A cura di Valentina Piccione
Sembra strano riuscire ad andare ad un concerto il sabato sera, visto che ormai di norma ci si va in settimana, ma ovviamente c’è il trucco: i Royal Republic infatti si esibiscono a Romagnano Sesia. Quasi la consideriamo una gita fuori porta e andiamo a vedere cosa combineranno questa volta per farci divertire. Con il loro allegro alternative rock svedese e i testi quasi ridicoli, sicuramente la serata si preannuncia leggera!
ROYAL REPUBLIC
Durante un’intervista di qualche tempo fa, Per Andreasson ci diceva: “Se qualcuno viene al nostro show, c’è la possibilità concreta che ne parli ad un amico, che condivida la sua esperienza e che ci consigli come gruppo valido”. Be’, è assolutamente vero! Chi ha già avuto l’occasione di sentire i Royal Republic sa bene cosa lo aspetta, per i neofiti saranno una ventina di pezzi tutti da godere e…uno spettacolo che di sicuro li sorprenderà! Ad aprire la serata ci pensano Filippo Dell’Inferno e gli Her Bright Skies, entrambi però non riescono molto a scaldare l’atmosfera. I Royal Republic salgono sul palco annunciati da musica trionfale e attaccano con “Save The Nation”, tratta dall’omonimo ultimo album, e subito l’atmosfera passa da ‘notte dei morti viventi’ a, per fortuna, qualcosa che somiglia più ad una festa del liceo. La loro energia è enorme, si considerano una band da live e lo dimostrano in ogni aspetto. Musicalmente ottimi, proseguono senza soste per i primi quattro pezzi, ma grazie ad Adam Grahn tutti gli intro e le pause che seguiranno si trasformeranno in momenti di…cabaret. Ed è così che ci troviamo ad assistere a: pezzi cantati dal pubblico a gran voce; lezioni di svedese; ballo classico di coppia; e, ispirati da un Super Mario presente in sala, alla versione rock della sigla del videogioco, applaudita da tutti. Nel frattempo siamo passati da “All Because Of You” a “Molotov”, all’apprezzatissima “Addictiv”. Fortunatamente il Grahn non sembra perdere colpi, sebbene sia stata annullata una data prima di quella italiana per un’infezione alla gola (è da poco uscito il comunicato dell’interruzione del tour per lo stesso motivo…). Dietro le sue spalle, il batterista Andreasson si esibisce in continui giochi con le bacchette, sta quasi più tempo a suonare in piedi che seduto e, quando finalmente si siede, lo fa distendendo con scioltezza le gambe sulla grancassa continuando a suonare senza sbagliare un pezzo. Nonostante l’esiguo numero degli spettatori, che a dire il vero ci preoccupava un po’, i quattro sono carichi e proseguono con “Sailing Man”, “Tommy-Gun” e “Everybody Wants To Be An Astronaut”. Arriviamo alla fine con l’ormai classica “The Royal”, in questo concerto in cui si è visto di tutto: dai pezzi rock a quelli acustici, a quelli pseudometal. Tutti hanno cantato, ballato e soprattutto riso. A chiusura della serata i folli svedesi si sono fermati per salutare il pubblico, stringere la mano e regalare plettri, bacchette e scalette a chi era sotto palco, tutto questo col sorriso stampato in faccia. E tutto questo dopo circa ottanta live fatti da agosto ad oggi per presentare il loro ultimo album. Be’, se ve li siete persi questa volta, fate in modo di non perderveli la prossima!