25/05/2019 - SHINING + SRD @ Alchemica Club - Bologna

Pubblicato il 05/06/2019 da

Report a cura di Bianca Secchieri

I black metaller svedesi Shining, da non confondere con gli omonimi norvegesi (autori in passato di un prog metal avanguardistico e recentemente approdati ad improbabili lidi commerciali), tornano a Bologna per la seconda data italiana del loro ultimo tour europeo, dopo quella del giorno prima a Verona. L’affluenza purtroppo si rivelerà leggermente più bassa del previsto, complice forse il prezzo del biglietto un po’ sopra la media e la presenza di altri eventi legati alla sfera metal in città. Peccato, perché, in questa atipica serata di fine maggio, tra improvvisi scrosci di pioggia, avremo modo di assistere a quello che si rivelerà il miglior concerto di Mr. Niklas Kvarforth e soci tra i (molti) ai quali abbiamo assistito negli anni…

 


SRD

La giovane band slovena, nata nel 2016, è stata chiamata ad aprire le danze dallo stesso Niklas, che li ha voluti personalmente in questo Return Of The Enemy Tour. Il leader e cantante degli Shining sembra infatti aver preso i ragazzi sloveni sotto la propria ala protettrice, tanto da aver reso disponibile esclusivamente durante il tour uno split cd che vede coinvolti entrambi i gruppi. La curiosità nei confronti dei musicisti di Lubiana è dunque alta: split a parte, i Nostri hanno all’attivo solo il disco di debutto “Smrti Sel”, lavoro ‘vecchio’ di un paio d’anni, nel quale propongono un black metal dal taglio moderno e parzialmente legato allo stile ‘ortodosso’ tanto caro a molti gruppi dell’est europeo. Onestamente non siamo rimasti particolarmente colpiti dalla prestazione dei cinque sloveni, che ci è parsa abbastanza nella media sia a livello musicale che scenico/attitudinale. In particolare il cantante è apparso poco espressivo e anzi abbastanza monocorde, impressione che il successivo ascolto su disco tende a confermare. A onor del vero però l’esibizione ha sofferto di suoni non perfetti, a tratti disturbati e ‘fischianti’, al netto dei quali forse avremmo avuto un’impressione diversa. Niente di catastrofico, in ogni caso, semplicemente una band che non lascia il segno quanto avremmo sperato.

SHINING
La band dell’istrionico Niklas Kvarforth torna sul palco dell’Alchemica a quasi quattro anni dall’ultima apparizione in terra felsinea. Quali novità da allora? Sicuramente il decimo album in studio, quel “X – Varg Utan Flock” dal quale è tratta la tripletta iniziale “Svart Ostoppbar Eld” / ”Han Som Lurar Inom” / ”Jag Ar Din Fiende”, attraverso la quale intuiamo in fretta che quello che abbiamo di fronte è un gruppo in ottima forma, quasi interamente rinnovato nella sua veste live. La sorpresa più grande, lo avrete intuito già dalle poche righe introduttive, arriva proprio dalla performance del padre e padrone degli Shining, quel Niklas Kvarforth che tanto spesso ha fatto parlare di sé più per gli atteggiamenti provocatori (si vedano i celebri ‘limoni’ scambiati sul palco con altri musicisti della band) o per le condizioni di scarsissima sobrietà che per l’effettiva qualità della musica e degli show. Un peccato, perché la band ha dimostrato – al di là dell’insindacabile gusto personale di chi ascolta – di saper creare un connubio musicale interessante, senza scendere mai troppo nel livello qualitativo delle composizioni.
In questa occasione, davanti ad un pubblico compatto e partecipe, i musicisti scandinavi mostrano i diversi lati di un’identità che costringere nell’etichetta ‘depressive black metal’ appare quanto mai riduttivo. Antesignani di questo sottogenere, i Nostri lo hanno arricchito di sfumature, con incursioni chitarristiche nel metal più classico e momenti di pathos e delicatezza estremamente toccanti, vedi la semi-acustica e zeppeliniana “For The God Below”, magistralmente eseguita a Bologna. Quello che abbiamo la fortuna di vedere è un Niklas che non si risparmia, che mette l’anima in quello che canta e che ha uno scambio continuo di energia con le prime file. La prestazione canora a livello tecnico è ineccepibile nei più difficili e delicati fraseggi puliti quanto nello scream. Sono molti gli scettici quando l’aggettivo ‘depressive’ fa capolino, soprattutto dopo l’overdose di gruppi con lo stesso sound ed immaginario degli scorsi anni, eppure la band originaria di Stoccolma è qui a dimostrare come sia possibile andare oltre le lamette, i tagli sulle braccia, le urla sguaiate e una produzione ai limiti della cacofonia. Gli Shining dimostrano di andare oltre la provocazione, intrattengono e riescono persino ad emozionare grazie ad una scaletta piuttosto varia, che lascia fuori quasi solo i primi due lavori. “Framtidsutsikter” è un altro esempio di introspezione che nasce da un giro acustico e prosegue morbida, notturna e suadente fino alla svolta depressive rock, mentre di “Vilja & Dröm” apprezziamo i ritmi black’n’roll e l’incedere bello grezzo.
“Förtvivlan, Min Arvedel” chiude un concerto che ha decisamente superato le aspettative e che avrebbe quasi certamente trovato estimatori anche tra quegli amanti del metal estremo che hanno preferito snobbare la serata ‘perché il depressive è roba per ragazzine’. Be’, non tutto, non sempre, non questa volta.

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