Da poco tornati sul mercato con “Seventh Coming”, ennesima prova convincente della loro discografia, i Cathedral sono calati in Italia per un paio di concerti insieme agli Svizzeri Samael, formazione che invece latitava dalle scene da un po’ di tempo a questa parte a causa di beghe contrattuali con la propria casa discografica, la nota Century Media. Ora le cose sembrano essersi risolte e i nostri hanno in uscita anche un nuovissimo Dvd! Tornando a questo affascinante tour, abbiamo assistito alla performance di entrambi in quel di Milano e, come potete leggere poco piu’ sotto, ne e’ valsa davvero la pena!
CATHEDRAL
Nulla da dire invece sul concerto dei Cathedral, che hanno dato prova di essere davvero in forma. Devo confessare di non essere tra i più accaniti fan della band albionica, la quale su disco stenta spesso a coinvolgermi ma che dal vivo ha saputo davvero convincermi. La scaletta, se non mi sbaglio, ha pescato dai lavori più recenti dei nostri, non tralasciando ovviamente il nuovissimo “Seventh Coming”. Mi è piaciuta particolarmente la famosissima “Midnight Mountain”, accolta da una vera ovazione, e “Melancholy Emperor”, il mio brano preferito del penultimo “Endtyme”. Peccato che il tempo a loro disposizione sia stato abbastanza esiguo: il pubblico infatti ha dimostrato di gradire moltissimo lo show dei nostri e, a fine concerto, ha reclamato a gran voce un bis che, purtroppo, non è mai arrivato. Complimenti comunque a Dorrian e compagni i quali, con la loro verve, sono riusciti a far divertire anche coloro che, come me, non hanno mai stravisto per loro.
SAMAEL
Semplicemente perfetto, poi, il concerto dei Samael. Il fatto che Vorph fosse costretto a muoversi con le stampelle e a suonare, quindi, praticamente immobile non ha per nulla minato la riuscita dello show, il quale mi è parso persino più intenso di quello tenuto lo scorso agosto al Summer Breeze. La scaletta è stata identica a quella del concerto teutonico: i nostri hanno suonato brani estratti esclusivamente da “Passage” e da “Eternal”, con la sola eccezione di “Black Trip”, opener del bellissimo “Ceremony Of Opposites”. Semplicemente favolose “The Cross”, “Rain”, “Ways” e “Supra Karma”, in assoluto i miei brani preferiti del quartetto capitanato da Xy. Glaciali come sempre (Vorph avrà ringraziato sì e no tre volte il pubblico presente!), i nostri si sono limitati a suonare, senza strafare dal punto di vista della presenza scenica e affidandosi a delle immagini proiettate su un telone per ricreare anche in modo visivo l’atmosfera dei loro ultimi lavori. Concerto a dir poco affascinante, dunque, ma la voglia di nuovo materiale in studio aumenta sempre di più: datevi da fare!!!