Introduzione e report a cura di Roberto Guerra
Negli ultimi anni potremmo quasi dire che il buon Ross ‘The Boss’ Friedman sia arrivato piuttosto vicino a prendere la residenza dalle nostre parti! E’ infatti la terza volta in appena tre anni che abbiamo l’opportunità di poter assistere a uno spettacolo fortemente incentrato su quei classici immortali composti a suo tempo durante il periodo di militanza nei Manowar, pur senza tralasciare anche qualche nuovo estratto recente, che sicuramente non guasta mai trattandosi di un artista con ancora svariate idee utilizzabili. Per questa occasione, la location selezionata è il Campus Industry Music Club di Parma, il quale avrà modo di ospitare anche due recenti realtà europee appartenenti alla cosiddetta New Wave Of Traditional Heavy Metal, sapientemente poste al seguito del leggendario chitarrista americano, per un tour che sprizza metallo incandescente da ogni nota suonata; e che ovviamente siamo ben contenti di poter ospitare sul nostro territorio. Perciò, vi auguriamo caldamente buona lettura, invitandovi nel contempo a sollevare le braccia al cielo nel nome del passato e del futuro dell’heavy metal!
CRYSTAL VIPER
Iniziamo il nostro viaggio partendo dalla lontana Polonia in compagnia di una band divenuta già di culto per una buona fetta di estimatori delle sonorità più epiche e battagliere. La bella Marta Gabriel, frontwoman dei qui presenti Crystal Viper, non ha bisogno di particolari presentazioni per chi tende a bazzicare il sottobosco classic metal, anche per via della sua frequente partecipazione in sede live ai concerti ad opera del mitico Jack Starr e dei suoi Burning Starr. L’ultimo album ad opera della band polacca è uscito sul mercato ormai quasi due anni fa, anche se è evidente che Marta e soci non avessero intenzione di lasciarci senza nuovo materiale per un periodo di tempo prolungato: è infatti disponibile da pochi mesi l’ep “At The Edge Of Time”, la cui inedita title-track è anche il pezzo scelto per la conclusione dell’attuale concerto, prima della quale tuttavia viene fornita una discreta opportunità a tutti i neofiti per potersi fare una bella infarinatura sulla tagliente proposta musicale dei Crystal Viper, tramite le varie “Metal Nation”, “Witch’s Mark”, “Hope Is Gone, Here’s New Law”; tutto reso con grande passione e grinta da un combo di musicisti voglioso di divertirsi e di intrattenere al meglio i presenti tra assoli e sfuriate, anche se è impossibile non ammettere che la sopracitata frontwoman sia il vero astro luminoso dell’esibizione, grazie a un carisma e a una carica on stage davvero degni di nota. Rimane tuttavia un peccato che non siano stati inseriti in scaletta estratti provenienti dal primo apprezzato lavoro in studio datato 2007, e anche per questo ci auguriamo che la band possa passare nuovamente dalle nostre parti in un futuro non troppo distante, in modo da permettere a ogni buon appassionato di pelle, spade e borchie di gustarsi uno show più completo. Dopo appena una mezz’oretta, facciamo un sentito applauso a questi metallari polacchi prima di spostarci nelle fredde terre del Nord Europa.
Setlist:
The Witch Is Back
Metal Nation
When The Sun Goes Down
Witch’s Mark
Flames And Blood
Hope Is Gone, Here’s New Law
At The Edge Of Time
BULLET
Dalla Svezia proviene un’altra band intenta a sfoggiare con fierezza il marchio delle sonorità vecchia scuola: con i Bullet però si mettono temporaneamente da parte le spade e la stregoneria per dirigersi su sentieri, o direttamente autostrade, di stampo chiaramente hard & heavy a bordo di una muscle car rombante. Gli estimatori di gente come Krokus o primissimi Accept hanno davvero di che gioire in compagnia di questo combo svedese perfettamente inserito nel contesto, anche dal punto di vista visivo, osservando il look scelto per l’occasione dai cinque ragazzoni on stage, sapientemente guidati dal chitarrista Hampus Klang e dal buffo vocalist Da Hell Hofer, la cui presenza notoriamente un po’ ‘stanca’ viene perfettamente compensata dall’ugola graffiante e dalla simpatia non indifferente che riesce a trasmettere. Uno show rockeggiante e quasi festaiolo quello messo in piedi dai Bullet, con numerosi estratti di una carriera prossima ai vent’anni: tra questi troviamo la iniziale e micidiale “Speed And Attack”, la cadenzata “Rolling Home”, la grintosa accoppiata “Highway Pirates” / “Fuel The Fire”. Inoltre, ci sentiamo di dire che non ci sarebbe parso strano assistere al concerto in questione in posizione da headliner, tenendo conto non solo della resa vulcanica e costante dell’intera band, ma anche di una durata non indifferente; viene persino proposto un encore di ben tre canzoni alla fine, tra cui la conclusiva e tamarrissima “Bite The Bullet”, con tanto di adesivi affissi sul retro delle chitarre, che chiude quello che a parere di molti si potrebbe considerare il miglior show della serata. Indipendentemente dalle considerazioni personali, bisogna promuovere a pieni voti entrambe queste esibizioni iniziali, che ci permettono di poter confidare che il filone più classico della nostra musica preferita potrà continuare a splendere anche nei prossimi decenni; ora però è il momento di compiere un volo transoceanico per fare letteralmente un tuffo nel passato glorioso dell’heavy metal.
