04/07/2010 - SERJ TANKIAN @ Cavea Auditorium Del Parco Della Musica - Roma

Pubblicato il 08/07/2010 da
Live report a cura di Claudio Giuliani

L’“Elect The Dead Symphony” arriva anche in Italia e fa tappa a Roma in una location suggestiva quale quella della Cavea dell’Auditorium. Non poteva esserci luogo migliore deputato ad ospitare il concerto di Serj Tankian, artista leader dei System Of A Down che sta proponendo in lungo e in largo per il globo terrestre la versione sinfonica del suo primo album solista. L’Orchestra Filarmonica Italiana accompagna le sue composizioni in questo tour italiano. Questo il resoconto della serata di Roma dello show, dove l’unico disappunto è la durata dello show: ai fan del gruppo un’ora e dieci di concerto non è bastato. Si ringrazia la Live per aver permesso anche all’Italia di godere delle straordinarie performance di questo cantante.

SERJ TANKIAN

L’atmosfera è quella delle serate che non si dimenticheranno mai. La canicola romana va svanendo di pari passo con il sole quando le luci artificiali della cavea dell’Auditorium di Roma cominciano a scemare. E’ il segnale che il momento è giunto e le prime urla di delirio dalla platea accompagnano, con un battimani già ai massimi livelli, l’entrata sul palco dell’Orchestra Filarmonica Italiana. I volti dei musicisti sono sorridenti. Si sistemano anche Mario Pagliarulo alla chitarra, ed Erwin Khackikian al piano (membri degli FCC, Flying Cunts of Chaos, al secolo le Le Fregne Volanti Del Caos, tour band di Serj) e infine arriva il protagonista, di bianco vestito, candido ed elegante. Sono in quarantuno sul palco. Urla, strepiti, applausi vorticosi. Serj non ha fatto nulla e il pubblico dell’auditorium, posizionato su due livelli sotto il cielo stellato romano, è già in visibilio. Le noti di “Feed Us” aprono le danze, i suoni sono eccezionali e la gente strabuzza gli occhi allo spettacolo scenografico predisposto. La voce di Serj è potente, cristallina, gioca su diverse tonalità. Lui quasi ne abusa, sorridendo, conscio di essere padrone di quel mezzo d’espressione fondamentale che riesce a creare un filo conduttore fra lui e i fan disposti nella cavea romana, trasposizione attuale del vecchio anfiteatro greco. Una dopo l’altra vengono proposte le canzoni dell’album, arrangiate in maniera eccelsa, atte a indicare come unico protagonista il cantante dei System Of A Down. “Money” è il pezzo sul quale l’orchestra raggiunge il picco di agitazione mentre “Sky Is Over” è pura poesia. Vengono proposte due nuove canzoni, la dolce “Peace Be Revenged” e la più dura “Disowned Inc.”. Il pubblico, molto eterogeneo ma con i fan dei System in sovrannumero, gradisce e si spella le mani. Tankian sorride, è soddisfatto di come sta procedendo questa bellissima serata romana. Definisce la struttura architettonica di Renzo Piano come tre grandi astronavi che lasciano scorgere il cielo stellato e non manca di farsi tradurre dal primo violino dell’orchestra il titolo di “Beethoven Cunt”, annunciandola con un ilare “in italiano questa è la figa di Bethoven”. Poi saluta, se ne va, ma l’orchestra non smobilita e sul coro “Ser-gio – Ser-gio” il nostro torna sul palco per l’ultimo brano, quell’ “Empty Walls” che viene cantata all’unisono da tutti, platea e tribuna, invitate a stare in piedi e a cantare e danzare. Lui balla come un derviscio roteante, batte il cinque ai fan che sono agli estremi del palco, ringrazia e, visibilmente emozionato, raggiunge l’uscita. Gli applausi scroscianti sono per lui e per l’orchestra, protagonisti con i fan di una serata che sarà molto difficile dimenticare.

Scaletta:

01. Feed Us
02. Sky Is Over
03. Lie Lie Lie
04. Money
05. Baby
06. Blue
07. Gate 21
08. Peace Be Revenged (nuova canzone)
09. The Charade
10. Honking Antelope
11. Saving Us
12. Disowned Inc. (nuova canzone)
13. Elect the Dead
14. Falling Stars
15. Beethoven’s Cunt

bis:
16. Empty Walls

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