28-29/12/2022 - SCARLET RECORDS FEST 2022 @ Legend Club - Milano

Pubblicato il 07/01/2023 da

Report di Elio Ferrara

In pieno periodo di festività natalizie, la Scarlet Records, etichetta italianissima che da diversi anni ha saputo lanciare, supportare e valorizzare tantissime ottime band (e continua a farlo molto bene), ha organizzato un festival suddiviso in due giorni. Un’iniziativa meritevole non solo per l’evento in sè, quanto per il fatto che ha così offerto in un certo qual modo una sorta di vetrina ad alcuni validissimi gruppi del proprio roster. Premettiamo subito che i concerti sono stati interessanti, con una buona affluenza di pubblico e tutto si è svolto in un clima di festa, dove tutti i musicisti coinvolti hanno dato peraltro l’idea di sentire anche un certo spirito di squadra, senza ostentare rivalità, quanto piuttosto un senso di appartenenza se non addirittura di amicizia, in alcuni casi.
Per entrambe le serate, è stata allestita inoltre una postazione per il merchandise, ma va evidenziato che questa ha rappresentato l’occasione per la maggior parte dei musicisisti di rendersi disponibile alla fine della propria esibizione per incontrare i fan, in modo da scambiare insieme qualche parola, per fare foto insieme o rilasciare autografi.
Quello che ci ha meno soddisfatti e piuttosto delusi è stato sotto l’aspetto della gestione degli orari: le due serate si sono svolte in un due giorni lavorativi, nel mezzo della settimana, in pieno periodo invernale. In eventi di questo tipo, è assolutamente fondamentale che vengano rispettati gli orari, sia per esigenze organizzative di carattere personale dei partecipanti (perchè magari ad esempio si è vincolati appunto dagli orari di lavoro, perchè non tutti abitano vicino al locale e bisogna percorrere tanti chilometri per rientrare o perchè, considerando gli orari indicati, ci si era organizzati per spostarsi con i mezzi pubblici: le casistiche possono essere talmente tante che non stiamo certo ad enumerarle tutte) sia anche per rispetto dei gruppi scelti come headliner, perchè il fatto di dover suonare per ultimi, quando si sfora di una certa misura con gli orari, rischia di essere fortemente penalizzante non solo per lo spettatore che si trova magari a dover rinunciare in tutto o in parte allo spettacolo (e magari era venuto principalmente proprio per quel gruppo) ma anche per le stesse band che si vedono costrette alla fine a suonare con un pubblico dimezzato o quasi (come è successo per i Trick Or Treat). In entrambe le serate, ci sono stati in tal senso notevoli ritardi, non tanto per problemi tecnici, ma perchè le due band che hanno suonato prima degli headliner si sono dilungate eccessivamente (soprattutto, come vedremo, i Frozen Crown), facendo slittare così irrimediabilmente gli orari di inizio delle band che avrebbero dovuto suonare dopo di loro. La cosa è stata talmente evidente che si potrebbe quasi pensare che i veri headliner dovevano essere di fatto gli autoctoni Nocturna e i Frozen Crown, ma sono state invitate due importanti band come Trick Or Treat e Vision Divine giusto per dare più prestigio all’evento, però non siamo propensi a sposare del tutto questa tesi: probabilmente, più semplicemente, non sono stati calcolati bene i tempi e nessuno si è premurato di far notare a quelle band di mantenersi entro gli orari previsti, creando però così un po’ di disagio a diversi spettatori (tra cui anche chi scrive) che non hanno così alla fine potuto trattenersi per tutta la durata del concerto.

MERCOLEDI’ 28 DICEMBRE
DEGREES OF TRUTH
I Degrees Of Truth sono una band formatasi nel 2016 che, pur tra vari cambi di line-up, ha pubblicato finora già due full-length. Di recente non sono stati molto attivi e il loro secondo disco risale al 2019, per cui si ripresentano con un paio di elementi nuovi, tra cui la cantante Claudia Beltrame e il bassista Michele Di Nuzzo, ma nel loro sound hanno sicuramente un ruolo molto importante le tastiere di uno dei fondatori, Gianluca Parnisari, sempre ben in evidenza. Abbiamo riscontrato nella loro esibizione un notevole amalgama a livello strumentale tra i musicisti, che hanno dimostrato di possedere un’ottima intesa tra loro, mentre a nostro avviso c’è ancora da perfezionare qualcosa per le parti vocali. Tra i brani eseguiti, ci sono piaciuti in particolare quelli finali, ovvero “Long Way, Silk Road” (estratto di una lunga suite intitolata “Dream”, inclusa nel disco “Time Travel Artifact”) “The World Beneath My Feet” e “Ultimate”.

