05/03/2003 - SOULFLY @ Tempo Rock - Gualtieri (RE)

Pubblicato il 12/03/2003 da

Eccovi raccontata la calata italica dei Soulfly, che hanno messo a ferro e fuoco il Tempo Rock di Reggio Emilia con un set energico e divertente.

SOULFLY

Sono le 21.15 quando faccio il mio ingresso al Tempo Rock di Gualtieri, paesino paracadutato a caso nell’Emilia che ho avuto non poche difficoltà a raggiungere dal lontano e decisamente inospitale Piemonte. Il locale, piuttosto grande rispetto agli standard italiani, è praticamente colmo ed il palco, posto al centro di una sorta di anfiteatro, è stato addobbato all’uopo per la prestazione dei Soulfly con tanto di bandiera Italiana sventolante proprio di fianco al kit di Roy Majorga. Nemmeno il tempo di bere una birra ed ecco presentarsi Cavalera e i suoi tre compagni d’avventura pronti ad infiammare un pubblico già piuttosto esagitato per via dell’attesa e delle aspettative tutt’altro che tiepide createsi intorno a questa calata italica dei Soulfly. Si parte con i brani che aprono il nuovo, non esaltante per chi scrive, album della band e la folla sembra gradire in particolare una ‘Seek’n Strike’ che registra più di un contuso da stage-diving. L’impianto del Tempo Rock regge bene all’assalto dei nostri ed i suoni sono piuttosto puliti e godibili. Giusto un accenno di ‘Jumpdafuckup’, tratto da ‘Primitive’, ed è il momento di ‘Bring It’, sempre dello stesso disco, che ci catapulta nel vivo dello show. I quattro stanno sul palco da veterani, in particolare Cavalera non si risparmia ed interagisce con le prime file da vero mattatore. Sconvolgente per perizia tecnica e spettacolarità la prova del batterista Roy Majorga, che dimostra un’indipendenza ritmica impressionante e offre al pubblico una serie di movenze assolutamente scomposte ma di rara efficacia sulle pelli. Un’intera tranche dello show è dedicata ai cavalli di battaglia dei Sepultura, acclamati dal pubblico più dei brani originali dei Soulfly. Fanno bella mostra di sé ‘Territory’, ‘Refuse/Resist’, ‘Inner Self’ e addirittura l’immortale ‘Arise’, riproposta con decuplicata violenza. Spunta anche un brano dal bellissimo ‘Commercial Suicide’ dei Nailbomb e, quando la band decide di prendersi una pausa, lo fa offrendo al pubblico qualche minuto di terremotante ritmo scandito da Mr Majorga, aiutato da Max e soci opportunamente muniti di un enorme tamburo. I nostri lasciano il palco, ma è solo per poco, perché mancano ancora all’appello ‘Back To The Primitive’ e ‘Eye For An Eye’ (quest’ultima chiuderà il concerto), accompagnate da una delirante versione del classico dei Nirvana ‘Territorial Pissing’, che Max introduce con un bel ‘punk rock never dies!’. Poco più di un’ora dopo l’inizio dello show, le luci del locale si riaccendono. Un po’ di amaro in bocca Cavalera e soci lo lasciano, visto che la prestazione della band, fino a quel momento impeccabile, sarebbe diventata leggendaria se prolungata di almeno un’altra mezz’ora. Ma tant’è, ci si deve accontentare di un bello show e di un gruppo in gran forma. A questo punto tocca ai Sepultura,  nell’imminente data lombarda, dar prova della propria combattività.

0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.