02/05/2025 - RIOT V + CRYSTAL VIPER + ADAMAS @ Legend Club - Milano

Pubblicato il 02/05/2025 da

È una calda serata quella che si prospetta al Legend Club il 30 aprile: è finalmente tornato il momento, dopo molti anni di assenza dai nostri lidi, di sentire Johnny e la sua masnada di guerrieri della strada chiamata Riot V!
Era dal 2019 che la band, ormai capitanata stabilmente dal basso di Don Van Stabern e dalla chitarra di Mike Flyntz, con l’ugola d’oro di Todd Michael Hall, non tornava dalle nostre parti. L’uscita dell’ultimo, davvero convincente, “Mean Street”, coincide quindi con un mega tour mondiale che tocca anche l’Europa, partito dal Keep It True e finalmente arrivato anche in Italia per tre date: Milano, Roma e Bologna.
Un appuntamento assolutamente imperdibile per tutti gli appassionati di metal classico là fuori, tanto più che i nostri vengono accompagnati dai polacchi Crystal Viper, anche loro reduci dall’uscita di “The Silver Key”, ma con una formazione tutta particolare che vedremo durante il report. Ad aprire i nostrani Adamas, veterani di un thrash cupo e roccioso provenienti da Perugia: vediamo come è andata!

Con un anticipo di cinque minuti sulla tabella di marcia è il momento degli ADAMAS, che provano a scaldare un Legend ancora non proprio pieno.
Il tutto è guidato da Faithful Father, al secolo Luigi Castellani, che porta così la carica cupa e trasudante thrash della band con pezzi come “Pit My Skin”, che pescano a piene mani dall’esempio dei Dark Angel e di altri illustri rappresentanti della loro scuola. Brani lunghi, carichi di sadica ironia, come “Bitch Night”, dove le chitarre si impegnano a creare una fucina di riff a profusione.
Ad un certo punto, i nostri fanno anche accomodare sul palco un altro batterista per suonare “Heavy Thoughts”, dall’omonimo album del 2015, per poi passare alla motorheadiana “Beers And Bangers” e alla conclusiva “E.T.N.A.”, che porta una buona bordata di batteria da parte di Eugenio Castellani, intrecciata con il più che buono lavoro di Federico Fondacci alla chitarra.
Gli Adamas hanno sicuramente dimostrato di saper stare sul palco, anche se non era esattamente una serata dedicata al thrash, e si sono portati a casa un sincero applauso di benvenuto da parte degli astanti.

Con poco meno di un quarto d’ora di pausa, il locale comincia ad essere più gremito per l’arrivo dei CRYSTAL VIPER, la formazione polacca che dal 2007 reinterpreta a suo modo l’heavy-power made in USA.
Appena i nostri salgono sul palco, però, ci accorgiamo subito di qualcosa di strano: Marta Gabriel sta suonando la chitarra ed è tornato Michał Badocha al basso? Purtroppo, il chitarrista Andy Wave si è infortunato a inizio aprile e, quindi, la band ha dovuto trovare un modo di portare avanti il tour con i Riot V.
Qualunque dubbio viene però spazzato via dalla performance dei nostri che riescono come sempre a far esplodere tutta la loro potenza con l’iniziale “The Cult”, dall’omonimo disco del 2021, seguita dalla doppietta “Stronghold”-“Under Siege”. Nonostante la mancanza di Andy, i Crystal Viper sono come sempre una forza grintosa e lanciata a mille contro gli astanti, anche quando iniziano i pezzi del nuovo “The Silver Key”, a cominciare dalla traccia che dà il nome all’album.
Non mancano momenti in cui Marta ci fa battere le mani o cantare a tempo di musica, come su “Night Of The Sin” o sull’immancabile “Metal Nation”, dove anche il nuovo arrivato Giuseppe Taormina ha modo di mettere in mostra le sue doti da chitarrista. Fuoco e fiamme scaturiscono, infine, sulla conclusiva “The Last Axeman”, alla quale un Legend che comincia ad essere ben popolato risponde con urla e applausi. Suoni praticamente perfetti dalla nostra parte e una atmosfera assolutamente carica nonostante il cambio repentino di line-up, cucinano per bene gli astanti pronti per il gruppo headliner!

Quando i RIOT V salgono sul palco, il Legend inizia ad essere davvero popolato: un risultato non banale, forse anche complice la festività imminente.
La band di Johnny, immancabile mascotte da tutti ricordata anche come ‘Uomo foca’, irrompe con tutta la sua potenza su “Hail To The Warrior”, che manda in visibilio gli astanti: una vera macchina da guerra capitanata come sempre dalla voce incredibile di Todd Michael Hall, che scherza anche sul fatto che in Michigan non esistono montagne come quelle che ha visto varcando le Alpi!
Quella che ci troviamo di fronte è una formazione ormai navigata e in grado di piegare al suo volere qualsiasi tipo di pubblico: d’altronde, come si fa a non impazzire quando di fila vengono suonate “Fight Or Fall” e “Fire Down Under”? Don Van Stabern continua a ringraziare il pubblico e a puntare il dito al cielo mentre tra un pezzo e l’altro sorseggia tequila, mentre Mike Flyntz e suoi assoli riempiono il Legend della potenza dell’heavy metal made in USA. Anche Jonathan Reinheimer alla chitarra e Frank Gilchiriest alla batteria sono ormai parte integrante dello show e della band, al quale contribuiscono con tutta la presenza scenica possibile e immaginabile.

Dopo aver suonato “Feel The Fire”, d’altronde, come si fa a non emozionarsi quando parte “Road Racin'”, dedicata a Mark Reale? Lo show procede spedito e preciso come una macchina da guerra, fra una “Warrior” e una “Johnny’s Back” che ci riportano agli inizi di questa avventura chiamata Riot V, mentre il pubblico si esalta sempre di più cantando i ritornelli e rimanendo illuminato dai led presenti sul soffitto del Legend. Non possono inoltre mancare pezzi veramente iconici della band come “Swords and Tequila” e l’assolutamente imprescindibile “Thundersteel”, che fa presagire la fine dello show.
Ma è davvero così? Perché dopo il classico momento di pausa, con il pubblico che ripete “Riot! Riot!” fino allo sfinimento, arriva il momento di “Bloodstreets”, che inaugura il momento degli encore. A questo punto, avendo visto anche le scalette precedenti, non ci saremmo aspettati di sentire più di un paio di brani: invece i nostri tornano con rinnovata carica improvvisando “Altar Of The King” e, dopo “Flight Of The Warrior” e “Outlaw”, non può non chiudere la serata “Sign Of The Crimson Storm”, alla quale tutti i presenti si uniscono come fedeli di fronte alla messa dell’heavy metal.
Una serata e un concerto assolutamente memorabili: il verbo di Johnny splende ancora grazie a coloro che hanno voluto raccogliere un testimone e portarlo avanti – la leggenda vive ancora!

Setlist:
Hail To The Warrior
Fight Or Fall
Fire Down Under
Victory
Feel the Fire
Road Racin’
Warrior
Johnny’s Back
Restless Breed
Love Beyond The Grave
Sword And Tequila
Thundersteel

Bloodstreets
Take Me Back
Altar Of The King
Flight Of The Warrior
Outlaw
Sign Of The Crimson Storm

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