VEXILLUM
Questa è una band che ci piace moltissimo e siamo lieti di poterla ritrovare stasera per quest’evento. Il loro è un power metal potente, con cori alla Blind Guardian ed elementi folk, con un look e un’attitudine che peraltro ci hanno un po’ ricordato gli Elvenking. C’è da dire anche che quando si ha un sound che comprende tanti timbri e sonorità, diventa un po’ complicato riportare ciascuna sfumatura dal vivo, per cui la band non ha potuto fare a meno di avvalersi in parte di suoni registrati. Inoltre, a causa dell’influenza, i ragazzi hanno dovuto fare a meno della presenza di Efisio Pregio (e sono stati quindi costretti, di conseguenza, ad avvalersi di basi registrate anche per la batteria) per cui diciamo che non c’erano le migliori condizioni possibili per poterli apprezzare al meglio delle proprie qualità. La band, però, piuttosto che rinunciare del tutto all’evento, ha dato il massimo con quello che aveva a disposizione e possiamo dire che questo loro impegno è potuto trasparire, per cui hanno saputo comunque essere trascinanti e colpire con la potenza e la forza dei loro brani. Nello specifico, si è trattato di appena quattro tracce, tutte tratte dall’ultimo bellissimo album “When Good Men Go To War”, ma tra queste si è messa subito in evidenza l’iniziale e molto lunga “Enlight The Bivouac”. Nel pieno rispetto dei tempi loro concessi, i Vexillum hanno lasciato spazio alle altre band, salutando con la travolgente (e quasi titletrack) “When A Good Man Goes To War”, ma speriamo di poterli rivedere quanto prima.

NOCTURNA
In tutta sincerità inizialmente eravamo un po’ perplessi quando abbiamo visto i Nocturna in questa posizione nella scaletta, proprio prima degli headliner, dato che si tratta di una band nuovissima, sulle scene da molto meno rispetto agli altri gruppi che li hanno preceduti. Avendoli visti all’opera, possiamo dire però che hanno meritato ampiamente questa fiducia, rivelandosi tra le band in assoluto più convincenti tra quelle che si sono alternate sul palco del Legend nel corso delle due serate. Una particolarità è data dal fatto che tutti i componenti del gruppo si mantengono anonimi, con tanto di maschere sul volto, ad eccezione delle due cantanti. Anche questo era un aspetto che ci suscitava qualche perplessità perchè, pur non trattandosi certo della prima band ad avere due voci soliste femminili (pensiamo ad esempio ai Coronatus), si tratta di una formula che non viene adottata molto di frequente. Al contrario, le due cantanti hanno dimostrato sin da subito di saper incastrare molto bene le loro voci, anzi, dal vivo non hanno accusato la minima inflessione o incertezza rispetto all’album di esordio, “Daughters Of The Night”, uscito proprio nel 2022 ed eseguito stasera quasi per intero. In generale, tutta la band si è dimostrata molto precisa e concentrata sul palco, suonando molto bene e dando l’impressione che tutto fosse stato studiato e provato con grande accuratezza, a partire persino dai più piccoli gesti, con una sorta di teatralità e solennità che hanno esaltato una prova assolutamente maiuscola, rendendo immediatamente evidente che, pur essendo di recente formazione, si tratta di un complesso già pronto e di grande professionalità.

Setlist:
New Evil
Sea Of Fire
Blood Of Heaven
Darkest Days
The Sorrow Path
The Trickster
In This Tragedy
Daughters Of The Night

