01/05/2022 - RHAPSODY OF FIRE + DRAKKAR + CHOCOBO BAND + ETERNAL SILENCE + WINTERAGE @ RHAPSODY OF FIRE + DRAKKAR + CHOCOBO BAND + ETERNAL SILENCE + WINTERAGE - Link -

Pubblicato il 05/05/2022 da

Report a cura di Federico Orano

Se esiste un genere musicale che può coinvolgere ed esaltare, questo é il power metal! E così dopo due lunghi anni di restrizioni e stop forzati a causa della pandemia, ecco tornare in auge questo sound con un minifestival che ne sancisce la rinascita nel nostro paese: il Rebirth Of Power Festival. Una giornata dedicata al lato più sinfonico di questo stile con il ritorno degli incontrastati maestri, i Rhapsody Of Fire, ed una manciata di interessanti realtà, tutte italiane, pronte a scaldare il palco in attesa degli headliner e che rispondono al nome di Winterage, Eternal Silence, Chocobo Band e Drakkar.
La venue scelta è il Link di Bologna, locale piuttosto spazioso che può vantare un ampio palco nonché un comodo giardino esterno perfetto per prendere fiato durante le pause tra un’esibizione e l’altra – intense sia per performance che per temperatura.

Con qualche minuto di ritardo rispetto alla tabella di marcia (inizio previsto alle 19), ecco salire sul palco i WINTERAGE, band con alle spalle un paio di lavori interessanti. Il loro sound è caratterizzato da orchestrazioni bombastiche che la fanno da padrone all’interno di una proposta musicale che certamente prende spunto dal gruppo di punta della serata, i Rhapsody (Of Fire). Reduci dalla pubblicazione di “The Inheritance Of Beauty”, full-length dato alle stampe lo scorso anno, la band di Genova delizia il pubblico con chitarre che viaggiano spedite ed il violino sempre presente ed in grado di dare un’impronta decisa. Qualche strofa cantata in italiano – buona la prova sfoderata da un carico Daniele Barbarossa al microfono, rari passaggi folk e alcuni assoli di chitarra sparati a tutta velocità; la prova del quintetto ligure è convincente e si esalta in chiusura con la possente “The Harmonic Passage”.
Si rimane su sonorità sinfoniche ma dalle sfumature maggiormente gotiche con la salita sul palco degli ETERNAL SILENCE. Con ormai quattro dischi alle spalle (tutti convincenti) la band di Varese può considerarsi una solida realtà, e anche il proprio sound é maturato release dopo release. Qui il gruppo ha a disposizione un tempo limitato per cercare di colpire i presenti, ma la carica dei Nostri si dimostra subito notevole. Riff possenti – merito anche della doppia chitarra – un drumming vivace e la doppia voce, quella femminile di Marika Vanni e quella maschile di Alberto Cassina, rendono il sound del sestetto italiano potente ed in grado di far agitare qualche testa. L’ampia estensione vocale della cantante lombarda ed i virtuosismi del giovane chitarrista Martino Boneschi aiutano a rendere la prestazione altamente convincente. Anche qui il violino gioca un ruolo fondamentale: sempre presente ed in primo piano pronto ad accompagnare gli altri strumenti, creando atmosfere molto spesso oscure che trovano probabilmente il punto di maggior coinvolgimento con la bella e melodica “Ancient Spirit”.
Si ispirano completamente alla saga di Final Fantasy i CHOCOBO BAND riproponendo brani legati alla colonna sonora del videogioco rivisti in chiave symphonic-epic metal. Salito alla ribalta con l’ultimo album “Tales from Other Worlds” e con il singolo “One Winged Angel”,  il gruppo si affida alla doppia voce maschile e femminile – la prima grintosa, la seconda spesso lirica – alle chitarre possenti e a forti orchestrazioni che giocano un ruolo fondamentale per una band che dimostra di possedere un buon impatto live. Atmosfere gotiche sempre vive e momenti più rabbiosi si alternano durante la performance che ha regalato qualche anticipazione dal nuovo disco in uscita nei prossimi mesi.
