23/07/2015 - RHAPSODY OF FIRE + KALIDIA @ RHAPSODY OF FIRE + KALIDIA -

Pubblicato il 01/08/2015 da

A cura di William Crippa

Ubiale Clanezzo è un paesino di meno di 1400 anime situato all’imbocco della Val Brembana, in provincia di Bergamo, al quale si arriva dopo chilometri di tornanti e salite quasi verticali. Proprio qui si tiene l’Ubiale Power Sound Festival, rassegna musicale dal nome altisonante ma assolutamente meritato, visto che negli ultimi anni sono molti i monicker importanti, nazionali ed internazionali, che qui si sono esibiti. Quest’anno gli ospiti più attesi sono i Lacuna Coil, che si esibiscono venerdì 31 luglio, i Folkstone, sul palco il 25, e i Rhapsody Of Fire, che suonano il 23 luglio. Non conoscendo la zona e la possibilità di parcheggiare facilmente nel paesino accanto per poter prendere una navetta appositamente programmata, arriviamo al campo sportivo di Ubiale dopo una salita da incubo tra i sensi unici del borgo fino in cima per poter parcheggiare, supportati però al meglio dalla protezione civile locale, e dopo quasi mezzora di buon passo in discesa per ritornare al luogo dove si tiene la manifestazione. La location è fantastica, con le montagne alle spalle del pubblico ed un immenso muro a guardia del palco ai fianchi del quale si arrampica il paese a sorvegliare l’evento da dietro. Variegato al limite il pubblico, visto che questo evento, vissuto come grande festa da tutti gli abitanti della valle, richiama gente da tutto il circondario, anche solamente per essere presenti ed esserci. Mentre sotto la tensostruttura in molti sono intenti a consumare la cena, sul palco salgono i Kalidia, supporting act di serata.

 

rhapsody of fire - ubiale

KALIDIA
I lucchesi Kalidia salgono sul palco alle 20.30 precise, guidati dalla cantante Nicoletta Rosellini, di fronte ad un pubblico ancora poco numeroso. La band, attiva dal 2010, ha alle spalle l’EP “Dance Of The Four Winds”, uscito nel 2012, ed un lavoro sulla lunga distanza rilasciato lo scorso anno dal titolo “Lies’ Device”; i brani proposti in serata sono davvero gradevoli, basati su un power-prog vincente e ben fatto; da segnalare solamente, a fronte di una grande tecnica e di una buona perizia in fase esecutiva, un poco di impaccio da superare a suon di concerti per il gruppo, ad eccezione della bella Nicoletta, perfettamente a proprio agio sulle assi di questo palco. Dopo una manciata di pezzi, i Kalidia scendono dallo stage tra gli applausi e siamo certi che sentiremo parlare ancora di loro in futuro.

RHAPSODY OF FIRE
Alle 22 precise, dopo l’intro di “Dark Wings Of Steel”, “Vis Divina”, i Rhapsody Of Fire salgono sul palco sulle note di “Holy Thunderforce”, che infiamma immediatamente i presenti, che nel frattempo sono diventati davvero numerosi; Lione prende la parola spiegando che per l’occasione la band, non avendo un disco da supportare, si esibirà in un concerto antologico, lasciando così la scena a “Land Of Immortals”, dal debutto “Legendary Tales”. Si prosegue con “The March Of The Swordmaster”, durante la quale, appena giunge il break, Fabio inizia a fare cantare il pubblico giocando a chi trattiene l’acuto più a lungo. Lione si fa serio all’improvviso, ricordando che la band, ma anche i fan, hanno da poco perso un amico; dal pubblico, così, si inizia a scandire il nome Saruman. È infatti a Christopher Lee che il cantante si riferisce, ed allo scomparso attore viene dedicata “Unholy Warcry”, alla quale segue “Triumph Or Agony”, per una doppietta che fa letteralmente impazzire la venue. Questa sera si nota una nuova presenza sul palco e prima di “Dark Wings Of Steel” viene presentato il nuovo bassista della band, Alessandro Sala, già con i Sinestesia di Roberto De Micheli, stasera al debutto dal vivo con i Rhapsody Of Fire. Lione riprende la parola, spiegando che all’estero la canzone che seguirà viene apprezzata moltissimo, mentre in Italia spesso questo brano viene criticato, perchè gli italiani al solito non sono in grado di valorizzare ciò che gli è proprio; si tratta ovviamente di “Lamento Eroico”, cantato a squarciagola da tutti gli spettatori. Mentre si tiene il solo di chitarra di Roberto, approfittiamo per guardarci un poco attorno: la location è fantastica e la tremenda fatica per arrivarci è stata assolutamente ripagata. La valle punteggiata dalle luci delle case sparse alle spalle ed il paese che ci guarda dall’alto, arrampicato sulla montagna di fronte a noi, creano un clima magnifico, la location ideale, per un’esibizione dei Rhapsody Of Fire, la band epica per eccellenza. Per fortuna il gruppo è davvero in stato di grazia: i suoni sono a dir poco perfetti per la gioia del folto pubblico, il quale interagisce e supporta Lione, perfetto come sempre, e compagni al meglio. Tocca poi al solito scioccherello assolo di Alex Holzwarth, prima di proseguire con “Rising From Tragic Flames”, per un temporaneo ritorno al presente. Fabio fa cantare il pubblico a lungo prima di annunciare “Dawn Of Victory”, accolta con un boato di felicità da tutti i fan e cantata dal pubblico fino a quasi coprire la band. Si va alla pausa e l’encore è aperto dalla divertentissima “Village Of Dwarves” e da “Knightrider Of Doom”, brano ripescato dal passato che i Rhapsody non eseguivano da tempo e che la venue dimostra di apprezzare moltissimo. Un nuovo momento per ricordare Christopher Lee è dato dalla maestosa “The Magic Of The Wizard’s Dream”, che colpisce e commuove tutti, durante la quale Fabio Lione offre tutta la gamma di voci che riesce ad emettere, premiato poi da un grandissimo applauso in chiusura brano. Ci avviciniamo al finale e prima della conclusione, ovviamente affidata ad “Emerald Sword”, che manda tutti in visibilio, c’è anche il tempo per “Reign Of Terror”. I Rhapsody Of Fire ringraziano a lungo a bordo palco e lasciano lo stage da vincitori assoluti, lasciando i fan felicissimi per il grandioso concerto appena conclusosi. È tempo di rimettersi in cammino, perchè ci vuole almeno mezzora per arrivare all’auto, ma qui ad Ubiale ci lasciamo davvero il cuore.

 

8 commenti
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