20/10/2011 - ROYAL REPUBLIC + GREEN FROG FEET @ Bloom - Mezzago (MB)

Pubblicato il 27/10/2011 da

Secondo giro nel Belpaese per i rocker di Malmo, Svezia. In un periodo denso di appuntamenti live, i Royal Republic si esibiscono al Bloom di Mezzago, locale di grande storia e dimensioni ridotte. Lentamente il loro verbo si sta espandendo, anche se in maniera decisamente più lenta rispetto a quel che succede in Germania, dove la formazione è già un piccolo fenomeno. Il prezzo super contenuto (10 euro!) è molto incoraggiante, l’orario (inizio spettacoli ore 23) lo è forse un po’ meno, ma a quanto abbiamo appreso dovevano terminare le proiezioni alla sala-cinema localizzata sopra a quella concerti…

 

GREEN FROG FEET
Leggermente fuori luogo i Green Frog Feet: il punk/hc melodico dei tedeschi è generico e referenziale, a tratti simpatico per gli appassionati del genere (pochissimi in sala) ma senza alcun pregio da riportare in sede di recensione. Il gruppo tira in ballo Pennywise, Zebrahead e altre band simili per poco più di mezz’ora, lasciando il pubblico sostanzialmente ad attendere la calata dei Royal…

ROYAL REPUBLIC
Gli svedesi partono a cannone con la veloce “We Are The Royal”, seguita da “President’s Daughter” e “Good To Be Bad”: il gruppo è agitato, compatto e preciso, ma praticamente non saluta nemmeno, causando una punta di rammarico e di preoccupazione per coloro che attendevano le gesta di intrattenitore di Adam Grahn, incrocio giovane e iperattivo tra Pippo, Drugo e James Hetfield (chi scrive lo vede così nella propria testa, che ci volete fare). Prima che cominci l’irrisistibile “Underwear”, però, il VERO show, ha inizio: il cabaret del frontman è ciò che di meglio possiate aspirare a vedere durante un concerto rock, in un’esperienza paragonabile solamente al grandissimo Benji degli Skindred. Vedere i Royal Republic una seconda volta smentisce anche il dubbio atroce sorto alla prima: gli sketch comici non sono preparati né costruiti, si affidano semplicemente all’estro geniale dell’istrionico frontman! A questo giro Adam, oltre a interrompere i pezzi sul più bello per far finta di conversare con Hannes (tra l’altro ripreso immediatamente da una fan nelle prime file in un inglese perfetto), ci ha raccontato della passione adolescenziale per Laura Pausini (intonando pure uno dei brani della cantante in italiano inventato), ci ha mostrato i risultati dello studio pomeridiano di lingua italiana, si è lamentato del manager che non li fa più tornare a casa e ha scherzato a più riprese col pubblico come fa un navigato cabarettista. Il bello è che i Royal Republic, oltre ad avere un frontman incredibile, sono un’ottima rock band. Simili ai The Hives ma con una personalità ben definita, i nordici hanno imbastito una setlist molto eterogenea anche coi pochi pezzi del debutto: versioni acustiche, stravolgimenti space rock, citazione di “Seek and Destroy” e una cover di “Ace Of Spades” cantata dal bassista variano la proposta dei Royal e la rendono ancor più piacevole e imprevedibile. In tutto questo trova anche spazio un nuovo pezzo intitolato “You ain’t nodoby til somebody hates you”, sempre sulle coordinate del debutto, che fa ben sperare per un secondo disco efficace. Ve lo ripetiamo: i Royal Republic sono semplicemente irresistibili, la visione di un loro concerto è consigliata davvero a tutti, anche ai true metalhead che stanno leggendo. E segnatevi il nome, perché potrebbe volerci davvero poco perché esplodano in un successo davvero deflagrante…

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