10/12/2018 - RISE OF THE NORTHSTAR + DOPE D.O.D. @ Legend Club - Milano

Pubblicato il 13/12/2018 da

Report a cura di Maurizio ‘Morrizz’ Borghi

I Rise Of The Northstar tornano finalmente a Milano dopo la pubblicazione del secondo album in studio “The Legacy Of Shi”, celebrando la svolta puramente crossover con una decina di date europee assieme ad una formazione puramente rap. Si tratta del trio olandese Dope D.O.D., che con il suo rap ‘horrorcore’ è riuscita ad archiviare una connessione con big del calibro di Limp Bizkit e Korn, oltre che col rapper capellone di casa nostra Nitro. Entrambe le formazioni si esibiscono con pari minutaggio in un vero e proprio co-headlining tour, dove purtroppo ai ROTNS tocca il primo slot, per il dispiacere di molti che arriveranno al Legend all’ultimo minuto.

 


RISE OF THE NORTHSTAR

Siamo comunque presenti per i francesi in questa occasione e con piacere notiamo come il pubblico, sebbene non troppo numeroso, sia totalmente devoto: tees, cappelli e felpe marchiate ROTNS sono sfoggiate da giovanissimi ed ultra-quarantenni, a testimonianza che la fame per il crossover è viva. Svariati minuti di hip hop fanno salire l’attesa mentre gli sguardi sono rivolti verso il palco, dove troneggiano gli stendardi del gruppo assieme a due bidoni ‘graffitati’ a tema ROTNS, ad indicare come nulla venga lasciato al caso. Spente le luci, fanno ingresso i membri del gruppo, che si dispongono in formazione e attaccano con “This Is Crossover” sino all’entrata di Vithia, che fa esplodere del tutto l’energia dei presenti. Le dimensioni del club fan sì che tutti possano tastare con mano quanto spettacolare sia l’evoluzione della ‘stage persona’ dei cinque, con uniformi dettagliatissime e maschere davvero incredibili, oltre a pose evocative e a una fisicità dirompente di ogni singolo membro. L’ ‘equipe’ però dimostra di sapere il fatto suo anche se si parla esclusivamente di suonare, e da questo punto di vista Eva-B sale in cattedra a più riprese, con gli assoli che fanno scatenare il pit, coi cori e con svariati riempitivi che fanno crescere la tensione tra un pezzo e l’altro. Vithia è un frontman che domina il palco e coinvolge materialmente le prime file, ignorando del tutto proclami o discorsi. Il concerto del Legend conferma la sua maturazione come emcee, sorretto abilmente dal resto della band per doppie e commento musicale, con la totale esclusione di basi pre-registrate. Al calo di voce sul finale sopperisce ampiamente col carisma. Bene anche l’ultimo arrivato, il batterista Phantom, che in diversi passaggi mostra il suo impegno e qualche funambolico trick con le bacchette. Più di tutto stupisce la coesione dei cinque: una band tanto appassionata, con una visione totalmente a fuoco e un immaginario dettagliato e potentissimo, trova assoluto compimento quando sul palco cinque musicisti diventano una persona sola, sincronizzati, infiammati e totalmente dediti alla causa. In scaletta ce n’è davvero per tutti i gusti, con una prevalenza giusta ma non schiacciante di pezzi nuovi: “This is Crossover”, “Here Comes The Boom”, “Furyo’s Day”, “Nekketsu” e la title track trovano spazio in scaletta ed amplificano la propria potenza dal vivo. “Welcame” non viene assolutamente dimenticato con “Bosozoku”, “Samurai Spirit”, “What The Fuck”, “Again And Again”, mentre fa molto piacere la presenza di “Bejita’s Revenge”, “Demonstrating My Saiya Style” e “Sound of Wolves” dall’EP “DMSS”. Ascoltare queste canzoni una di seguito all’altra testimonia la precisa visione del gruppo e l’aderenza negli anni al proprio codice, fatti che davvero pochissime formazioni possono vantare. L’adrenalina fatica a stemperarsi mentre quasi ogni singolo presente apre il portafogli al banchetto del merch. In molti a dire il vero ignoreranno anche i Juggalo del Vecchio Continente, che non tratteremo su queste pagine per oggettiva ignoranza… Il giorno dopo non possiamo che farci delle domande: band incredible. Concerto incredibile. Album validi. Nuclear Blast alle spalle. Cosa ci fanno ancora i ROTNS in club di piccole dimensioni?

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