TRICK OR TREAT
I Trick Or Treat cominciano in ritardo, sia perchè i Nocturna hanno un po’ sforato con i tempi, sia perchè l’armamentario di fantasmini che accompagnano la coreografia della band richiede qualche tempo per essere allestito, per cui alla fine, come anticipato, un po’ di gente va via e anche noi siamo costretti a perderci un paio di canzoni. Abbiamo poi comunque avuto modo di ricostruire la scaletta (peraltro, ad occhio e croce, non escludiamo che abbiano dovuto tagliare qualche brano, vista la brevità della setlist), dalla quale emergono alcune scelte ben precise. La band, di cui balzano subito in evidenza la grande esperienza e il carisma di un cantante bravissimo come Alessandro Conti, di recente ha preso una direzione un po’ cartoonistica, nel senso che ha lavorato prima ad un album nel quale sono state rivisitate tante sigle di cartoni storici, “Re-Animated” e poi ad un altro interamente dedicato alla serie anime “I Cavalieri Dello Zodiaco”, ovvero “The Legend Of The XII Saints”. Nonostante ciò, a parte un paio di tracce tratte da quest’ultimo, la formazione opta per offrire stasera una scaletta per così dire un po’ più classica, con qualche brano tratto dai dischi più recenti come “Creepy Symphony” e “Crazy” (appunto da “Creepy Symphonies” di quest’anno) o “Hungarian Hangover” (inclusa nella compilation “The Unlocked Songs” dell’anno scorso), oltre a qualche pezzo più datato come “Evil Needs Candy Too” e “Loser Song”. Bel concerto, per un gruppo che qui è praticamente di casa (tanto che Conti sottolinea come il Legend sia stato l’unico locale dove hanno potuto suonare in due anni di pandemia), che come sempre ha saputo divertire e coinvolgere il pubblico.

Setlist:
Creepy Symphony
Hungarian Hangover
Aquarius: Diamond Dust
The Great Escape
Loser Song
Evil Needs Candy Too
Crazy
Libra: One Hundred Dragons Force
Like Donald Duck

 

GIOVEDI’ 29 DICEMBRE
SKELETOON
La seconda serata doveva aprirsi con i Winterage, ma essendo stati anch’essi falcidiati dall’influenza, sono stati costretti a dare forfait, perciò si parte subito con gli Skeletoon. In realtà, neanche loro appaiono forse al meglio ma ce la mettono tutta per offrire una performance sempre all’insegna del divertimento, con Tomi Fooler che si dimostra un bravo intrattenitore oltre che un grande cantante: di solito ce lo ricordiamo con una voce molto più alta, ma stasera non si è comunque risparmiato per una serie di acuti davvero notevoli. Non ci ha particolarmente convinti la scaletta, con qualche brano tratto dall’ultimo “The 1.21 Gigawatts Club”, ma con un finale un po’ insolito dato che viene scelta una cover tratta dalla colonna sonora di “Rocky IV”, “No Easy Way Out” (di cui hanno fatto una loro versione anche i Battle Beast, come ricorda lo stesso Tomi) che ci è apparsa un po’ sottotono, così come “Nemesis”, brano alquanto dark per il nerd metal degli Skeletoon (che infatti Tomi presenta come il loro ‘lato oscuro’). Si chiude invece molto bene con “I Have The Key”, presentato come un pezzo lento ma in realtà ultraveloce, che però è pure un po’ insolito come canzone di chiusura. Nota positiva, comunque, senza dubbio, la performance del nuovo chitarrista Simone Martinelli, molto giovane ma comunque molto bravo. In generale, riteniamo che gli Skeletoon siano una band di grande qualità e, come precisato, per quanto siano stati bravi, sappiamo che sanno essere ancora più incisivi e coinvolgenti di quanto non abbiano dimostrato stasera.

