06/06/2023 - PANOPTICON + AFSKY + CAIRNS @ Boston Music Room - Londra (Gran Bretagna)

Pubblicato il 12/06/2023 da

La tarda primavera ormai porta temperature piuttosto elevate anche a Londra, ma dei paesaggi forestali montani riescono comunque a fare capolino nella nostra mente mentre ci rechiamo presso la Boston Music Room di Tufnell Park per assistere al concerto dei Panopticon.
La band black metal statunitense è in tour in Europa e nel Regno Unito in questi giorni, accompagnata da una ‘spalla’ importante come i danesi Afsky, e la serata è dunque di quelle ghiotte: non capita spesso di vedere i Panopticon dal vivo, per giunta in un ‘pacchetto’ studiato ad hoc, quindi non stupisce che il concerto venga dichiarato sold-out in giornata, assurgendo così a tutti gli effetti allo status di piccolo grande evento. Terminati i nostri impegni lavorativi, riusciamo a entrare nella sala quando il set degli opener Cairns è da poco iniziato…

I CAIRNS sono una realtà piuttosto giovane del panorama britannico: formatisi nel 2021, hanno dato alle stampe un EP l’anno successivo, cercando poi di promuoverlo con una serie di date mirate. Quella di questa sera è evidentemente una di queste, dato che la proposta del gruppo di Manchester è perfettamente in linea con quella degli headliner. Trattasi infatti di un black metal fortemente atmosferico, che ricorda in qualche circostanza anche Woods Of Desolation o Imperium Dekadenz: delle clean vocals ben gestite e dei cori pre-registrati aiutano a sottolineare quel senso di malinconia che spesso è alla base di questo genere di sound, ma non mancano passaggi più veementi, nei quali si segnala invece la buona intesa della sezione ritmica. Un set breve ma onesto, quello del quartetto, il quale lascia celermente il palco per dare modo ai principali supporter della serata di fare i loro ultimi preparativi.
Gli AFSKY si presentano in maniera decisamente sobria: a livello di look, più che un gruppo black metal sembrano una di quelle formazioni di certo ‘nuovo old-school’ death metal contemporaneo (Vampire, Necrowretch, ecc), tuttavia bastano pochi minuti per entrare nel mood mesto e pastorale tipico della loro proposta. La band guidata dal chitarrista/cantante Ole Pedersen Luk è da qualche tempo piuttosto attiva sul fronte live, quindi non stupisce vederla ben rodata e dotata di indubbia familiarità con il palco.
All’inizio i suoni non sono il massimo, ma poi il settaggio viene gradualmente aggiustato, così da offrire quell’esperienza sentita e immersiva che ci si aspetterebbe dopo avere fatto conoscenza con il repertorio in studio del progetto. I danesi sono statici, eppure con brani come “Tyende Sang” o “Velkommen Til Dødsriget” riescono a trasmettere un trasporto e un coinvolgimento emotivo tangibili, soprattutto quando le ritmiche decelerano e riesce a farsi largo quell’atmosfera languida a cui abbiamo già accennato. È in queste parentesi che il pubblico dimostra di ‘entrare’ più che mai nella performance, avvicinandosi ancora di più al palco, quasi a stringere il quartetto in un abbraccio. Il frontman ringrazia e sorride apertamente, uscendo un po’ dal personaggio del black metaller serio e afflitto, restituendo un’umanità che viene molto apprezzata dalle prime file.
Lo stesso tipo di calore e affabilità ci viene quindi offerto dai PANOPTICON, i quali si presentano con una line-up decisamente ampia, con il leader Austin Lunn – qui alla chitarra e alla voce principale – accompagnato da un batterista, un bassista, un secondo chitarrista, un tastierista e un violinista. Si tratta di musicisti di grande esperienza, già in forze a realtà come Falls Of Rauros, Obsequiae e Folkearth, tra le tante, e ognuno di loro ricopre anche il ruolo di cantante in alcuni passaggi, così da rendere la resa del denso e stratificato repertorio del progetto il più fedele possibile all’esperienza da studio.
Con l’ultimo “…and Again into the Light” ormai uscito da un paio d’anni, Lunn non è da queste parti per promuovere un’opera in particolare, quindi il concerto dà presto l’idea di pescare da più fasi della carriera, con un occhio di riguardo per il magnifico “Kentucky”, album fra i più acclamati della discografia. Con la formazione ormai rodata dopo i primi giorni di tour, la resa sonora appare subito notevole e la platea non nasconde l’entusiasmo, producendosi in cori a supporto dei momenti più evocativi e persino in qualche accenno di mosh pit.
Gli statunitensi in questa circostanza sembrano temporaneamente accantonare la loro anima più folk e riflessiva per mettere in piedi una performance vivace e sferzante, resa ancora più appassionata dal carattere sobrio ed espansivo dei musicisti, il quale pare giustamente rifarsi a quello spirito genuinamente ‘working class’ più volte esplorato dalle tematiche dei dischi. Nella dimensione concertistica, si fa notare poi con maggior prepotenza quell’influenza crust d-beat percepibile in alcune trame del repertorio: complice anche il lavoro del violino, la verve di certe parentesi arriva a ricordare band di culto come Remains Of The Day e Madame Germen, mentre si ritorna su quel melodic/atmospheric black metal non appena i registri tornano a farsi più solenni.
In ogni caso, emerge il grande impegno profuso dai musicisti, con un Lunn impeccabile nel condurre la sua piccola orchestra senza al contempo dimenticare quell’amichevole contatto con il pubblico che ormai lo contraddistingue. Dopo circa un’ora di musica si arriva quindi alla conclusione pienamente convinti dalla resa live della formazione, bravissima nel rendere giustizia a una proposta che, tramite ormai innumerevoli uscite, ha saputo conquistare il cuore di moltissimi appassionati del filone black metal contemporaneo. Non si hanno ormai più dubbi sul valore a tutto tondo del progetto Panopticon.

Setlist Panopticon:
Dead Loons
Bodies Under the Falls
Black Soot and Red Blood
Killing the Giants as They Sleep
Into the North Woods
Watching You
Know Hope
The Long Road (Part 3: The Sigh Of Summer)

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