A cura di Marco Gallarati
Serata bollente in quel di Curno, a pochi chilometri da Bergamo, per la seconda parte del Road To Metalitalia.com Festival 2015! Non tanto per la temperatura esterna – tipica serata freschina e incerta da fine aprile – bensì a causa delle pareti grondanti sudore e calore della saletta-da-basso del Keller Live Pub, venue prescelta per questa seconda tappa d’avvicinamento al nostro festival. Mancano esattamente trenta giorni all’evento, un mese d’attesa per la calata italica di Testament ed Exodus, accompagnati dalle altre sei band di valore che abbiamo chiamato quest’anno ad allietarci i padiglioni auricolari. In questo giovedì pre-festivo, comunque, dedichiamo il nostro tempo a due formazioni native del brianzolo, tra Milano e Monza, che nei rispettivi generi stanno facendosi ben valere (i melo-deathster Black Rage) e pian piano spopolando (i folk-metaller Furor Gallico). L’accoppiata di band è rodata da altre date comuni svolte in passato, quindi il pubblico che riempie il Keller è davvero cospicuo, rendendo il locale al limite dell’invivibile. Ma vediamo nel dettaglio com’è andata!
Ricordiamo che il Road To Metalitalia.com Festival 2015 si concluderà con la terza tappa, in programma sabato 2 maggio al Centrale Rock Pub di Erba (CO), tappa che vedrà protagonisti gli storici Node assieme agli Ira. Non mancate!
BLACK RAGE
I Black Rage sono usciti allo scoperto verso fine 2013, pubblicando in maniera indipendente il loro disco di debutto assoluto, il professionalissimo “Silent Scream”, buon album di melodic death metal di chiaro stampo svedese, condito inoltre da soluzioni confinanti con il thrash e qualche velleità progressiva che denota una già buona maturità compositiva in seno ai Nostri. Il quintetto si presenta quindi carico sul palco – lo strano palco romboidale del Keller, che fa sì che le band debbano esibirsi lungo due lati dello stage, lasciando al vocalist solo il vertice frontale la cui prua si insinua fra il pubblico – sciorinando il proprio sound con discreta enfasi e rabbia e con ottima proprietà dei mezzi. La caratteristica (live e non) principale dei Black Rage, difatti, è quella di risultare da subito immediati e anthemici, seppure i loro brani siano anche tecnicamente complessi e ricchi di arrangiamenti e twin-guitar che si rincorrono, tra ritmiche debordanti e parti solistiche continue. Peccato per le imperfezioni ai suoni, con la batteria di Francesco La Porta un po’ troppo alta e ‘secca’ e con l’impossibilità di apprezzare per bene le trame chitarristiche in forza ai Nostri. Quello che conta, comunque, è che i Black Rage siano riusciti a generare vari reflussi di pogo e a farsi ben acclamare dall’audience presente, soprattutto grazie al tiro delle varie “Silent Scream”, “Six Feet Under”, “Sinner” e “Black Rage”, terminando il set con una cover ‘da caciara generale’ di “Refuse/Resist” dei Sepultura. Bel concerto.
FUROR GALLICO
La saletta-da-basso del Keller inizia pian piano a tramutarsi nell’antro di Efesto, con un aumento di calore esponenziale alla quantità di gente radunatasi dal pub-di-sopra fin qui sotto. I Furor Gallico giocano quasi in casa, sebbene la bergamasca possa contare negli osannati Folkstone quale band rappresentante principe delle sue terre, e quindi la gente che s’ammassa sotto il palco è tantissima. Difficile già stare in cinque sullo stage del Keller, figuriamoci quando ci sale su una line-up da otto elementi: pareva impossibile farceli stare sopra tutti, ma la realtà è che i Nostri occupano benissimo gli spazi, riuscendo contemporaneamente a muoversi con sufficiente libertà. Davide ‘Pagan’ Cicalese è costretto a stare attaccato al pubblico, ma questo non è assolutamente un male, anzi! Il feeling che si crea fin da subito è quasi epico e da battaglia, con i musicisti completamente bagnati nell’arco di un paio di pezzi e il pubblico pogante ed esaltato anche in meno. Fabry degli Ulvedharr – la band che aprirà il Metalitalia.com Festival 2015 il prossimo 30 maggio! – fa presto la sua breve ospitata in veste di special guest, aumentando ancor di più le abilità ‘di incastro’ dei ragazzi. Lo show si articola in tre parti e raggiungerà quasi l’ora e mezza di durata, mettendo a dura prova la resistenza degli avventori della fornace. “Furor Gallico” e “Songs Of The Earth” vengono riletti con sapienza e furia da una formazione affiatata, nonostante diversi recenti cambi di line-up ne abbiano cambiato faccia: i flauti, il bouzouki e la cornamusa di Paolo, il violino del nuovo Riccardo e la storica arpa celtica di Becky caratterizzano ottimamente il sound Furor Gallico, ritagliandosi spazi individuali più o meno notevoli, a seconda che il brano sia potente, danzereccio o malinconico. Tutte le tematiche e le atmosfere del folk-metal celtico, difatti, vengono rivisitate dalla band, che riesce magicamente ad ottenere suoni ottimali nonostante la moltitudine di strumentazione da settare. Certo, l’arpa è praticamente inudibile durante le fasi concitate, ma, come scritto sopra, anch’essa è capace di ritagliarsi i propri sprazzi di luce, magari quando il brano si placa e le trame di violino/basso/arpa diventano fondamentali. Nonostante un pubblico lentamente scemante – per le condizioni fisiche, non certo per la noia assommata – i Furor Gallico reggono il palco alla grande fino alla fine, dimostrandosi un’ottima live band e rendendo questo secondo capitolo del Road To Metalitalia.com Festival 2015 una serata da ricordare. In alto i calici.