Dopo un lungo tuffo all’interno delle sonorità più sinfoniche del power metal, si torna a respirare un power-heavy maggiormente classico con l’impatto sonoro dei veterani DRAKKAR. Il gruppo lombardo, recuperato in extremis il leader e chitarrista Dario Beretta, esplode con un sound compatto macinando riff corposi che vanno ad accompagnare il cantato esaltante e ruvido di Davide Dell’Orto. Il pubblico pare apprezzare non poco, anche chi non ha mai sentito la band prima di questa sera. Dopotutto i brani proposti sono adattissimi a coinvolgere l’audience: “Chaos Lord”, titletrack dell’ultimo disco, e “Revenge Is Done” sono delle belle mazzate che fanno pieno centro e che posseggono dei cori dall’impatto immediato. La carica heavy-thrash di “When The Lightning Strikes” fa tremare i muri del Link e prima di chiudere con la spedita “Invincible”, ci pensa l’inno “Run With The Wolf” a far cantare tutti i presenti. I Drakkar si dimostrano una certezza in sede live!
C’era attesa per gli headliner, i RHAPSODY OF FIRE. Quasi al debutto in Italia con questa formazione, visto che la pandemia ha interrotto il tour di “The Eighth Mountain” un paio d’anni fa, il gruppo è visibilmente emozionato; anche per loro tornare a calcare un palcoscenico dopo così tanto tempo trasmette importanti sensazioni. Forti dell’ultima fatica “Glory For Salvation”, edito solamente qualche mese fa, il gruppo entra in scena con la solita precisione alla quale ci aveva abituati in passato. “I’ll Be Your Hero” apre lo show e subito dopo trova spazio la possente power song “Chains Of Destiny”, entrambe estratte dall’ultima release. Il pubblico pare apprezzare molto e si lascia andare a cori ed applausi. Se qualcuno ne avesse mai avuto dubbi, l’anima metal di Giacomo Voli non si é scalfita di un millimetro anche dopo la sua trionfante vittoria alla trasmissione televisva “All Together Now”, e la sua voce e la sua attitudine sono protagoniste assolute durante la performance dell’eroica band giuliana. “March Of The Swordmaster” è un midtempo dalle tinte folk che riesce sempre a coinvolgere tutti i presenti così come l’immortale inno “Dawn Of Victory”, mentre la roboante accoppiata formata dalle tiratissime “Master Of Peace” e “Rain Of Fury” ha letteralmente incendiato l’atmosfera. Robi Micheli è il motore portante della formazione; con la sua chitarra conduce i giochi tra riff e assoli senza mai perdere un colpo. La serata è arricchita anche dalla presenza di due ospitispeciali: Giovanni Davoli a suonare la cornamusa e Manuel Staropoli ad occuparsi di flauto e clarinetto, rendendo l’impatto scenico, oltre che quello sonoro, ancora più ricco. Con loro sul palco si susseguono la folkeggiante “Terial The Hawk”, estratta dall’ultimo disco, la suite “March Against The Tyrant” da “The Eighth Mountain” e l’emozionante ballata “Un’Ode Per L’Eroe” (la versione in italiano di “Magic Signs”). Una piccola pausa prima di essere richiamati a gran voce sul palco: “Son Of Vengeance”, opener dell’ultimo “Glory For Salvation”, ha un impatto live devastante, prima della la chiusura affidata a due pezzi indimenticabili ed eterni: “Land Of Immortals” viene scaricata a tutto volume sul pubblico, che non aspettava altro se non cantare a squarciagola e con le ultime forze rimaste la leggendaria “Emerald Sword” .
Un evento riuscito che speriamo possa avere un seguito in futuro, un’autentica rinascita per il genere power metal dopo un lungo, grigio periodo. Ritornare a cantare e sudare sopra e sotto il palco è ciò che trasmette a tutti noi appassionati di musica forti emozioni e la speranza è di non dover mai più rinunciare a tutto questo.

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