Introduzione e report a cura di Roberto Guerra
Fotografie di Simona Luchini
A ormai un mese di distanza dalla fine delle vacanze estive, ricominciamo a parlare di eventi fortemente incentrati sulle sonorità classic metal facendo una capatina in quel del Legend Club, in occasione dell’unica data italiana con protagonisti i teutonici Primal Fear, gli americani Riot V e i francesi Existance. La posta in gioco per le band principali, così come per la appena ristrutturata location, è relativamente alta, soprattutto tenendo conto del fatto che entrambe hanno immesso sul mercato pochi mesi fa un nuovo full-length ciascuna, ambedue apprezzati e premiati da gran parte di pubblico e critica specializzata, il che ha reso quindi tangibile la curiosità di poter gustare in sede live i nuovi pezzi che tanto ci han fatto godere su disco. Vorremmo inoltre far presente a chi di dovere che far iniziare un concerto a un orario a tratti così proibitivo, di mercoledì sera, non è proprio la migliore delle idee, tenendo conto anche degli impegni di ogni singolo individuo e del tempo necessario ad arrivare in loco, tra traffico e distanza da percorrere; va quindi da sé che il grosso del pubblico sia riuscito a sopraggiungere solo tra l’inizio e la fine dell’esibizione della seconda band in programma, il che rappresenta un vero peccato tenendo conto anche dell’indiscutibile valore musicale degli opener della serata; ma è bene andare con ordine. A questo punto possiamo solo augurarvi buona lettura e anche un buon inizio per quanto riguarda la stagione concertistica autunnale.
EXISTANCE
Per chi non li conoscesse, gli Existance sono una heavy metal band francese attiva da esattamente dieci anni e con due soli full-length disponibili sul mercato, usciti peraltro negli ultimi quattro anni. In quanto parte integrante della cosiddetta ‘new wave of traditional heavy metal’, il loro sound pesca direttamente dagli anni ’80, con una forte importanza data agli stilemi dettati dalle più storiche realtà britanniche, seppur con più di qualche richiamo anche a band americane, tra cui gli stessi Riot per fare un esempio. Anche i titoli dei brani lasciano ben poco spazio all’immaginazione: dalla iniziale “Heavy Metal Fury” fino alle conclusive “Breaking The Rock” e “From Hell”, risulta pressoché impossibile non realizzare quali siano le intenzioni, nonché le ispirazioni, dei quattro ragazzi francesi qui presenti. Tra riff granitici e taglienti, assoli semplici e di impatto e sfoggi di estensione vocale, gli amanti del metal classico hanno davvero di che gioire in compagnia del frontman Julian Izard e dei tre guerrieri al suo fianco; forse non sarà la band più riconoscibile e con più personalità del movimento di appartenenza sopracitato, ma rimane comunque una realtà decisamente interessante e meritevole di più di un ascolto da parte degli appassionati.
Setlist:
Heavy Metal Fury
Legends Never Die
Dead Or Alive
We Are Restless
Breaking The Rock
From Hell
RIOT V
La gente inizia ad affluire numerosa all’interno del locale e si cominciano ad intravedere le prime lievi problematiche che affliggono questo ‘nuovo’ Legend Club, negli attimi precedenti l’ingresso on stage di Todd Michael Hall e compagni: a partire da un palco più largo, ma apparentemente anche più basso rispetto al passato, rendendo di fatto la visuale leggermente ostica a chiunque non raggiunga almeno il metro e ottanta di altezza, a meno che chiaramente non si trovi in prossimità delle prime file. Impossibile, inoltre, non accorgersi del caldo afoso ed asfissiante che si accumula all’interno man mano che l’affluenza aumenta e si scaldano gli animi, cosa piuttosto prevedibile quando una band così mitica fa capolino sul palco sulle note della recente “Victory”, per poi proseguire con due inni come “Flight Of The Warrior” e “Johnny’s Back”. Nella attuale scaletta dei Riot V non mancano estratti recenti, come l’accoppiata “Take Me Back” e “Angel’s Thunder, Devil’s Reign”, anche se il fomento maggiore è ovviamente per i classici come la commovente “Bloodstreets”, dedicata come sempre al compianto Mark Reale, oppure il trittico finale a base di “Swords And Tequila”, “Warrior” e “Thundersteel”, in concomitanza della quale gli applausi non sono tanto per la band, quanto per i membri dello staff che, finalmente, si sono degnati di aprire una finestra in modo da permettere ai presenti di respirare, fortunatamente prima di collassare per terra madidi di sudore. Oltre a dei suoni non proprio perfetti, l’atmosfera soffocante è stato probabilmente l’elemento principale che ha reso difficile fomentarsi in concomitanza di un’esibizione leggermente meno energica di altre precedenti ad opera della stessa band, ma comunque carica di passione e di capacità esecutive ed interpretative, con una line-up di musicisti sempre sul pezzo e un Todd Michael Hall ogni anno più giovane e in forma nonostante il tempo che passa. Scritto ciò, non possiamo che attendere con discreta trepidazione una eventuale data da headliner degli stessi Riot V, in modo da permetter loro di esprimere tutto il potenziale che da sempre li contraddistingue in concerto, e che anche a ‘sto giro non è comunque mancato.
