Report a cura di Elio Ferrara
Va di scena al Legend Club la terza serata del Rock In Park 2019, Limited Edition: stavolta sono ben cinque i gruppi chiamati a condividere il palco, con headliner i Sound Storm; come vedremo, la giornata sarà caratterizzata da una certa varietà, sicuramente maggiore rispetto all’appuntamento di due giorni prima, dato che parliamo di band con stili molto differenti tra loro e, in qualche caso, neppure propriamente metal…
HELL’S GUARDIAN
L’ingrato compito di aprire le danze viene affidato agli Hell’s Guardian, che purtroppo si ritrovano a suonare davanti a pochissime unità. Sarà che è una domenica sera e non tutti possono permettersi di fare tardi, sarà che questo concerto giungeva dopo tre serate consecutive, fatto sta che si è registrata un’affluenza molto bassa ed è stata un’occasione persa per poter conoscere meglio e vedere dal vivo dei gruppi davvero molto validi, in grado di esibirsi ugualmente con grande impegno e passione. Gli Hell’s Guardian hanno rappresentato in qualche modo, per così dire, la parte estrema della kermesse, proponenti death melodico. Ricordiamo che il combo bresciano ha due album all’attivo e che abbiamo apprezzato in modo particolare “Colorful Dreams”, brano tratto dall’ultimo loro lavoro, intitolato “As Above, So Below”.
MYRIAD LIGHTS
Stavolta a giocare in casa sono i Myriad Lights, un gruppo che suona un ottimo heavy classico con una line-up composta da una sezione ritmica bella solida, un cantante in grado di toccare note molto alte e un chitarrista solista virtuoso d’impostazione neoclassica, autore di diversi pregevoli assoli. La band ha presentato sei canzoni, tratte equamente dai loro due full-length: tre da “Mark Of Vengeance” del 2012, ovvero “Livin’ Rock”, “Golden Cell” e “Asylum”, e tre da “Kingdom Of Sand” del 2016, cioè la title-track, “Abyssal March e “Mirror”. Ovviamente anche i Myriad Lights hanno suonato con grandissima professionalità, come tutti gli altri, come si trovassero in presenza di una sala gremita e, sempre sensibili quando ci troviamo di fronte a bravi defender, dobbiamo confessare che ci ha fatto davvero molto piacere poter ascoltare la loro musica.
Setlist:
Kingdom Of Sand
Abyssal March
Livin’ Rock
Golden Cell
Asylum
Mirror
MY TIN APPLE
I My Tin Apple sono un gruppo toscano, proponente un concept a tutto tondo ispirato ad immagini che rimandano ai film di Tim Burton o ad atmosfere fiabesche à la Mago di Oz, giusto per fare qualche esempio, con una vena gotica condita da voci pulite e suadenti, riff decisi e qualche inserto elettronico. Un rock che osiamo definire anche visivo, perchè, oltre a creare emozioni ed ambientazioni, la band cura moltissimo l’immagine, con abiti particolari e molto originali: persino le aste dei microfoni sembrano uscite proprio dai mondi fantastici che scaturiscono dalle loro fonti d’ispirazione. L’esibizione è studiata davvero nei minimi particolari, addirittura anche nei movimenti dei vari musicisti che accompagnano la performance musicale. Ci sono canzoni che hanno iniziato sin da subito a ronzarci nella testa, come ad esempio “You Are My Destiny”, quindi non possiamo far altro che elogiare questi ragazzi, dotati di grande personalità e in grado di offrire una proposta originale e particolare.
Setlist:
Fall
Juliet
Magic Glove
Mr. Doom
I’ll Fly Away
Remember
The Queen Of Shadows
Welcome
You Are My Destiny
FALSE MEMORIES
I False Memories in un certo modo presentano un collegamento con i Furor Gallico, nel senso che si tratta dell’ex band di Valentina Pucci, che poi collaborerà appunto con gli headliner della prima serata. Oggi dietro i microfoni c’è Rossella Moscatello, una bella ragazza con una bellissima voce, che valorizza al meglio il repertorio della formazione. Anche nel loro caso c’è qualche attenzione scenica, ad esempio ancora una volta con un microfono molto originale e una certa cura per i dettagli. Ovviamente non si può parlare propriamente di metal, ma la band non si tira indietro quando si tratta di pestare duro e fare sentire un rock robusto, specialmente in questa occasione dal vivo, anche se a dir la verità ci sono sembrati leggermente calare verso il finale. Un’esibizione però assolutamente di buon livello, incentrata principalmente sul loro full-length “Chimerical”, di recente riedito con la label Roar! Rock Of Angels Records. Siamo al nostro primo contatto in assoluto con la band, musicalmente un po’ ai confini rispetto al metal, per cui non avevamo mai avuto modo di ascoltarli prima d’ora; ci limitiamo quindi a riportare di seguito la loro scaletta ufficiale, per quanto la nostra impressione è che da questa sia stato tagliato poi in realtà qualche brano.
Setlist:
Heavenly
Whispers
Trembling Sky
Crimes
Better To Silence
Sweet Agony
Relief
Creepy Song
Incomplete Life
Dark Machine
SOUND STORM
La band torinese si presenta con una line-up decisamente rinnovata: nuovi i due cantanti Andrea Racco e Chiara Tricarico ed il batterista Mattia Rubino (come Racco, già negli Opening Scenery), che ha preso il posto di Alessandro Bissa (ex Labyrinth, Vision Divine, Mastercastle e tanti altri). La formazione è numerosa e conta adesso ben sette elementi, siamo di fronte indubbiamente a grandi potenzialità espressive, che vengono dimostrate anche in sede live. L’intesa tra le due voci ci è sembrata già molto buona, nonostante i due singer spazino tra registri molto diversi, tra cantato estremo, voci pulite e persino passaggi tendenti al canto lirico. La scaletta si basa sui tre album finora pubblicati dalla band, ma soprattutto sull’ultimo “Vertigo”, uscito nel 2016 e che abbiamo avuto il piacere di recensire a suo tempo. Dopo tre anni e con una nuova formazione, è chiaro però che i Sound Storm scalpitino per fare uscire qualcosa di nuovo. In effetti dovrebbe arrivare a breve un nuovo full-length, dato che è già stato pubblicato un singolo, intitolato “To The Stars”, presentato al pubblico grosso modo a metà show: la canzone ci è sembrata un po’ influenzata dai Nightwish, per quanto poi comunque riteniamo che il gruppo sia riuscito a dare una sua impronta. Verso il finale del concerto, che è andato avanti nonostante una grossa cavalletta desse un po’ di disturbo ai musicisti, si ritagliano uno spazio come singola voce solista sia la Tricarico, che interpreta “Gemini”, sia Andrea Racco in “Torquemada”, per poi concludere insieme con “The Last Breath”. Inutile ribadire che i ragazzi avrebbero meritato più partecipazione, ma purtroppo stavolta è andata così. Da parte nostra non possiamo che rinnovare il plauso a tutte le band che abbiamo avuto modo di vedere e all’organizzazione che si è spesa per la buona riuscita dell’evento.
Setlist:
Vertigo
The Dragonfly
Forsaken
Promises
To The Stars
Immortalia/Back To Life
Gemini
Torquemada
The Last Breath