02/05/2025 - RIOT V + CRYSTAL VIPER + ADAMAS @ Alchemica Club - Bologna

Pubblicato il 05/05/2025 da

Evento di grandissimo interesse all’Alchemica Club di Bologna che ancora una volta, come ormai spesso è capitato negli ultimi tempi, si rende protagonista nell’ospitare degli ottimi appuntamenti musicali per quanto concerne l’heavy metal, in particolare quello classico e di stampo americano.
Avevamo già assistito in passato agli show di band come Omen, Vicious Rumors, Metal Church ed il più recente con i Jack Panzer a dicembre. Stavolta tocca a una band newyorkese, i Riot V, che per la terza data del loro minitour italiano che li ha visti toccare Milano e Roma, arrivano a Bologna.

E’ un Alchemica alquanto caldo, come non l’avevamo mai visto prima, quello che ci accoglie quando giungiamo lì verso le venti (gli orari sono fissati piuttosto presto): ci aspetta una serata superintensa, con la venue praticamente stracolma durante la performance degli headliner, raggiungendo una temperatura davvero rovente!
Tutto ciò ci fa molto piacere e, se è vero che queste date italiane dei Riot coincidevano con un ponte che forse ha favorito la partecipazione del pubblico, vedere l’Alchemica così gremito sta a significare che l’heavy metal, anche quello classico, un po’ più di nicchia, può ancora contare su una buona schiera di appassionati nel nostro paese!

Come detto, alle otto precise salgono sul palco gli ADAMAS, band umbra nata nel 2007 con all’attivo un paio di dischi. Per loro solamente mezz’ora a disposizione, ma nei sei pezzi proposti abbiamo potuto sentire la passione e la carica di questi quattro musicisti.
Il loro è un metal dalle forti influenze groove, con chitarroni pesanti ed un sound che si rivela un mix tra Metallica, primissimi Maiden (era Blaze) ed un pizzico di sonorità moderne, con anche la voce del cantante a risultare abbastanza diretta e ruvida. Ciò che ci piace è il loro approccio con il pubblico: gli Adamas sono umili ma determinati e questo è ciò che apprezziamo in una band!
In generale, i loro brani sono stati capaci di far muovere le teste dei presenti –  già alcune decine davanti al palco, che applaudono tra un pezzo e l’altro.
Un’occasione abbastanza speciale per gli Adamas, che si mettono in mostra e rompono il ghiaccio nel migliore dei modi, scaldando a dovere una serata che diventerà poi rovente.

Tempo un quarto d’ora per prendere il fiato e rientrare, e tocca ai polacchi CRYSTAL VIPER, pronti a partire con il loro heavy metal dalle tinte più melodiche.
Spinti dalla grintosa leader Marta Gabriel, si parte forte con la decisa “The Cult” e con le scorribande della possente “Night of the Sin”, ma ci accorgiamo subito che c’è qualcosa di strano sul palco, con Marta che imbraccia la chitarra invece del solito basso.
Come ci spiegherà la stessa cantante della band, a causa dell’impossibilità dello storico  chitarrista Andy Wave a partecipare a queste date a causa di un infortunio, la scelta è stata quella di far rientrare al basso un loro vecchio componente, facendo così passare la Gabriel alle sei corde.
A dire il vero, tutto ciò non cambia molto sulla resa sonora del gruppo che svolge il suo compito in maniera pulita; i brani non sono certo complessi ma badano più al sodo e puntano su un impatto abbastanza rapido ed immediato.
Il motore portante della band è pur sempre Marta che sorride e si diverte a far cantare i presenti: pezzi come “Metal Nation” e “The Silver Key” sono inni capaci di colpire con facilità ed i quaranta minuti a disposizione della band passano in fretta, chiudendo uno show compatto e ricco di dedizione anche se la nostra sensazione è che continui a mancare qualcosa alla band polacca per poter davvero fare il salto di qualità, soprattutto a livello di songwriting.

