25/05/2012 - ROYAL HUNT @ Rock & Roll Arena - Romagnano Sesia (NO)

Pubblicato il 31/05/2012 da

Grande attesa per il ritorno in Italia dei Royal Hunt. La band danese é da poco uscita sul mercato con il nuovo “Show Me How To Live”, ma soprattutto c’è da assaporare il rientro in squadra dello storico cantante D.C. Cooper. Aspettando di vedere e capire se sarà un connubio di lunga durata, quello fra il singer statunitense e la band nord europea, godiamoci lo spettacolo cui partecipano anche i nostrani Stamina, del quale purtroppo non siamo riusciti a vedere l’esibizione.

 

 

Con colpevole ritardo raggiungiamo la Rock N’ Roll Arena di Romagnano Sesia quando la performance dei Royal Hunt é già iniziata da qualche minuto. Per l’esattezza, la band danese ha già suonato le prime tre canzoni, ma dalla pessima resa sonora che ci accoglie nel locale piemontese sembra che i procedimenti di aggiustamento ed equalizzazione del suono siano ancora in corso. Ci imbattiamo subito in “Hard Rain’s Coming”, estratta dall’ultimo “Show Me How To Live”, indubbiamente il pezzo migliore tra le ultime pubblicazioni, le quali sono risultate decisamente al di sotto rispetto agli standard cui la band ci aveva abituato agli inizi della propria carriera. L’attenzione e la curiosità é tutta per D.C. Cooper, il cantante che ha impreziosito con la sua fantastica voce i due dischi più rappresentativi e famosi della band, ovvero “Moving Target” e “Paradox”. Il singer statunitense, al rientro anche sull’ultimo succitato lavoro in studio, dimostra di non aver perso lo smalto dei giorni migliori, evidenziando uno straordinario talento vocale,  graziato da un’estensione pazzesca, che gli permette di passare senza problemi da caldi registri baritonali fino a toccare tonalità vertiginose. In realtà, la performance di Cooper non sarà immune da sbavature, ma ciò viene in parte giustificato dall’immenso lavoro di intrattenimento che il cantante originario della Pennsylvania svolge, correndo da una parte all’altra del palco e scatenandosi in pose assurde. Dal punto di vista carismatico, D.C. Cooper si dimostra una piacevolissima sorpresa, intrattenendo la platea con simpatici siparietti al termine di ogni canzone, i quali vanno dal prendere in giro i compagni sul palco (soprattutto il povero batterista Allan Sorensen e le due graziose coriste) fino al chiedere una birra alla ragazza del bar. Del resto, lo spettacolo dei Royal Hunt, al di là della deludente resa sonora, scorre piacevolmente tra le tinte progressive e neoclassiche delle canzoni. Come già detto, i nuovi estratti generalmente non sembrano all’altezza del passato e così, a catalizzare l’attenzione, sono soprattutto classici del calibro di “Step By Step”, “Wasted Time” ed “Age Gone Wild”, così come riscuote grande successo l’intermezzo acustico che prevede l’esecuzione di “Restless”, “Bodyguard” e “One By One”. Nel finale, la band nord europea si concede ben due pause per chiudere con “Last Goodbye” – in cui partecipano ai cori anche i nostri Stamina – e l’immancabile “Message To God”. Una brillante performance, solo in parte oscurata dagli inconvenienti sonori.

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