24/03/2019 - SONATA ARCTICA + WITHERFALL @ Teatro Dal Verme - Milano

Pubblicato il 01/04/2019 da

Report a cura di Roberto Guerra
Fotografie di Riccardo Plata

I finlandesi Sonata Arctica rappresentano una realtà che in passato ha saputo fornire davvero parecchie gioie agli amanti del power metal, così come parecchi dolori soprattutto in tempi più recenti. Sono infatti in molti a ritenere che, nell’ultima decade, ben poco materiale musicale ad opera della band di Kemi si possa considerare, anche solo in parte, degno dei fasti toccati in precedenza; inoltre, anche le loro performance live hanno subito un crollo non indifferente, in particolare per quanto riguarda le parti vocali ad opera del buon Tony Kakko, le cui doti canore hanno iniziato ormai da parecchio tempo a deteriorarsi, impedendogli di rendere al meglio in concomitanza di un concerto tradizionale. In questa occasione, tuttavia, la veste in cui i Nostri intendono presentarsi appare a tratti inedita, trattandosi di una serata dedicata interamente a un arrangiamento acustico, di fronte a un pubblico comodamente seduto su una poltroncina in un bel teatro del centro di Milano, il Dal Verme. I dubbi sono molti, ma è difficile non ammettere che la curiosità in concomitanza di un evento simile possa essere davvero parecchia, anche grazie alla presenza degli americani Witherfall in veste di gruppo spalla: una band etichettata di recente, da più di un ascoltatore, come la più promettente e talentuosa emersa negli ultimi anni. Perciò, bando alle ciance: poggiato il fondoschiena sulla sedia, è tempo di spegnere le luci e iniziare a fare le giuste valutazioni. Buona lettura!

WITHERFALL

Come già affermato in numerose occasioni, i due full-length ad opera del giovane Jake Dreyer e dei suoi soci rappresentano due veri e propri capolavori di metal classico e moderno allo stesso tempo; allo stesso modo, anche l’EP “Vintage”, di recente uscita, ci è parso essere dannatamente suggestivo e ben confezionato, ed è proprio su quest’ultimo che si fonda il primo concerto acustico di questa sera. Paradossalmente, è sulle note del brano “Epilogue” che si aprono le danze e si sistemano gli eventuali piccoli problemini tecnici, per poi proseguire rapidamente con “The Long Walk Home (December)” e “Maridian’s Visitation”. Sin dall’inizio l’esecuzione appare davvero pulitissima e gestita in modo magistrale da un team di musicisti preparati non solo tecnicamente, ma anche dotati di una dose di personalità fuori dal comune; l’intero trio principale, composto da Joseph Michael, Jake Dreyer e Anthony Crawford, riesce, pur senza scomporsi mai, a incantare tutti i presenti grazie a delle interpretazioni assolutamente in linea con la musica suonata, senza lesinare citazioni e riferimenti vari. Ad esempio, nel finale di “The Great Awakening” la band ha ben pensato di inserire un omaggio discretamente lungo alla ben nota “Fade To Black” dei Metallica, per lo stupore di buona parte dei presenti. Anche la cover di “I Won’t Back Down” di Tom Petty colpisce nel segno, facendosi cantare da tutti coloro che l’hanno quanto meno riconosciuta, non tanto per l’esecuzione, che è inattaccabile, quanto più per il fatto che pochi sembrano ricordarsi del carismatico compositore statunitense. Con i ben undici minuti di “Vintage”, titletrack dell’EP succitato, si chiude più che degnamente lo show ad opera di una band che siamo fermamente convinti sarà letteralmente in grado di dominare presto il mondo, poiché la loro musica non si può catalogare in un modo specifico; sappiamo solo una cosa: è metal! Duro, potente e grintoso, ma anche raffinato, oscuro e, nel contempo, splendente. Le numerose tinte utilizzate dai Witherfall, l’attitudine progressive e la base tendenzialmente heavy/power meritano di essere vissute e sebbene a ‘sto giro non abbiamo potuto essere colpiti in faccia dalla loro indiscutibile forza musicale per ovvi motivi, dobbiamo riconoscere che il cuore ce l’hanno toccato senza sforzo.

