Da realtà di culto, difficile da ammirare dal vivo, a presenza regolare nel circuito live europeo. In pochi anni i Sadistic Intent sono riusciti a sfruttare al meglio la crescita di popolarità del death metal, trovando nel cosiddetto Vecchio Continente uno zoccolo duro di fan sempre pronti a sostenerli. Le calate europee della storica band californiana si sono fatte più frequenti, ma l’entusiasmo attorno al loro nome è tutto fuorche’ scemato, nonostante – come ormai noto – il gruppo non abbia mai alcuna nuova release da promuovere. Fa sempre un certo effetto constatare come una formazione tanto longeva (e ormai seguita) non sia mai riuscita a dare alle stampe un full-length, eppure fra i veri cultori del genere il nome Sadistic Intent viene considerato alla pari di quello di molte realtà ben più famose e prolifiche. A suscitare un indubbio fascino tra i fanatici dell’underground è certamente l’attitudine dei fratelli Cortez, veri e propri pionieri della scena metal californiana, proprietari di un negozio di dischi leggendario e da sempre fan accaniti di questa musica, ancora prima che musicisti. Non si può fare a meno di vedere in loro un esempio di perseveranza e attaccamento alla causa e la loro attitudine viene puntualmente riconosciuta e celebrata anche da vari altri colleghi; fra questi, i temibili Grave Miasma, band che non ama troppo farsi vedere dal vivo, ma che non ha esitato ad uscire dal suo letargo e ad accettare l’invito per esibirsi al fianco dei californiani nella data londinese di questo loro tour estivo. Londra ha ospitato numerosi tour in questi giorni, ma l’affluenza è piu’ che discreta all’interno del collaudato Boston Music Rooms…
GRAVE MIASMA
Al nostro arrivo gli opener Dungeon, una speed metal band britannica di recente formazione, stanno per terminare il loro set. Il pubblico, comunque, è chiaramente qui per i due pesi massimi della serata, i cui set dovrebbero durare almeno un’ora ciascuno. Dopo pochi minuti l’asta del microfono adornata di ossa e teschi in dote al frontman Y fa infatti la sua comparsa al centro del palco. Non servono molti preparativi affinchè tutto sia pronto per il concerto dei death metaller londinesi, la cui ultima pubblicazione – l’acclamato EP “Endless Pilgrimage” – è ormai vecchia di due anni. In questo lasso di tempo i Nostri hanno cambiato bassista, ma immagine e attitudine non hanno subito alcun mutamento. Siamo al cospetto di una band che ha fatto tesoro sia della lezione degli Incantation, sia di quella della vecchia scena black metal ellenica, tanto a livello di impatto, quanto di vocazione per tutto ciò che è occulto e mortifero, e tale indole risplende anche questa sera. Il quartetto parla pochissimo come sempre, ma impiega poco per attirare su di se tutta l’attenzione, investendo i presenti con montagne di riverberi e la sua classica furia belluina. Chiarezza e dinamismo in concerto non erano in origine fra i punti di forza dei Grave Miasma, ma negli ultimi anni i ragazzi hanno fatto vari passi in avanti su questi fronti, riuscendo a trovare un giusto compromesso fra l’aspetto più fisico e tradizionale e quello più astratto della proposta, in modo da mettere giustamente in risalto i riff di chitarra assieme alla famigerata atmosfera densissima. Con pezzi come “Yama Transforms to the Afterlife” e “Glorification of the Umpure” il gruppo questa sera dà veramente il meglio, confermandosi una realtà consolidata e sempre più a suo agio sulle assi di un palco.
SADISTIC INTENT
Il cambio palco è piuttosto rapido e in breve tempo la serata torna a rianimarsi con l’arrivo degli headliner, freschi reduci da vari show sul continente, fra cui il Party.San in Germania e il Brutal Assault in Repubblica Ceca. Ci si aspetta una band molto affiatata e le cose vanno infatti così sin dalle prime battute. Il pubblico ha chiaramente voglia di godersi lo show stando vicino al palco, le prime file si infoltiscono e ogni tanto scoppia anche un po’ di pogo. Nonostante il sound sia nero e tagliente, l’attitudine dei californiani è senz’altro più amichevole e inclusiva rispetto a quella dei Grave Miasma: i brani vengono spesso presentati con dovizia di dettagli, i ringraziamenti si sprecano e, in generale, i Cortez e i loro compagni provano subito ad instaurare un’atmosfera da “metal brothers” che trova terreno fertile fra i presenti. Il dialogo fra gruppo e platea comunque non incide sul ritmo del concerto, il quale procede all’insegna di quel furore e di quella caparbietà che hanno sempre contraddistinto i Sadistic Intent, anche nei loro momenti più bui. Sapendo per giunta di trovarsi davanti ad un pubblico amico, la band procede ancora più sciolta, trovando nel finale il supporto incondizionato dei fan più esagitati, che arrivano quasi ad invadere il palco. Bello il colpo d’occhio generale all’interno della sala, così come impeccabile la resa complessiva del quartetto, che con brani come “Condemned in Misery”, “Ancient Black Earth” o “Untimely End” anche questa sera riesce a celebrare al meglio una carriera da sempre onesta e rispettabile. Li rivedremo sempre con piacere.