Live report a cura di Luca Paron
Serata per ora unica e assolutamente imperdibile per ogni glam-fan, quella che ci aspetta! Non il solito concerto con palco, transenne, bancone della birra, tour bus sul retro assediato da invasati e scappatella fuori dal locale di turno per la sigaretta di rito… La particolarità della prima calata italica dei Reckless Love, infatti, è data dal fatto che lo show dei quattro glamster finnici si terrà a bordo di una nave. La Désyrée, questo il nome dell’imbarcazione, ospiterà infatti un’orda cotonata di ragazze e ragazzi, scorrazzandola per la laguna veneziana lungo una notte che si preannuncia di fuoco, malgrado le condizioni atmosferiche non promettano nulla di buono ma, anzi, tendenti più al piovoso. L’occasione ce la regala il quarto e, probabilmente, ultimo capitolo dello Slam! Summer Party, evento organizzato da Slam Party Rock Zine e Secondo Avvento Produzioni, che sono riusciti a far arrivare anche qui da noi il testosteronico hair-rock dei Reckless Love, new sensation nord europea che vede tra le proprie fila anche il platinato ex-Crashdïet Olly Herman alla voce, e autori del freschissimo esordio omonimo, una delle perle glam dell’anno in corso. Ad aprire la serata anche due gruppi italiani: i The Sickle, trio padovano autore di un hard ispirato e divertente che inserisce pure qualche cover gustosa (Foo Fighters e Jimmy Eat World), e a seguire gli High Voltage, cover band trentina pur valida ma che paga un poco il fatto di inserire lunghe pause tra un pezzo e l’altro, anche dovute a problemi elettrici causati dal pubblico stesso.
RECKLESS LOVE
A causa di non meglio specificati ritardi organizzativi, la Dèsyrée salpa dall’Isola del Tronchetto non prima delle 23.30, invece che alle 21.00, causando una certa ansia agli infreddoliti avventori, ma anche contribuendo a innalzare il livello di attesa per l’evento. The Sickle e High Voltage, come già detto, costituiscono corposo e gradito antipasto, ma è al solo arrivo sul ponte inferiore di Olly, del batterista Hessu Maxx e compagni che scatta l’isteria collettiva (a dire il vero più femminile) con grida ultrasoniche e scene da Beatles allo Shea Stadium. La situazione particolare, senza palco rialzato e impedimenti fisici tra gruppo e i centocinquanta presenti (limite di capienza della nave) crea un piacevolissimo e disinibito clima festaiolo, potenziando al massimo il già buon impatto che subito accompagna le prime note di “Feel My Heat”, dove le mosse di Olly Herman mettono subito in chiaro che David Lee Roth è il nume tutelare e vate sommo. Sorprende, ma forse neanche più di tanto data la provenienza geografica, l’ottima prova che i finlandesi regalano: non sbagliano una nota neanche a pagarli ed eseguono praticamente tutto il disco senza cedimenti di tono o insicurezze, pur nella continua lotta per evitare che le prime file franino sull’effettistica da pavimento. Ecco allora il singolone “Romance”, la veloce “Badass” che mostra che gran chitarrista sia il nerocrinito Pepe, l’esplicita “Sex”, la forse fin troppo patinata “Beautiful Bomb” e la stupenda “Back To Paradise”, che sembra uscita da “Dinasty” o “Unmasked” dei Kiss. Scene da orgia alcolica a bordo “palco” accompagnano “One More Time”, munita di gran coro da stadio e degno epilogo di una serata memorabile che maledirete per averla persa. Un applauso anche all’umiltà dei musicisti, disponibilissimi per foto e autografi, piccolo rammarico per i ritardi che non hanno permesso di fare le preventivate soste “turistiche” in Piazza San Marco e al Lido di Venezia, ma enorme senso di soddisfazione all’attracco finale dopo litri di birra, voci azzerate e orecchie distrutte, e promiscuità a più non posso! That’s Rock ‘n’ Roll!