Gli americani Rosetta, uno dei gruppi di punta della scena “post” metal, arrivano in Europa per un lungo tour estivo. Metalitalia.com, “casualmente” dalle parti di Tilburg in Olanda, già sede del Roadburn festival e del Neurotic Deathfest, si è quindi recata presso la nota venue 013, speranzosa di assistere a un grande concerto…
CITY OF SHIPS
La serata viene aperta dai City Of Ships, connazionali e amici di lunga data degli headliner. Il gruppo, che ha un nuovo album in uscita per Translation Loss a giorni, è un dinamico terzetto fautore di un “post” hardcore sulla scia di Cave In e vecchi Thrice, corroborato da inserti che, almeno dal vivo, paiono essere puramente rock o, al limite, post grunge. Tutto ciò probabilmente deriva dal fatto che i nostri possono contare su un vero e proprio cantante nella persona di Eric Jernigan (anche chitarrista), il quale si affida costantemente a un caldo cantato pulito, anzichè a urla scomposte. Il pubblico, per il momento ancora esiguo, pare gradire la proposta, denotando anche una buona conoscenza del repertorio, che per ora comprende, oltre al nuovo lavoro, un full e un EP. Un’introduzione fresca e piacevole.
ROSETTA
Con gli stessi membri della band ad approntare il palco e a eseguire un breve sound-check, l’utilizzo di un intro o un’entrata “a effetto” risulterebbe quanto meno fuori luogo. E infatti, i Rosetta decidono semplicemente di rimanere sul palco e attendere le 22 per dare inizio al loro concerto, davanti a un pubblico certo non enorme, ma preparato ed entusiasta. E’ “Ayil”, opener dell’ultimo “A Determinism Of Morality”, ad avviare lo show. I suoni sono ottimi e subito si nota il grande affiatamento della formazione, che riesce a replicare perfettamente le trame del CD, senza dover ricorrere a trucchi o espedienti. Bastano una chitarra, un basso, una batteria, un laptop per qualche base/sample e la voce di Michael Armine, il quale, a dire il vero, in alcuni tratti si trasforma in frontman hardcore, passando il microfono al pubblico e lasciando cantare i fan più esagitati. Ci preme sottolineare in primis proprio la grande prova di quest’ultimo, che copre tutto il palco, si getta fra gli astanti e, in generale, rende la performance della band molto più “fisica” e visivamente coinvolgente rispetto al classico show “post” metal, in cui solitamente il gruppo si limita a suonare o si affida a video e/o giochi di luce per intrattenere la folla. Tuttavia, anche i restanti membri meritano una citazione, se non altro perchè, come accennato, questa sera la resa è davvero fedelissima, oltre che essere intensa. Il chitarrista J. Matthew Weed ricrea minuziosamente tutte i particolari intrecci dei brani, rendendo, se possibile, certe melodie ancora più liquide e toccanti, mentre la sezione ritmica composta da David Grossman e Bruce McMurtrie sorregge il tutto con pattern tanto solidi e precisi quanto ricercati. Grossman, inoltre, si ritaglia un suo esclusivo momento di gloria durante “Release”, durante il quale, come su disco, si occupa della voce pulita, aggiungendo un tocco ulteriore di armonia a uno show che, urla di Armine a parte, vive ampiamente di melodie incantevoli e luminosi crescendo. Del resto, anche in un nuovo brano che viene proposto a inizio concerto, i Rosetta confermano la loro nomea di band di “metal per astronauti”, mandando i fan in una galassia a base di “post” metal, space rock, ambient e quant’altro, che ha come solo comune denominatore un’atmosfera cosmica e una ricerca melodica che non può lasciare impassibili. Non a caso, quando il gruppo si congeda, la delusione fra il pubblico è tanta, vuoi perchè l’esperienza sin lì è stata splendida, vuoi perchè le canzoni suonate, anche se lunghe, non sono poi state così tante. Ma lo 013 pare avere una politica piuttosto severa in tema di orari, quindi tocca staccare e salutare. Resta comunque l’impressione di aver assistito a una serata estremamente soddisfacente, con protagonista una band che al momento merita assai di più di quanto abbia raccolto sino ad ora. Se vi capiterà l’occasione, non perdetevi un concerto dei Rosetta.
Setlist:
Ayil
———- (nuovo brano)
Revolve
Release
A Determinism Of Morality
Renew