Setlist:
Speed And Attack
Ain’t Enough
Rogue Soldier
Riding High
Turn It Up Loud
Rolling Home
Highway Pirates
Fuel The Fire
Dusk Til Dawn
Stay Wild
Dust To Gold
Deve La Return
Highway Love
Bite The Bullet
ROSS THE BOSS
Lo show della band guidata dall’iconico chitarrista statunitense, lo diciamo subito, a livello di durata non supererà di molto quello di chi lo ha preceduto, ma il tempo a disposizione è decisamente abbastanza per permettere a chi di dovere di tenere una vera e propria lezione di heavy metal davanti a un pubblico tutto sommato abbastanza nutrito, più di quello che ci aspettavamo sicuramente. Una prima trance interamente dedicata ai Manowar, con un inizio sfolgorante sulle note di “Blood Of The Kings” e “Death Tone”, proseguendo fino a “Hatred” e passando per l’accoppiata “The Oath” / “Sign Of The Hammer”. Il trittico a base di “We Are The Night”, “Devil’s Day” e “Fistful Of Hate”, unici estratti recenti inseriti in scaletta, viene inframezzato dalla totalmente inattesa “Wheels Of Fire”, eseguita forse in modo leggermente pasticciato, ma comunque esaltante come ben si addice alla opener di quello che, a parere di chi vi scrive, è forse uno dei cinque migliori dischi della storia del metal. La seconda metà dello show non si distacca molto da quella di tutte le ultime volte che abbiamo avuto modo di assistere a uno show di Ross e compagni, ma considerando che stiamo parlando di pezzi come “Blood Of My Enemies”, “Thor (The Powerhead)”, “Kill With Power” e “Fighting The World” è implicito che ci sia ben poco da dire in merito, trattandosi di brani che sarebbero quasi da far ascoltare nelle scuole, eseguiti ottimamente da musicisti del calibro di Mike LePond, Steve Bolognese e Marc Lopes; quest’ultimo, tuttavia, continua a lasciarci in parte perplessi per via di quel bisogno spasmodico di emulare Eric Adams, chiaramente senza riuscirci, arrivando anche a piazzare acuti in momenti in cui non se ne sente assolutamente nessun bisogno. A parte ciò, il concerto viene concluso con classe e grinta sui rintocchi finali delle immancabili “Battle Hymn” e “Hail And Kill” tra le ovazioni dei presenti, molti dei quali ancora sognano di poter avere nuovamente occasione di cantare degli inni di cotanto splendore insieme alla band originale, i cui concerti risultano ancora inarrivabili per le possibilità della formazione del loro stimato ex chitarrista, nonostante la sua ormai trentennale assenza. Tuttavia, mai dire mai, anche perché il futuro è beffardo e si sa; per il momento noi, come detto anche nell’introduzione, ci limitiamo a issare ancora una volta le braccia al cielo, afferrando il polso con una delle due mani e inneggiando a quella che sarà sempre la musica più bella del mondo.
Setlist:
Blood Of The Kings
Death Tone
The Oath
Sign Of The Hammer
Hatred
We Are The Night
Wheels Of Fire
Devil’s Day
Fistful Of Hate
Blood Of My Enemies
Thor (The Powerhead)
Kill With Power
Fighting The World
Battle Hymn
Hail And Kill