Introduzione e report di Roberto Guerra
Fotografie di Benedetta Gaiani
Gli statunitensi Queensryche rappresentano una di quelle realtà su cui c’è stato parecchio da discutere nel corso degli anni, tra chi li ha bollati come finiti al momento dell’uscita del loro iconico frontman Geoff Tate, e chi invece li ritiene nel pieno di una sorta di rinnovata ispirazione musicale, a seguito di un gradevole ritorno alle loro sonorità old school metal più fortunate.
A prescindere da questo, l’occasione corrente non può che destare l’interesse di qualsiasi estimatore più o meno affezionato ad una delle prime band tipicamente heavy/prog metal, in quanto è il loro vecchio logo a troneggiare sul cartellone di oggi, e questo perché, quest’oggi, la formazione guidata dal chitarrista Michael Wilton ha intenzione di rievocare il proprio EP d’esordio, nonché il proprio primo full-length, nella loro interezza: un motivo più che sufficiente per incrementare la propria dose di hype nei confronti di una scaletta che promette innegabili scintille.
Insieme a loro, saranno gli ormai onnipresenti Night Demon a rallegrare l’atmosfera in questo freddo giovedì sera ad alto contenuto metallico alla vecchia maniera, in quel dei Magazzini Generali di Milano. Buona lettura!
Oramai non è affatto difficile imbattersi in un’esibizione ad opera dei californiani NIGHT DEMON, i quali incarnano perfettamente la natura di power trio classic metal in piena regola, con una capacità di fomento generale in grado di rivaleggiare con quanto proposto da altre realtà ben più inflazionate, anche con al proprio interno un numero maggiore di membri attivi.
Il loro heavy metal nudo e puro, con qualche punta speed e hard rock qui e là, è un qualcosa di ben noto tra gli appassionati del metallo classico, e nel caso odierno il loro show si presenta breve, affilato e dritto al punto, con le dovute menzioni a tutta la loro, seppur abbastanza breve, discografia: si picchia duro con “Screams In The Night”, “Dawn Rider” e “Welcome To The Night”, ma si rallenta anche con “Beyond The Grave” o con la più rockeggiante “The Chalice”, interpretata ottimamente dal frontman Jarvis Leatherby, che non manca di spaccare le corde del basso a fine concerto, come un novello Joey DeMaio.
In generale, siamo in presenza di tre musicisti preparati e dalla carriera degna di tutto il dovuto rispetto, data anche la loro partecipazione in altri progetti dai nomi altisonanti (Cirith Ungol, Yngwie Malmsteen etc.), che anche stasera non mancano di mettere in chiaro la propria capacità di resa in sede live, anche se non avremmo disdegnato un trattamento audio più nitido sul versante del comparto vocale.
Ben altro livello intellettuale quello trasmesso dai QUEENSRYCHE, degni ambasciatori di una maniera ormai rara di proporre heavy metal a tinte progressive, le quali trovano le proprie radici proprio nei due prodotti rievocati questa sera nella loro interezza; a partire da quell’inno immortale intitolato “Queen Of The Reich”, sulla quale un numero non così insignificante di astanti decide di mettere a repentaglio la propria ugola, in compagnia del vocalist Todd LaTorre, che continuiamo a ritenere il miglior sostituto possibile per chi lo ha preceduto dietro al microfono.
A parte qualche piccolo inconveniente tecnico, tra cui alcuni secondi in cui i volumi sembrano andare KO, lo show inizia e prosegue con una classe ed un’esecuzione pressoché inattaccabili, rese tali da un combo di musicisti ben amalgamati, seppur sempre e comunque dipendenti dalla figura di un chitarrista sottovalutato come il già menzionato Michael Wilton, ancora affiancato dal bassista Eddie Jackson a distanza di oltre quarant’anni sulle scene.
Ci galvanizza la possibilità di ascoltare in sede live lo sfavillante “The Warning”, con dei pezzi non più proposti da tantissimi anni a questa parte, che la band ha adeguatamente preparato per l’occasione del tour in corso, facendo ben di più rispetto al banale compitino messo in pratica da alcuni colleghi, intenti ad inscenare simili riproposizioni nostalgiche.
Fortunatamente, c’è posto anche per le sorprese, come conferma un encore in cui figurano capolavori come “Walk In The Shadows”, “Jet City Woman” e, soprattutto, una sempre coinvolgente “Eyes Of A Stranger” da quel capolavoro assoluto di “Operation: Mindcrime”, che abbiamo sentito più volte nella sua interezza negli ultimi anni tramite lo stesso Geoff Tate, e ci fa solo piacere poter mettere a confronto la resa da parte di una band già navigata, e non assemblata appositamente.
In conclusione, un concerto che mescola ottimamente maestria, intelligenza e intrattenimento, rimanendo heavy metal al cento per cento, senza però mettere da parte nemmeno per un momento quella dimensione di profonda riflessione che ha reso celebre questa realtà musicale ormai parecchi anni fa, e che ci auguriamo possa continuare a dimostrarsi degna di quanto scritto nell’epoca d’oro della band e del genere tutto.
Setlist:
Queen Of The Reich
Nightrider
Blinded
The Lady Wore Black
Warning
En Force
Deliverance
No Sanctuary
NM 156
Take Hold Of The Flame
Before The Storm
Child Of Fire
Roads To Madness
Walk In The Shadows
Jet City Woman
Eyes Of A Stranger
NIGHT DEMON
QUEENSRYCHE