A cura di Igor Belotti
Difficile non ricorrere all’abusata etichetta di band leggendaria per i Suicidal Tendencies. Dalla sua formazione ad oggi, il gruppo di Venice Beach ha attraversato numerose fasi ed è passata attraverso numerosissimi cambi di line-up con un’unica costante, quella del cantante Mike Muir. Dopo l’omonimo album del 1983, uno dei manifesti assoluti dell’hardcore, la band è ripartita con ‘Join the Army’ nel 1987, album che segnò sia il ritorno sulle scene che l’avvicinamento a sonorità maggiormente thrash metal e crossover, di cui il gruppo è uno massimi esponenti del periodo. A metà degli anni novanta purtroppo la band mollò il colpo dopo il mezzo fiasco di ‘Suicidal for Life’ (1994) per poi riformarsi qualche anno più tardi, perdendo purtroppo per strada pezzi importanti come Robert Trujillo (successivamente nella band di Ozzy e oggi nei Metallica) e il chitarrista Rocky George. Assemblata una nuova formazione con Dean Pleasants alla chitarra (ancora oggi nel gruppo), il bassista Josh Paul e Brooks Wackerman (oggi batterista dei Bad Religion), il gruppo è ritornato nel 1999 con ‘Freedumb’, seguito l’anno successivo da ‘Free Your Soul and Save My Mind’, album validi ma incapaci di lasciare il segno in uno scenario musicale ormai mutato. Il gruppo da allora si è mantenuto attivo sul fronte live, mentre da anni l’uscita di un nuovo album viene data per imminente, ma di fatto è stata rimandata di anno in anno, per i più svariati motivi, non ultimi i problemi alla schiena e la conseguente operazione chirurgica di Mike Muir.
SUICIDAL TENDENCIES
Finalmente i californiani Suicidal Tendencies tornano in Italia, dove non si può dire che siano passati troppo spesso nell’ultimo decennio. Preceduta da una gustosissima data in compagnia dei Bad Religion a Senigallia, l’occasione per rivedere finalmente in azione la band di Mike Muir si presenta con questa data alla festa di Radio Onda D’Urto, che da anni è in prima linea nel portare sul palco nomi della scena punk e hardcore di alto livello (tra i nomi degli scorsi anni ricordiamo NOFX, Buzzcocks, Jello Biafra & The Guantanamo School of Medicine, Agnostic Front, Sick Of It All). Il concerto comincia con ‘You Can’t Bring Me Down’ che ci riporta ai primissimi anni novanta, anche se, oltre a Muir stesso, della formazione di quei giorni è rimasto solo il chitarrista ritmico Mike Clark. Per sostituire gente come Robert Trujillo e Rocky George non si può certo ripiegare su musicisti qualunque e infatti il chitarrista Dean Pleasants e la sezione ritmica di colore composta dal bassista Stephen Bruner e dal batterista Eric Moore dimostreranno di aver le capacità per non far rimpiangere i loro più famosi predecessori. Ognuno di loro poi avrà spazio durante il concerto per mettere in evidenza le proprie abilità con degli assoli ai propri strumenti, con quello del batterista Eric Moore senz’altro il più spettacolare dei tre. Il secondo pezzo in scaletta è forse il pezzo che tutti aspettavano, la mitica ‘Institutionalized’, il brano simbolo del gruppo. Nonostante non sia più un ragazzino, Mike Muir è ancora in grado di mantenere la sua reputazione di frontman scalmanato, correndo e dimenandosi da una parte all’altra del palco, leggermente appesantito in alcuni frangenti, ma ancora comunque energico. Oltre ovviamente al leggendario omonimo debutto del 1983, gli album privilegiati dalla scaletta sembrano essere proprio ‘Join The Army’ del 1987 e il sottovalutato ‘Freedumb’ del 1999, entrambi curiosamente come-back album che segnarono il rientro sulle scene in due momenti diversi della carriera del gruppo. La nuova ‘Come Alive’ (di cui è possibile vedere il videoclip su YouTube) è il brano più recente proposto dal gruppo, anticipazione dell’album in uscita il prossimo anno. Durante la conclusiva ‘Pledge Your Allegiance’ il cantante americano invita il pubblico ad unirsi alla band sul palco, che presto si ritrova invaso da festosi occupanti al punto che i membri della band stessa non sono più distinguibili nella massa di persone. Purtroppo il brano si rileverà l’ultimo in scaletta, più breve di quello sperato. Nonostante la prolungata assenza discografica, le loro perfomance sono ancora energiche e coinvolgenti, e qui a Brescia il gruppo riconferma la buona impressione lasciata in occasione di Wacken qualche settimana prima.
Setlist:
You Can’t Bring Me Down
Institutionalized
Freedumb
Join the Army
War
Subliminal
Possessed to Skate
Drum Solo
We
Cyco
I
Come
Pledge