16/06/2005 - Sick Of It All + Amen + Million Dead @ Idropark Fila - Milano

Pubblicato il 29/06/2005 da
A cura di Maurizio Borghi
 
In un’area più abituata a un altro stile di svago, ben più pettinato, come la punta dell’est all’Idroscalo di Milano, sorge il venerdì sera una gradita manifestazione gratuita dal bill decisamente accattivante: il Lambrate Rock Festival ci porta gli esordienti A Million Dead, le icone punk-metal Amen e le leggende dell’hardcore Sick of It All. Gradevole sorpresa che si spera diventi una piacevole abitudine.

MILLION DEAD

Ancora sotto la luce di un pallido sole al tramonto si esibiscono davanti a quattro gatti i Million Dead, sconosciuti a tutti, che servono un emo hardcore senza infamia e senza lode che, eccezion fatta per qualche timido simpatizzante, non stupisce nessuno dei pochi presenti, impegnati ad assaporare la birra del birrificio e a chiaccherare tra loro. Si teme il peggio per l’esito della manifestazione vista l’accorrenza davvero esigua, fortunatamente però il prato si riempirà con un afflusso costante di lì a sera. Non lasciano il segno.

AMEN

Tutta un’altra aspettativa per gli Amen, che molti conoscono di famaper le loro incendiarie e coinvolgenti esibizioni, oltre che per lafollia autodistruttiva del grandissimo Chasey Chaos, rappresentazionedella controcultura, icona punk, frontman eccezionale, trascinatore. Lagrandezza della formazione originaria è purtroppo irraggiungibile, cisi deve accontentare quindi di un manipolo di giovani sbandati chenon accenna a risparmiare energie on stage (il nuovo drummer siatteggia addirittura a novello Larkin nelle sue movenze tarantolate),guidati a bacchetta da un Chaos imbolsito e indebolito (sembra lacaricatura di Nikki Sixx), segnato dalla tragedia personale di qualchemese prima che l’ha quasi portato a miglior vita (una doppia erniatrascurata ha causato una grave emorragia interna). Saltato metàrecupero, Chaos salta lo stesso sul palco, ferito e indebolito masempre affamato, pronto a dimostrare le sue idee contro società,religione e industria, con la stessa spiazzante violenza che l’ha resouna leggenda underground. Gli Amen non hanno mai sfondato e non lofaranno probabilmente mai vista la cattiveria e l’anticonformismo cheli contraddistingue, è bello quindi gustarli incensurati in questispettacoli per pochi eletti che un gruppo senza label riesce comunque aprocurarsi. Inutile dire che Chaos ci mette tutto quello che può,contorcendosi su se stesso, arrampicandosi, strisciando e urlando comeun ossesso gli anthem che il pubblico non stenta a cantare:”California’s Bleeding”, “Refuse Amen”, “Dead On The Bible”, “ComaAmerica” e tutte le altre a seguire rendono felici il pubblico chesostiene Chaos nei suoi raggiunti limiti fisici, divertendosi epartecipando. Di sicuro li rivedremo, uno come lui non si fermafacilmente.

SICK OF IT ALL

Ladies and gentleman, the legends of hardcore… Sick Of It All! Daanni sulla cresta dell’onda, immutati nel corso delle stagioni, tornanoa Milano per colpire con il vero hardcore old school, quello veloce,anthemico, codificato, muscolare. Lou Koller non stenta a ricordarcelo,rivendicando la supremazia del gruppo, lontana da ruffianate econtaminazioni e fedele ai fan da anni. Palesemente divertiti (forse lagiornata passata al sole nell’Idroscalo li ha messi parecchio di buonumore) non fanno fatica a trascinare il pubblico che oramai riempie ilprato dinanzi allo stage in pogo e stage diving (ovviamente qualchefesso riuscirà a farsi male interrompendo il concerto e mettendo unpunto interrogativo sul ripetersi di questi eventi gratuiti). PeteKoller è sempre una trottola, energico come al solito saltella e sidimena in perfetta forma (il fisico scolpito e abbronzato e la crestabionda lo fanno assomigliare a Shifty dei Crazy Town, ma io non glielodirei, non penso lo prenderebbe come un complimento!). Ridacchiando ilsinger incita sempre il pubblico che risponde a dovere, anche aprendosiin due e schiantandosi all’unisono sulle note di “Scratch the Surface”.I Sick Of It All rientrano in quei rari casi dove l’evoluzionestilistica non è contemplata e tutti lo accettano, come simbolo diintegrità e come gruppo esemplare di un intero genere. Tutti contenti,mentre una folta schiera di house boys and girls si mischiano alpubblico, tutti svuotano il prato nella speranza che un concertogratuito e ben riuscito come questo possa divenire una abitudineannuale.     

0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.