Setlist:
Victory
Flight Of The Warrior
Johnny’s Back
Caught In The Witch’s Eye
Bloodstreets
Take Me Back
Angel’s Thunder, Devil’s Reign
Swords And Tequila
Warrior
Thundersteel
PRIMAL FEAR
Fortunatamente la finestra viene lasciata aperta, anche perché ormai il locale è pieno e c’è grande attesa per l’esibizione ad opera degli headliner della serata, che annunciano il loro arrivo on stage sulle note dell’intro omonimo proveniente dall’ultimo album “Apocalypse”, cui segue immediatamente lo scoppio di chitarre e batteria sulle emblematiche “Final Embrace” e “Chainbreaker”, due veri e propri cavalli di battaglia a partire dai quali è già possibile accorgersi che stasera i Primal Fear hanno intenzione di non fare prigionieri, riversando tutta la loro carica metallica sui presenti grazie a dei suoni quasi perfetti, nonostante un paio di leggeri problemi iniziali del buon Tom Naumann con la sua Les Paul, prontamente risolti nel giro di pochissimo. “Blood, Sweat And Fear” rappresenta il primo estratto ufficiale del nuovo album presente in scaletta, cui seguiranno anche le varie e riuscitissime “Hounds Of Justice”, “The Ritual”, “Eye Of The Storm” e “King Of Madness”, che anche dal vivo confermano le nostre ottime valutazioni grazie a una capacità di intrattenimento notevole e a un songwriting che si presta all’esecuzione live anche più che a quella su disco. Il nerboruto Ralf Scheepers continua a non mancare un colpo dietro al microfono, facendo libero sfoggio della sua intatta estensione vocale nelle immancabili “Nuclear Fire”, “Metal Is Forever”, “Fighting The Darkness”, prontamente sorretto dai chitarroni pesanti e massicci e dal comparto ritmico martellante e demolitivo; tutto ciò senza trascurare anche altri estratti relativamente recenti quali “The End Is Near” e “When Death Comes Knocking”. A questo proposito, qualcuno ha ben pensato di lamentarsi per la quantità non eccelsa di classici della band presenti in scaletta, anche se a parer nostro risulta piuttosto difficile avere qualcosa da ridire quando un’ora e mezza di concerto riesce a essere così trascinante e fomentante dall’inizio alla fine; inoltre, riteniamo che i Primal Fear, dall’esordio ad oggi, non si siano mai macchiati del peccato di aver immesso sul mercato un album anche solo mediocre, rendendo di fatto la loro discografia una sorta di vera e propria catena formata da anelli metallici solidi e inossidabili, uno dopo l’altro. Perciò, dopo la conclusiva “Running In The Dust”, ci sono ben pochi dubbi su chi siano i veri vincitori della serata, che hanno dimostrato senza alcun tipo di difficoltà di meritare il ruolo di headliner del tour attuale, nonostante, anche qui, lo scetticismo di alcuni ascoltatori che avrebbero preferito vedere invertiti i ruoli. Noi personalmente amiamo alla follia entrambe le band, eppure ci sentiamo di dire che in questa occasione i Primal Fear abbiano dominato, concludendo una serata fantastica a base di grande musica heavy metal, al termine della quale possiamo tornare a casa a prepararci per un altro grande evento dello stesso genere, che avrà luogo appena due giorni dopo in quel di Trezzo sull’Adda.
Setlist:
Final Embrace
Chainbreaker
Blood, Sweat & Fear
Face The Emptiness
Hounds Of Justice
The Ritual
Under Your Spell
Nuclear Fire
Eye Of The Storm
King Of Madness
The End Is Near
When Death Comes Knocking
Metal Is Forever
Fighting The Darkness
Running In The Dust