12/06/2013 - STONE SOUR + KARNIVOOL @ Estragon - Bologna

Pubblicato il 17/06/2013 da

Report a cura di Andrea Raffaldini
Foto di Enrico Dal Boni

Grande serata all’Estragon di Bologna, che si accinge ad ospitare Karnivool e Stone Sour. I metalhead giunti all’evento sono numerosi, ma il locale non segna il sold out. Forti del nuovo “House Of Gold & Bones Part 2”, la band americana si conferma molto amata nel nostro Paese, tanto che durante tutto lo show i fan italiani continueranno ad incitarla ed a mostrare tutto il loro supporto morale e fisico a suon di headbanging. Un’ora e mezza intensa all’insegna dell’heavy metal di nuova generazione, questo è quanto gli Stone Sour hanno offerto, con palese gradimento di tutti i presenti!

Stone Sour - Estragon - 2013


KARNIVOOL

La serata viene aperta dagli australiani Karnivool, formazione attualmente in tour e con il nuovo disco “Asymmetry” in uscita nei prossimi giorni. La band si dimostra subito musicalmente interessante, proponendo un sound che racchiude rock alternativo, nu metal e progressive in una formula vincente. Non a caso sotto il palco i fan si sono radunati numerosi ad ascoltare gli australiani con grande attenzione. Il cantante Ian Kenny offre una performance di prima categoria e su brani come “The Goliath” mostra tutta la sua versatilità. “Simple Boy” è perfetta per dare sfogo all’estro progressive dei Karnivool, che con la loro classe riescono ad incantare tutti i presenti. Sul versante tecnico questi musicisti dimostrano di possedere molto gusto, riuscendo a fermarsi prima di strafare; la loro musica si dimostra originale, mai scontata e sicuramente d’impatto. Una piacevole rivelazione, il gruppo australiano ha saputo scaldare a dovere l’intero Estragon, rendendo tutto molto più facile a Corey Taylor e ai suoi Stone Sour.


STONE SOUR

Un breve cambio palco e gli Stone Sour mettono a ferro e fuoco il locale. “Gone Sovereign” e “Absolute Zero” vengono eseguite con tutta la furia che Corey Taylor ha in corpo, i suoni sono puliti e la band appare carica e pronta a dar battaglia. Il concerto prosegue con “Mission Statement” e “Do Me A Favour”, con Corey inarrestabile e la band pronta a sostenerlo con un potente muro sonoro. Il frontman ovviamente appare sin dall’inizio come il leader incontrastato dello show, i musicisti che lo accompagnano appaiono più statici e concentrati a suonare piuttosto che a fare gli intrattenitori. Immancabile il saluto ai fan da parte di Taylor, che con una sonora bestemmia scatena cori altrettanto blasfemi e, perdonateci, divertenti. Dopo “RU486”, gli Stone Sour annunciano un brano di una delle band più influenti degli ultimi quarant’anni e bastano le prime note di “Children Of The Grave” dei Black Sabbath per dar vita ad uno dei momenti più intensi e scatenati dell’intero spettacolo. La resa è perfetta, gli Stone Sour hanno saputo rendere tutti i dovuti onori ad una canzone leggendaria. Lo spettacolo prosegue con altri minuti all’insegna del groove e della passione, Taylor si presenta da solo sul palco munito di chitarra per intonare prima un accenno di “Nutshell” degli Alice In Chains, poi per offrire un’intensa versione dell’ormai classico “Bother”. Ci avviciniamo in dirittura d’arrivo: “The Travelers Part 2” e “Last Of The Real” siglano il congedo degli americani che, continuamente incitati dalla folla, concedono uno scontato bis. Corey gioca con i fan presenti chiedendo loro se suonare uno, due o tre brani ancora. La risposta è ovvia, tutti votano per tre pezzi, ovvero “Hell & Consequences”, “Get Inside” e la conclusiva “30/30-150”, dove gli Stone Sour danno veramente fondo a tutte le loro energie. Uno show davvero ben riuscito, che mette in luce una band in grande spolvero capitanata da un autentico animale da palcoscenico che risponde al nome di Corey Taylor, uno dei frontman più convincenti attualmente in circolazione. Nonostante la soddisfazione per l’ottimo show, non possiamo non notare che in scaletta viene proposto soltanto un brano dall’ultimo “House Of Gold & Bones Part 2”, evidentemente considerato più debole rispetto ai lavori precedenti. Sta di fatto che un concerto di tale intensità verrà ricordato negli anni a venire.

Setlist:
Gone Sovereign
Absolute Zero
Mission Statement
Made Of Scars
Do Me A Favor
RU486
Children Of The Grave (cover Black Sabbath)
Say You’ll Haunt Me
Nutshell
Bother
Through Glass
The Travelers, Pt. 2
Last Of The Real
Hell & Consequences
Get Inside
30/30-150

 

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