Report di Emanuele Giarlini
Il 2023 è senza ombra di dubbio l’anno dei concerti live in cui moltissime band tornano sul palco e mettono in mostra il frutto del duro lavoro portato avanti durante la pandemia, sfogando l’energia e la ‘fame da live’ accumulate negli ultimi anni di clausura.
I Puscifer di Maynard James Keenan non fanno eccezione e tornano ‘on the road’ per un tour dedicato ad Existential Reckoning, il loro ultimo progetto discografico rilasciato circa tre anni fa.
Il palcoscenico scelto è quello dell’Huxleys Neue Welt di Berlino, la multiculturale capitale europea che ha da sempre strizzato un occhio alle sonorità elettroniche e sperimentali, pure influenza e ispirazione di Maynard e compagni.
Due date consecutive vengono programmate nella capitale tedesca, e questa è probabilmente la causa principale per cui il sold-out non viene raggiunto. Il sole è ancora ben visibile quando il locale inizia a riempirsi per poi dipingersi con i toni violenti del neon nel momento in cui il quintetto losangelino fa la sua apparizione per regalarci oltre due ore di buona musica.
“Buonasera Berlino, noi siamo i Puscifer e veniamo in pace per dimostrare la presenza di alieni nascosti tra di voi” così apre il concerto un truccato ed imparruccato Maynard Keenan, alla guida dei suoi quattro man (and woman) in black. La giacca e la cravatta ci sono, esattamente come gli immancabili occhiali scuri necessari per la ricerca di creature provenienti da mondi lontani.
Dopo una breve intro strumentale il concerto apre con le sonorità minimali di “Bread and Circus”, quasi a voler settare il tono dell’intera serata. Come previsto i brani proposti vengono selezionati, per la maggior parte, dall’ultima fatica discografica del gruppo, “Existential Reckoning”, mentre decisamente poco spazio viene dato ai precedenti lavori come “Money Shot” o “V For Vagina”.
Dal punto di vista musicale la scelta dei brani segue un filone abbastanza definito e molta importanza viene data ai tappeti ritmici su cui si adagiano synth e hammond di vario genere; non a caso tutti i membri della band hanno accesso ad una tastiera e, ad eccezione del batterista, Maynard sembra aver puntato principalmente su polistrumentisti. Pezzi iconici come “UPGrade” rappresentano perfettamente la fluidità precedentemente descritta, quando ci si rende conto che basso e chitarra spariscono del tutto dal gruppo, che diventa a tutti gli effetti un collettivo di musica elettronica piuttosto che una band rock. I riff di chitarra tornano prepotenti su “The Remedy”, altro pezzo forte della band, insieme ad un basso martellante che risveglia il pubblico e lo sprona nell’unico accenno di pogo dell’intero concerto. L’impatto sonoro è complessivamente solido, complice anche un ottimo lavoro fatto dietro al mixer, in grado di valorizzare gli artisti sul palco e creare un’esperienza musicale che bene si integra con l’acustica di una location utilizzata in passato come un teatro della Berlino ovest.
L’aspetto che più colpisce dello spettacolo è senz’altro la sua teatralità: lo stage, costruito su più livelli per permettere alle voci di interpretare vari siparietti comici, è spesso invaso da ospiti esterni vestiti da alieni, che interagiscono con la band improvvisando scenette buffe e diventando parte integrante dello spettacolo come avviene durante “Grey Area”. A completare il quadro troviamo i due cantanti della band che si comportano da veri e propri trasformisti cambiando abiti, make-up e parrucche durante lo svolgimento di quello che smette di essere un concerto e si trasforma, brano dopo brano, in un vero e proprio spettacolo teatrale; specialmente durante il lungo encore che si chiude con la bellissima e poetica “Bedlamite”. Gli elementi luminosi sono una parte fondamentale dello show e le luci al neon si adattano perfettamente ad una proposta musicale che molto attinge dal mondo della techno e della trance, pur mostrando alcune sfumature caratteristiche delle altre band di Maynard come i Tool e gli A Perfect Circle.
Un aspetto tanto interessante quanto inusuale della proposta live dei Puscifer consiste negli intermezzi video, trasmessi a palco vuoto durante il concerto, che non sono altro che monologhi satirici in cui Maynard spiega come molte star del mondo dello spettacolo siano in realtà entità extraterrestri nascoste in ‘contenitori umani’. Queste interruzioni video, seppur ben integrate con lo show, risultano però un po’ troppo lunghe e rompono il flusso del concerto in maniera marcata, quasi fossero dei riempitivi fini a se stessi; aspetto questo che non sempre risulta gradito al pubblico, specialmente considerando che la durata dello show è superiore alle due ore.
Un altro aspetto che fa storcere il naso è il peso che un nome come quello di Maynard ha all’interno del gruppo. Vedendo la band live si ha la chiara impressione che i Puscifer non siano altro che un team di persone messo insieme allo scopo di canalizzare tutti gli impulsi creativi che il cantante non riesce a sfogare nei suoi progetti più importanti. Nello specifico, vedere una cantante di talento come Carina Round relegata al ruolo di seconda voce o corista lascia un po’ di amaro in bocca, sapendo che avrebbe tutte le carte in regola per essere ben più di una semplice spalla.
La proposta live dei Puscifer è particolare, esilarante e fuori dagli schemi al punto da colpire anche le persone che, come nel caso di chi scrive, non sono parte della fanbase più sfegatata. Uno spettacolo del genere vale la pena di essere visto a prescindere dai gusti, con la consapevolezza che difficilmente verrà dimenticato, a meno di non venir sottoposti a qualche raggio alieno, ovviamente.
Setlist:
Video Intro
Bread and Circus
Postulous
Fake Affront
The Underwhelming
Grey Area
Theorem
UPGrade
Video Interlude
Apocalyptical
The Remedy
Personal Prometheus
Horizons
Momma Sed
The Humbling River
Video Interlude
Bullet Train to Iowa
Vagina Mine
Flippant
Conditions of My Parole
Bedlamite
Video Outro