FROZEN CROWN
I Frozen Crown, band formata nel 2017 dal chitarrista/cantante Federico Mondelli con la cantante Giada Etro, in occasione dell’album “Winterbane”, pubblicato nel 2021, si erano ripresentati con una formazione sensibilmente rinnovata, con alcuni elementi davvero molto giovani che abbiamo avuto il piacere di sentire stasera dal vivo. Paradossalmente, tuttavia, sono stati suonati solo un paio di pezzi dall’ultimo full-length, dando ampio spazio a brani più datati, soprattutto tratti dall’album di esordio, “The Fallen King”. Va evidenziato, tuttavia, che per questa speciale occasione è stato suonato dal vivo per la prima volta anche il nuovo singolo “Call Of The North”, che sarà la title-track del nuovo album, la cui pubblicazione è prevista per il prossimo Marzo 2023. A differenza dei Nocturna visti il giorno prima, dove tutto sembra studiato nei minimi dettagli, l’impressione che ci offrono i Frozen Crown è ben diversa: non che si tratti di una band dedita all’improvvisazione, però l’approccio è differente, perchè la loro performance sembra nutrirsi dell’entusiasmo del pubblico, vivendo di un incessante ed intenso scambio di emozioni, in una continua interazione tra chi sta sul palco e chi li segue. La cantante appare magari tecnicamente meno perfetta rispetto alle colleghe dei Nocturna, proprio perchè sembra più preoccuparsi di essere una frontgirl piuttosto che di concentrarsi sul cantato. Siamo dell’avviso che, in realtà, chi canta debba saper trasmettere le proprie emozioni prima di tutto con il carisma della propria voce e poi con la propria capacità di stare sul palco, con la propria gestualità e l’attitudine a relazionarsi con gli spettatori: in tal senso, perciò, abbiamo forse preferito di più l’esibizione dei Nocturna. Dobbiamo però riconoscere che i Frozen Crown sono riusciti ad essere davvero trascinanti e hanno saputo dunque coinvolgere il pubblico molto bene. Quello che non ci è molto andato a genio è stato il modo in cui sono stati gestiti i tempi: pur avendo iniziato abbastanza puntuali (appena pochi minuti dopo l’orario previsto), si sono infatti dilungati davvero molto, peraltro con una setlist già in partenza troppo lunga per poter rientrare negli orari (comprendente anche una cover dei Judas Priest, la bellissima “Night Crawler”, che però forse non era proprio imprescindibile), ma la cosa più incredibile è che, pur passato da un pezzo l’orario di inizio dei Vision Divine (originariamente programmato per le 23,20), i musicisti erano ancora sul palco in assoluta tranquillità a chiacchierare e a scherzare con il pubblico, a fare foto e selfie, come se la serata fosse finita. E invece il meglio doveva ancora arrivare.

Setlist:
Neverending
The Water Dancer
Everwinter
Call Of The North
Kings
In The Dark
Far Beyond
I Am The Tyrant
Night Crawler (Judas Priest cover)
The Shieldmaiden

VISION DIVINE
Dobbiamo dare atto ai tecnici di essere stati velocissimi a preparare il palco per l’esibizione degli headliner, ma ormai mancano pochi minuti alla mezzanotte e ci rendiamo conto che saremo purtroppo costretti a perderci gran parte del concerto. Peccato, perchè avevamo visto in passato la band con cantanti del calibro di Michele Luppi e Fabio Lione ed eravamo perciò parecchio incuriositi di vederli dal vivo per la prima volta con Ivan Giannini. Le impressioni sono ottime quando lo vediamo all’opera su pezzi come i recenti “The 26th Machine” e “Angel Of Revenge”, ma anche più datati come “God Is Dead”. Diciamo che, inizialmente, Giannini, pur cantando in maniera impeccabile, dà la sensazione in effetti di accusare lo sforzo di brani alquanto impegnativi, tanto che ad un certo punto, alla fine di una canzone, Olaf Thorsen sembra quasi incitarlo a non prendersi una pausa troppo lunga, ma il frontman riesce a tirar fuori sempre una battuta: ci dà quasi l’impressione di trovarci di fronte ad un attore che potrebbe fare tranquillamente un monologo e staremmo lì ad ascoltarlo per ore, ma poi quando arriva il momento di cantare tira fuori una voce straordinaria che non si capisce bene da dove arrivi. Restiamo poi come sempre sbalorditi dalla bravura di Alessio Lucatti alle tastiere e dalla carica travolgente di Olaf, nonchè dell’immancabile Andrea Torricini e di tutti gli altri. Avremmo voluto vivere fino alla fine questa bella serata ma è andata così: speriamo che possano esserci altre occasioni, anche perchè presto dovrebbe uscire qualcosa di nuovo da parte della band. In ogni caso, abbiamo potuto anche in questo caso ricostruire la scaletta del concerto, che riportiamo di seguito. Infine, ringraziamo ancora una volta la Scarlet Records che, grazie al proprio impegno e alla propria competenza, contribuisce allo sviluppo e alla promozione del metal nel nostro Paese e che con questa bellissima iniziativa ci ha permesso di concludere molto bene l’anno, in un periodo in cui peraltro non ci sono di solito tantissime occasioni di ascoltare buona musica metal dal vivo.

Scaletta:
The 26th Machine
Beyond The Sun And Far Away
God Is Dead
Angel Of Revenge
Violet Loneliness
3 Men Walk In The Moon
The Perfect Machine
The Secret Of Life
The Miracle
Send Me An Angel
La Vita Fugge

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