Setlist:

Epilogue
The Long Walk Home (December)
Maridian’s Visitation
The Great Awakening
We Are Nothing / What We Are Dying For
I Won’t Back Down (Tom Petty cover)
Vintage

 

SONATA ARCTICA

La principale differenza che diviene possibile evidenziare, sin da subito, tra il concerto dei Sonata Arctica e quello dei Witherfall consiste nella presenza delle chitarre elettriche, tramite le quali dare un sapore più o meno misto allo show, soprattutto in fase solista. A parte ciò, l’arrangiamento acustico rimane comunque predominante e sin dalla iniziale “Life” ciò permette a chiunque di rendersi conto di una cosa: il format del tour corrente favorisce evidentemente le condizioni vocali attuali di Tony Kakko, permettendogli di dare il meglio di sé, senza essere costretto a strafare nel tentativo di riuscire ancora a spiccare all’interno del muro sonoro decisamente più compatto e potente di un concerto power metal, distorto e con tutti i crismi; chiaramente, sulla base di quanto visionato nelle ultime occasioni, sovviene comunque una leggera smorfia al pensiero del suo possibile rendimento nel futuro tour, dedicato al già annunciato prossimo album; per il momento preferiamo goderci il momento positivo. La scaletta appare piuttosto lunga e volta ad accontentare un po’ tutti, anche se si notano un paio di assenze illustri e francamente inspiegabili, considerando il format odierno (“Replica” su tutte); il tutto inframezzato da qualche simpatico siparietto con fondo umoristico, gestito come sempre dal sorridente frontman. Alcuni pezzi, sentiti in chiave acustica, ci hanno lasciato abbastanza meravigliati: pensare a inni power metal come “Fullmoon” e “Wolf & Raven” proposti in questa chiave, risultando per giunta più o meno piacevolmente funzionanti, ci ha permesso di abbozzare più di un sorriso. Chiaramente i momenti più suggestivi sono quelli in cui sono le ballad a farla da padrone, e con pezzi come “Letter To Dana”, “Tallulah” e “Paid In Full” è difficile chiedere chissà cosa di meglio, nonostante si continui a sentire la mancanza di un paio di estratti, a parer nostro immancabili in un set di questo tipo. A livello esecutivo siamo in generale su buoni livelli, per quanto chitarristicamente parlando Elias Viljanen riesca ancora a farci storcere un po’ il naso in alcuni determinati punti in cui avremmo gradito una maggiore pulizia, così come la presenza scenica un po’ stantia dell’ancora recente ingresso Pasi Kauppinen al basso. A parte ciò, lo show scorre abbastanza bene e persino il più scettico tra i presenti può applaudire di gusto al termine della scaletta, grazie all’accoppiata “Victoria’s Secret” e “The Wolves Die Young”.
Non è semplice ipotizzare cosa il futuro possa avere in serbo per i Sonata Arctica: molti di noi sono cresciuti ascoltando anche la loro musica e ci farebbe piacere poterci esaltare nuovamente con un nuovo album all’altezza di quello che è sempre (e comunque) stato un nome importante per il power metal di stampo europeo. Allo stesso modo, ci auguriamo che la band possa ritrovare, anche in un live tradizionale, una solidità almeno ai livelli di quella sfoggiata in questa occasione in chiave acustica, che magari non mancherà di qualche magagna anche abbastanza evidente, ma decisamente meglio rispetto a quanto fatto in serate non lontane.

Setlist:

Life
Only Broken Hearts (Make You Beautiful)
Half A Marathon Man
The Rest Of The Sun Belongs To Me
As If The World Wasn’t Ending
FullMoon
Letter To Dana
Alone In Heaven
On The Faultline (Closure To An Animal)
Wolf & Raven
I Have A Right
Black Sheep
Among The Shooting Stars
Tallulah
Paid In Full
Flag In The Ground
Victoria’s Secret
The Wolves Die Young

 

0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.