A cura di Luca Pessina
Un tour europeo dei Six Feet Under che tocca l’Italia? Miracolo! Erano anni che la combriccola capitanata da Chris Barnes era attesa nella penisola, le ultime apparizioni europee dei nostri infatti avevano toccato quasi esclusivamente il lontano Nord e il sottoscritto attendeva di rivedere la band all’opera su un palco addirittura dal Wacken Open Air del 1999! Ci è voluto il nuovo “Bringer Of Blood” per farli arrivare e i nostri, ma anche gli amici e compagni di etichetta Fleshcrawl, non ci hanno per nulla delusi! Peccato solamente per un’affluenza di pubblico sì decente ma non certo memorabile… ma c’è anche da dire che nella settimana si erano svolti i concerti di Morbid Angel e Soilwork, e che il bellissimo Motion era forse troppo grande per un concerto come questo: uno qualsiasi dei soliti e ben più ridotti locali milanesi sarebbe stato certamente riempito in modo più considerevole!
FLESHCRAWL
Preso atto dell’assenza degli anglo-cileni Criminal, tutt’ora ingiustificata, il pubblico, anziché essere spazientito (ma, in fondo, non erano in molti a conoscerli!) è rimasto a lungo dalle parti del bar a chiacchierare e a bere, avvicinandosi al palco solamente qualche attimo prima dell’inizio dello show dei tedeschi Fleshcrawl. Che, a dirla tutta, ci hanno messo ben poco ad attirare definitivamente l’attenzione! Il quintetto guidato dal chitarrista Mike Hanus ha attaccato con una doppietta da infarto composta da “Soulskinner” e “As Blood Rains From The Sky”, due tra i classici assoluti della band, resi ancora più frastornanti da volumi altissimi! Il pogo è nato subito copioso e anche durante l’esecuzione dei brani dell’ultima fatica (“Made OF Flesh”, recentemente recensita su queste pagine), per molti ancora nuovi e comunque un poco più controllati del solito, l’adrenalina è rimasta alle stelle! I Fleshcrawl hanno dimostrato di avere carica e presenza scenica da vendere, mettendo a dura prova le transenne poste davanti al palco, prese d’assalto dai sempre più coinvolti astanti per tutti i tre quarti d’ora del concerto, che si è concluso con una splendida “Rotten” e con la cover di “The Day Man Lost” dei Carnage”! Una band che chi scrive avrà sempre il piacere di rivedere in questo contesto… bravissimi davvero!
SIX FEET UNDER
I Six Feet Under dal vivo sono una vera forza, chi scrive non si stancherà mai di ripeterlo! Ultimamente sembra che siano odiati da tutti, media in primis, ma il sottoscritto continuerà sempre a supportarli finché continueranno ad offrire show come quello di stasera e album almeno decenti come l’ultimo “Bringer Of Blood”. Chris Barnes e compagni hanno calcato il palco senza nessun fronzolo, hanno preso in mano strumenti e microfono e in un attimo il pubblico era già scatenato sulle note di “Victim Of The Paranoid”. Bella l’idea di partire con un brano non recentissimo… e questa scelta sarà una costante dell’intera esibizione, che ha infatti dato più spazio al materiale datato che a quello delle ultime due fatiche (“True Carnage” e il succitato “Bringer Of Blood”), rappresentate rispettivamente da uno (“The Day The Man Walked”) e due brani (“Murdered In The Basement” e “When Skin Turns Blue”). La parte del leone l’hanno fatta “Haunted” e “Maximum Violence”, praticamente saccheggiati di tutti i loro pezzi migliori, partendo da “The Enemy Inside”, “Silent Violence” e “Human Target” per arrivare a “Torture Killer” e “Feasting On The Blood Of The Insane”. La musica del quartetto floridiano sarà anche sempliciotta, ma dal vivo coinvolge veramente tutti: all’interno del Motion non c’era una sola testa o un solo piede fermo mentre suonavano i Six Feet Under! Anche qui il pogo è stato furioso, animato da una mezza dozzina di nerboruti militari americani in licenza che sembravano posseduti dal demonio in persona… avreste dovuto vedere la facilità con cui facevano volare la gente che gli si parava di fronte! Ci si è veramente divertiti e a show concluso non si è potuto evitare di complimentarsi con un fumatissimo Barnes, quest’oggi un po’ più statico del solito ma autore di una prova allucinante… il suo profondissimo growl e i suoi stridulissimi scream sono qualcosa di difficilmente eguagliabile! Un gran bello show, proprio come quello di cinque anni fa!