Pubblicato il 26/11/2010 da
Luca Pessina
A cura di Luca Pessina
Se si seguono con attenzione la scena extreme metal e hardcore, sul fronte live questo è un periodo di vacche grasse in quel di Londra. Da poco reduci dai concerti di Coliseum e Misery Index, ci rechiamo nel lussuoso quartiere di Islington per assistere alla nuova calata nella capitale dei grandiosi Rise And Fall, che per concludere al meglio la promozione del loro ultimo “Our Circle Is Vicious” hanno deciso di allestire un nuovo tour europeo in compagnia di due realtà statunitensi che sino a oggi non avevamo mai calcato il suolo del Vecchio Continente, vale a dire Harm’s Way e Nails. Ottima la risposta di pubblico (stiamo parlando di un mercoledì sera), tanto che la sala minore della Academy si presenta piena già per l’esibizione degli opener. Ennesima dimostrazione di come certe sonorità riescano sempre a mantenere uno zoccolo duro di fan, aldilà dei periodi e delle mode.
HARM’S WAY
Al primo tour europeo della sua carriera, questa band di Chicago mette subito le cose in chiaro avviando lo show con un intro strumentale ignorantissimo, che apre le porte a una mezzoretta di classico mosh-core dalle influenze thrash. Il quintetto certamente non brilla per originalità, ma riesce comunque a intrattenere un po’ di karate kid, i quali aprono un grosso spazio di fronte al palco per dare il via alle loro pratiche. Dal canto loro, gli Harm’s Way picchiano duro e non mollano la presa fino al termine del tempo a loro disposizione, guidati da un palestratissimo e tatuatissimo frontman sì un po’ svociato, ma dotato di una presenza scenica sopra le righe.
NAILS
Dai ritmi per lo più cadenzati – e un po’ monotoni – degli Harm’s Way passiamo con piacere al grindcore della promessa Nails, anch’essa nel Vecchio Continente per la prima volta. Abbiamo gradito parecchio la loro opera d’esordio, l’EP "Unsilent Death", e questa sera il gruppo guidato dall’ex Terror Todd Jones si dimostra sin dalle primissime note decisamente in palla anche dal vivo. Brevissima la loro performance (tutti i brani dell’EP più un inedito), ma l’impatto è di quelli che si ricordano! Jones viene molto ben assistito dai suoi due colleghi e, anche se non tutti i presenti sembrano conoscere il repertorio del terzetto, fra le prime file si scatena subito un pogo assolutamente old school che non lascia prigionieri. Le cadenze alla Entombed della title track fanno quindi sbattere ogni singola testa nel locale e su una "I Will Not Follow" sparata a mille lo show dei Nails si chiude fra grandi applausi. Concisi e letali.
RISE AND FALL
Il concerto più atteso della serata – almeno da chi scrive – ha luogo pochi minuti dopo. Purtroppo si viene a sapere che il frontman Bjorn è stato vittima di una intossicazione alimentare un paio d’ore prima e che quindi non è al meglio. Quando esplodono le note di "Built On Graves", comunque, non sembra che le cose vadano così male… anzi! La band, compresa il cantante, è molto mobile sul palco e ripropone con notevole fedeltà le sue migliori tracce. Arrivano "Bottom Feeder", "The Noose" e "Into Oblivion" prima che Bjorn scambi le prime parole con il pubblico e renda noto il suo malessere. Seguono urla di incitamento e un altro applauso e i Rise And Fall riprendono da dove avevano interrotto con una abrasiva "To The Bottom" e un breve brano inedito, che sfocia poi nella hit "Forked Tongues". Viene quindi annunciato che i nostri stanno attualmente componendo un nuovo album e che questo verrà registrato probabilmente nella primavera del 2011. Gli animi si accendono ulteriormente per la bella notizia e non si vede l’ora di gustarsi il resto del concerto, ma, dopo un po’ di smarrimento dovuto a un riacutizzarsi dell’indisposizione di Bjorn, il chitarrista Cedric attacca con la magnifica "In Circles", la quale finisce per rappresentare la conclusione della performance dopo solamente mezzora. Purtroppo questa sera la fortuna non è stata dalla parte del gruppo belga… in molti erano qui solo per loro e anche se ha fatto piacere vedere i nostri provare a esibirsi come al solito, è innegabile che nella sala aleggi una certa delusione. Purtroppo c’è poco che si possa fare… ora si spera di avere presto una nuova chance di ammirare questi ragazzi dal vivo, perchè oggi rappresentano senza dubbio una delle realtà più interessanti della scena hardcore mondiale. Se non li avete ancora ascoltati, è giunto il momento di farlo.