E’ giunta l’ora degli headliner e l’Alchemica si trasforma in una vera e propria pentola a pressione pronta ad esplodere! Il pubblico è folto, si stringe davanti al palco e l’atmosfera comincia a scaldarsi quando, pian piano, i membri dei RIOT V cominciano a mostrarsi e poco dopo a dare il via allo show con il riff di “Hail To The Warriors”, opener del nuovo disco “Mean Streets”, brano che subito mette le marce alte e alza il livello di adrenalina.
C’è poco da respirare, la performance dei nostri Riot sarà veramente leggendaria forgiando uno di quei concerti da tramandare ai posteri e da raccontare ai propri nipotini: basti pensare che la canzone successiva è “Figh Or Fall”, una delle hit presenti nel leggendario disco della band, quel “Thundersteel” che è ancora oggi considerato un caposaldo dell’heavy metal americano, ed infatti il coro è cantato da tutti i presenti alzando il pugno al cielo.
La band newyorkese per questo tour – durante il quale è impegnata in alcune date in Europa – va a festeggiare ed omaggiare i suoi cinquant’anni di carriera (sembra incredibile, ma i Riot hanno gettato le proprie basi e sono stati fondati addirittura nel lontano 1975): la setlist andrà quindi a ripercorrere la lunga storia della band, con più di qualche chicca proveniente dai tempi passati ed ottenendo così una scaletta davvero impressionante.
I pezzi più datati come “Fire Down Under” e “Road Racing” hanno un tiro micidiale e sono ovviamente riproposti e reinterpretati in una maniera molto più heavy e attuale, ma la grandezza di questa band sta proprio nel poter alternare composizioni così amate e datate a pezzi più recenti senza far calare di un millimetro la gasatura dell’audience; infatti, anche i brani più recenti come “Love Beyond The Grave” e “Feel The Fire” riescono ad appassionare ed esaltare i presenti.

Don Van Stavern, bassista e membro storico del gruppo, innalza la sua classica bottiglia di tequila brindando agli ex membri venuti a mancare durante la lunga (e sfortunata) storia della band, in particolare all’indimenticato Mark Reale, chitarrista e leader intramontabile del gruppo: l’accoppiata “Swords And Tequila” e “Thundersteel” è così pronta per essere detonata!
Il sudore scende copioso sui volti dei musicisti sul palco ma anche tra il pubblico che non si risparmia un secondo. Il drumming di Frank Gilchriest è terremotante e continua imperterrito mentre Todd Michael Hall si conferma cantante fuori categoria, anche se in alcuni passaggi mostra un po’ di affaticamento; dopotutto questa è la settima serata consecutiva on stage, senza alcuna sosta e anche un’ugola speciale e tecnica come la sua non può che risentirne almeno un po’. A fine concerto, quando verrà ad abbracciare i propri fan, sarà stremato e riuscirà solamente a sospirare qualche parola.
Il pubblico non smette di cantare per un solo secondo e i musicisti sopra il palco vogliono omaggiare la serata come si deve: nonostante le temperature siano veramente elevate, la band non si ferma e continua a spingere senza un attimo di sosta. E se qualcuno tra i presenti ha pensato che lo show potesse finire con l’esecuzione del brano più classico firmato dai Riot – “Thundersteel”, appunto – si sbagliava di grosso.

La band del favoloso chitarrista Mike Flyntz ha in riserbo alcune chicche niente male: l’encore infatti prosegue e non si limita ai soliti due o tre brani.
I Riot vogliono lasciare un ricordo indelebile ai tanti fan accorsi e così le chitarre si intrecciano per ricreare le atmosfere sognanti di “Bloodstreets”, che ci porta sulle strade newyorkesi degli anni Ottanta. Le emozioni sono veramente altissime; nessuno si aspettava probabilmente di ascoltare una canzone come “Outlaw” pescata da un disco iconico come “Narita” e, dopo l’esaltazione incontrollata derivante dai ritmi danzerecci di “Take Me Back”, troviamo in chiusura la muscolosa “Flight Of The Warrior” e a chiudere l’inaspettata “Magic Maker”. brano preso dal disco “Nightbreaker”, che la band non proponeva dal vivo da molto tempo e che fa veramente esplodere l’Alchemica.
I Riot salutano così, stremanti ma con il cuore pieno di gioia e adrenalina, tra gli applausi scroscianti di un pubblico altamente soddisfatto per aver assistito, senza dubbio, ad uno dei concerti più belli dell’anno. Questo appuntamento all’Alchemica sarà ricordato da ogni fan del heavy metal classico perchè si è assistito ad uno show straordinario!

Setlist Riot V:
Hail To The Warriors
Fight Or Fall
Fire Down Under
Victory
Feel The Fire
Road Racin’
Warrior
Johnny’s Back
Restless Breed
Love Beyond The Grave
Swords And Tequila
Thundersteel

Bloodstreets
Take Me Back
Outlaw
Flight Of The Warrior
Sign Of The Crimson Storm
Magic Maker

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