09/03/2007 - Rotting Christ + Malevolent Creation + Incantation + Rotten Sound @ London Underworld - Londra (Gran Bretagna)

Pubblicato il 14/03/2007 da

A cura di Luca Pessina

Archiviato il Domination Tour, che li ha visti girare in lungo e in largo come headliner di un bill decisamente corposo e variegato, i Rotting Christ hanno immediatamente ripreso l’attività live con una nuova lunghissima serie di date in Europa assieme ai leggendari death metallers Malevolent Creation e Incantation (entrambi già presenti nel bill del Domination Tour), e ai nuovi re scandinavi del grindcore, quei Rotten Sound che sembrano più che mai in procinto di conquistare il trono lasciato vacante dai Nasum. Quattro band di caratura elevata (tutte avrebbero potuto essere headliner) per un bill nuovamente molto variegato, che ha messo ferro e fuoco il Camden Underworld di Londra la sera dello scorso 10 marzo. Metalitalia.com, come al solito, era presente all’evento…
 

ROTTEN SOUND

Purtroppo ai Rotten Sound è toccato dare fuoco alle polveri soltanto pochi minuti dopo l’apertura delle porte dell’Underworld. A quanto pare, si era in ritardo sulla tabella di marcia, quindi i nostri sono stati costretti ad esibirsi davanti ad una platea non esattamente corposa e, per giunta, per un tempo piuttosto limitato. Non una tragedia per il quartetto finlandese, visto che, essendo i brani del repertorio di rado lunghi più di due minuti, è comunque riuscito a proporne una dozzina… ma di certo non deve essere stato piacevole esibirsi così di fretta, quando ancora parecchi fan dovevano entrare. In ogni caso, il breve show è stato divertente e ha confermato che il gruppo ha assolutamente le carte in regola per diventare qualcosa di importante in un futuro prossimo.

INCANTATION

Anche agli Incantation è stato praticamente ordinato di tenere il palco per non più di mezz’ora, tuttavia l’impatto della storica death metal band americana sulla folla è comunque stato devastante. Gli Incantation sono gli indiscussi leader della frangia più cupa e morbosa dell’attuale scena death metal, ma in sede live sono soliti acquistare una potenza e un groove in grado di convincere anche i fan più avvezzi a sonorità maggiormente ritmate e moderne. Questa sera le cose sono andate esattamente come ci si aspettava, quindi si è assistito ad un vero e proprio massacro sotto al palco. Al cantante/chitarrista John McEntee sono bastati un paio di discorsetti e di cenni durante i brani per aizzare la folla e farla prendere d’assalto il palco, tanto che verso fine concerto si faceva quasi fatica a scorgere i membri della band fra tutte le persone che facevano stage diving. Peccato per la breve durata dell’esibizione, ma chi scrive ha ancora nelle orecchie le deflagranti “The Fallen Priest” e “Blasphemous Cremation”.

MALEVOLENT CREATION

Il nuovo “Doomsday X” verrà pubblicato solo a giugno, ma si vede che i Malevolent Creation non ne volevano proprio sapere di rimanere a casa sino all’inizio dell’estate. E meno male, perchè è stato un vero piacere rivederli questa sera, più carichi e in forma che mai. Davvero un gran concerto, il loro: ci si poteva aspettare qualche anticipazione del nuovo platter, invece i cinque floridiani hanno proposto esclusivamente brani storici ad eccezione della recente “The Will To Kill”, posta in chiusura. “Slaughter Of Innocence”, “Multiple Stab Wounds” e “Malevolent Creation” sono state accolti nel migliore dei modi dagli astanti, i quali si sono spesso lanciati in mosh-pit di una furia immane, che sono riusciti a lasciare incredulo anche un frontman scafato come Brett Hoffmann. Per tutto l’arco dei cinquanta minuti a loro disposizione, i Malevolent Creation non hanno concesso tregua al pubblico: chi scrive ricorda giusto un paio di brevi pause, ma per il resto si è trattato di un concerto letteralmente spaventoso per potenza e intensità (incredibile la performance di Dave Culross alla batteria). Già l’anno scorso, quando si esibirono di spalla ai Bolt Thrower, i nostri fecero una bella figura, ma questa volta si ha proprio avuto l’impressione di trovarsi al cospetto di un grupo rinato, che ha voglia di suonare e che si diverte on stage. Adesso non vediamo davvero l’ora di ascoltare il nuovo full-length!

ROTTING CHRIST

Visto il grande successo del nuovo “Theogonia”, ci si aspettava di vedere dei Rotting Christ decisamente carichi ed entusiasti… e, infatti, quando le luci si sono spente e Sakis e compagni hanno fatto il loro ingresso sul palco, c’erano solo sorrisi sui loro volti. Alla faccia di chi dice che i black metallers sono dei “musoni”! Sorretti da una risposta del pubblico assai calorosa, i quattro ragazzi greci si sono resi protagonisti del loro classico show coinvolgente e professionale, nel quale ad una esecuzione assolutamente impeccabile è sempre stato abbinato un impatto non sempre rintracciabile nei lavori in studio. Sakis, da frontman ormai esperto, non ha mai mancato di presentare a dovere ogni pezzo e nel corso dello show ha spesso suonato e cantato a pochi centimetri dal pubblico, invitandolo poi a cantare a sua volta, a saltare e a fare headbanging… davvero una grande prestazione, la sua! Gli altri musicisti non sono comunque stati da meno in quanto a bravura: soprattutto George, il chitarrista, si è reso protagonista di una serie di pregevoli assoli. Venendo alla scaletta, gli estratti dall’acclamato “Theogonia” sono stati solo tre (“The Sign Of Prime Creation”, “Keravnos Kivernitos” ed “Enuma Elish” ) – ovviamente tutti salutati da grandi applausi – mentre il resto del tempo a disposizione del gruppo è stato occupato prevalentemente dai classici di inizio carriera, mai dimenticati anche durante il periodo “gothic” di metà anni Novanta. Le esecuzioni di “King Of A Stellar War”, “The Sign Of Evil Existence”, “Athanatoi Este” e “Non Serviam” hanno forse rappresentato i momenti migliori del concerto, ma va sottolineato come i settanta minuti di musica proposta dai Rotting Christ siano a dir poco volati, segno che la band dal vivo continua ad essere un vero portento, in grado di coinvolgere e letteralmente rapire l’ascoltatore con le proprie trame. Ci auguriamo che questo suo periodo d’oro continui ancora per lungo tempo!

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