02/10/2006 - Satyricon + Keep Of Kalessin + Insomnium @ Alcatraz - Milano

Pubblicato il 11/10/2006 da

A cura di Luca Pessina

Foto di Barbara Francone – Roadrunner Records Italia (www.roadrunnerrecords.it)

Sull’onda degli ottimi responsi ottenuti dal recente “Now, Diabolical”, i Satyricon approdano a Milano nel corso del primo tour da headliner di supporto all’album. Ecco quanto accaduto la sera del 3 ottobre all’Alcatraz…

INSOMNIUM

Ad aprire il concerto ci hanno pensato i finlandesi Insomnium, da poco tornati sul mercato con il controverso “Above The Weeping World”. Non brillando certo in quanto a presenza scenica, i quattro hanno comunque offerto uno spettacolo più che decoroso, suonando in maniera davvero precisa e godendo di suoni piuttosto nitidi e potenti. Certo, non tutta la platea – per lo più composta da truci black metallers – si è lasciata coinvolgere dal tetro melodic death metal della band, tuttavia alla fine gli applausi sono stati sufficientemente numerosi da far sì che i nostri si congedassero abbastanza carichi e soddisfatti.

KEEP OF KALESSIN

Accoglienza ben più calorosa è stata invece riservata ai Keep Of Kalessin, recentemente divenuti una delle band di punta della scena black grazie alla pubblicazione del magnifico “Armada”. Proprio su quest’ultimo full-length l’agguerrito quartetto norvegese ha incentrato il suo concerto, che però, purtroppo, ha dovuto sin dalle prime battute far fronte a spiacevoli inconvenienti tecnici… in primis la regolazione dei suoni, decisamente approssimativa. La batteria copriva praticamente ogni cosa e solo dopo tre canzoni si è riusciti anche ad ascoltare ciò che producevano chitarra e basso. Il pubblico non ha comunque mai fatto mancare il suo supporto alla band, che è apparsa visibilmente soddisfatta del responso ottenuto. A tratti si è persino potuto assistere a del sano pogo e, in generale, i fan italiani hanno dimostrato di essere veramente interessati alla band del chitarrista e compositore Obsidian C. Un’ottima cosa, questa… soprattutto se si pensa che dalle nostre parti purtroppo si è solitamente parecchio restii a supportare le formazioni più giovani o emergenti.

SATYRICON

Non è cosa da tutti iniziare un concerto con l’opener del proprio primo full-length quando si hanno alle spalle quindici anni di carriera e una discografia decisamente corposa! Ma i Satyricon non sono certo un nome fra tanti… negli anni ci hanno sempre stupito e anche questa sera sono riusciti a farlo. “Walk The Path Of Sorrow”… questa è stata la prima canzone proposta dal combo norvegese in quel di Milano. La song – del tutto inaspettata – è stata, come ovvio, accolta da un vero boato e ha dato il via allo show nel migliore dei modi. Forse i Satyricon ci tenevano a dimostrare di non aver dimenticato i loro fan della prima ora, oppure che il passaggio alla Roadrunner Records non li aveva per niente ammorbiditi… sta di fatto che la scaletta dello show milanese è stata infarcita di composizioni datate, pescate, appunto, da “Dark Medieval Times”, ma anche da “The Shadowthrone” e, naturalmente, dal capolavoro “Nemesis Divina”! C’è stato anche spazio per l’ultimo singolo “K.I.N.G.” o per la title track del nuovo lavoro – resa, tra l’altro, in maniera eccellente – ma la band è sembrata dare il meglio nella riproposizione di brani appartenenti al vecchio repertorio. Soprattutto “Forhekset” è riuscita ad esaltare a dismisura gli astanti, che hanno addirittura intonato in coro la linea di tastiera presente nel finale. Stessa scena si è però ripetuta con la conclusiva “Mother North”, la cui parte centrale ha davvero fatto tremare le fondamenta dell’Alcatraz. Satyr si è confermato ancora una volta frontman d’eccezione non smettendo mai di correre da una parte all’altra del palco e di incitare i fan a cantare con lui. Peccato soltanto che buona parte dei suoi discorsi tra un pezzo e l’altro non siano stati capiti dalla platea… purtroppo in Italia la conoscenza, anche minima, della lingua inglese continua ad essere una rarità. Spiace soprattutto perchè la volontà di instaurare un vero rapporto con il pubblico è cosa alquanto insolita in campo black metal e una iniziativa lodevole come questa avrebbe meritato tutt’altro tipo di responso. Chissà… per molti forse fa meglio Frost a starsene perennemente seduto dietro alla sua batteria, muto e in apparenza non molto interessato a ciò che avviene davanti a lui. Tuttavia, lo ripetiamo, a nostro avviso Satyr non ha fatto per nulla male ad agire in questo modo, denotando grande carisma, personalità e voglia di andare oltre i soliti clichè. In definitiva, si è trattato di un gran bel concerto, al quale è forse mancata solo una scenografia degna di questo nome (va bene il telone con la copertina dell’album, ma crediamo che il budget della Roadrunner avrebbe potuto permettere ai nostri di osare un po’ di più). Comunque la resa dei brani resta la cosa più importante quando si parla di live… e su quella non abbiamo veramente nulla da appuntare. I Satyricon continuano ad essere i leader di questo genere sia su disco che in concerto.
 
 
 
 

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