assenza del tastierista Miguel Espinosa e persino del cantante Marc Martins Pia, sostituito dal più giovane Daniel Rodriguez Flys, il quale non perde occasione di scherzare sul suo non essere di Andorra (regione di provenienza della band).
La ben nota “The Great Reality” funge da opener, mettendo in risalto sin da subito sia i tratti positivi, sia quelli negativi dello show in corso: la band suona sempre da dio, mettendo sul piatto tutto il proprio bagaglio di doti pratiche, ma in questo caso lo schiaffo che ci arriva in faccia appare meno impattante rispetto a quel che ricordavamo, e i suoni generali di stasera non aiutano a favorire una presa sonora degna del nome. Niente da dire invece sulla scaletta, che attinge a piene mani dai loro tre lavori più recenti, anche se non ci sarebbe dispiaciuta qualche menzione al leggermente più datato “Shin-Ken”. Il pubblico apprezza e sono in tanti a sfoggiare una maglietta dei Persefone, anche se dall’espressione di qualche ascoltatore appare chiaro che non siamo gli unici a ritenere di aver assistito ad alcune loro esibizioni molto più efficaci in passato.

Setlist:
The Great Reality
Stillness Is Timeless
Prison Skin
Merkabah
Living Waves
Katabasis
Mins As Universe

OBSCURA
Decisamente un altro livello di sound per lo show degli Obscura, la cui irruzione sul palco fa tremare letteralmente la terra a ritmo di sfuriate e sfoggi di violenza tecnica di purissima matrice technical death metal. I timori che ci avevano assalito negli attimi precedenti parlando un po’ tra spettatori si nullificano nel vedere un mostro come lo statunitense Alex Weber al basso – vista la voce girata che c’era il rischio di dover assistere a un concerto col tal strumento in base, per via dell’assenza di Jeroen Paul Thesseling. Per quanto riguarda gli altri membri, ciascuno di essi è una vera e propria garanzia, in particolar modo Christian Munzner alla chitarra solista rappresenta sempre una discreta fonte di gioia e precisione esecutiva per chi scrive, e lo stesso si può dire per lo stesso Steffen dietro al microfono, con la propria sobrissima (sicuramente più di uno spettatore che, durante lo show, genialmente si appende alle sbarre metalliche collocate sul soffitto, collezionando molti insulti ma fortunatamente nessun danno) chitarra tra le mani.
Sono tredici i pezzi scelti per la scaletta, non tantissimi eppure a livello di varietà possiamo dire che i calcoli siano stati fatti bene: si parte con le recentissime “Forsaken” e “Solaris” direttamente dal nuovissimo e super-melodico “A Valediction”, che con la sua natura quasi da melodic death metal ha scontentato molti e fatto felice tanti altri, anche se a livello di resa live sfidiamo chiunque a non fomentarsi con queste soluzioni, nonché con un’esecuzione a dir poco chirurgica e nel contempo distruttiva. Si prosegue con “Ocean Gateways” e “Emergent Evolution” per poi tornare al presente con la title-track e “Devoured Usurper”, che di fatto concludono le menzioni al nuovo lavoro, almeno fino a quella “When Stars Collide” in cui a spiccare sono le clean vocals di Bjorn Strid (Soilwork, The Night Flight Orchestra), irraggiungibili per Steffen e compagni e quindi non cantate sul momento.
Per il resto, quasi ogni opera degli Obscura viene citata – a parte l’esordio “Retribution”, di cui purtroppo non viene proposto nulla – inclusi “Akròasis”, grazie proprio alla omonima canzone, e soprattutto “Cosmogenesis”, da cui proviene anche la conclusiva e immancabile “Incarnated”. Qualche ascoltatore chiede a gran voce una “Diluvium” che purtroppo non giunge, e il concerto sembra terminare troppo presto rispetto a quanto avremmo voluto. Un applauso è comunque doveroso, poiché è innegabile che in Europa abbiamo una delle band death metal migliori in circolazione, e che ci auguriamo possa continuare a crescere di popolarità nonostante il mercato spesso piuttosto saturo.

Setlist:
Forsaken
Solaris
Ocean Gateways
Emergent Evolution
A Valediction
Devoured Usurper
The Anticosmic Overload
Orbital Elements II
Universe Momentum
Akròasis
When Stars Collide
Septuagint
Incarnated

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