13/05/2023 - SUPPRESSION + MISCREANCE + THULSA DOOM @ Black Inside - Lonate Ceppino (VA)

Pubblicato il 18/05/2023 da

Report di Luca Pessina
Foto diNicolette Radoi

L’underground death metal è in ottima salute: chi segue regolarmente il nostro portale lo sa bene, ma è sempre bene ribadirlo, anche a costo di dire un’ovvietà.
Con questo spirito ci siamo recati nell’accogliente e ottimamente gestito Black Inside di Lonate Ceppino (Varese) ad assistere a una delle tappe italiane del tour europeo dei cileni Suppression e degli italiani Miscreance – due gruppi-rivelazione del panorama techno-death-thrash degli ultimi anni – sapendo di avere davanti a noi un grande evento, reso ulteriormente invitante dalla presenza nel ruolo di opener e ‘special guest’ dei Thulsa Doom, altra realtà che in tempi recenti abbiamo prontamente celebrato su queste pagine.
Con tre nomi di questo calibro sullo stesso palco in un sabato sera primaverile (seppur vessato da violenti e improvvisi temporali simili a dei monsoni), l’affluenza si è fortunatamente rivelata più che confortante, segno che, almeno da queste parti, continua a esistere uno zoccolo duro di appassionati pronti a muoversi per supportare quella fantomatica ‘scena’ di cui tanti si riempiono la bocca.
Peccato che un blackout abbia momentaneamente interrotto il set degli headliner proprio sul più bello, lasciando band e pubblico al buio o quasi per una mezz’ora abbondante, ma si è trattato di un inconveniente tecnico risolto il prima possibile e che per fortuna non ha demoralizzato nessuno dei presenti. Una volta recuperata la corrente, la serata (o nottata, giunti a questo punto) è volta al termine sulle ali di un entusiasmo mai sopito, a dimostrazione che tutti coloro accorsi al concerto erano genuinamente interessati ad assistere alle performance delle tre giovani formazioni.

Dopo aver cenato nella pizzeria adiacente al Black Inside, la fame che resta è quella di death metal suonato come si deve. A soddisfarla ci pensano in primis i THULSA DOOM, il cui death metal ispirato soprattutto a certa velenosa vecchia scuola statunitense ci ha ampiamente convinto sul debut album “A Fate Worse Than Death”, uscito lo scorso anno per Invictus Productions.
Anche sul palco il gruppo romano fa la sua figura, interpretando al meglio i propri cavalli di battaglia senza lesinare sudore e incitamenti verso il pubblico. Una buona fetta della riuscita di un concerto come questo dipende dalla giusta attitudine dei musicisti, e questa di certo non manca al quartetto capitolino, il quale appare sincero e convinto sin dalle primissime battute. I Thulsa Doom ci credono e risultano a loro volta credibili senza alcuno sforzo, mantenendo alta la tensione del set nonostante qualche inconveniente tecnico per il basso.
Pezzi come “Cursed Domains Beyond” e “Thulsa Doom” sono tra quelli che ci hanno fatto appassionare alla band e questa sera la loro resa lascia soddisfatti senza riserve. Come detto in altre sedi, non è semplice rileggere il suono di primi Morbid Angel, Incubus e Sadistic Intent evitando di ripetere all’infinito certe soluzioni: il gruppo di Roma in questo senso si conferma ispirato e disinvolto anche sul palco, rompendo il ghiaccio e introducendo opportunamente il resto del cartellone.
Al momento dell’ingresso dei MISCREANCE la sala è già calda e ricettiva, situazione perfetta per accogliere una realtà che sta facendo sempre più parlare di sé e che sta portando a termine il primo vero tour della propria carriera.
Se su disco il quartetto è già noto per essere un portento, la definitiva conferma arriva questa sera, ammirando la performance dei quattro ragazzi italiani. Non solo i Miscreance interpretano il loro death-thrash intriso di tecnicismi, spesso decisamente ispirato ai primi Atheist, con assoluta fedeltà e padronanza strumentale, ma lo fanno anche con una disinvoltura tale da coinvolgere subito tutti i presenti. C’è la tecnica, ma c’è anche presenza scenica, un’attitudine chiaramente thrash e quella sfrontatezza che solo un gruppo giovane e ancora agli esordi sa trasmettere con questa genuinità. A partire dal batterista/cantante Andrea Feltrin, prodigioso nel suonare le sue vorticose parti senza perdere una sola strofa nel cantato, tutto nel set del gruppo risulta esemplare.
Solitamente questo tipo di impatto viene sperimentato quando si hanno davanti realtà statunitensi, abituate a sostenere tour estenuanti e a tenere dozzine di show ogni anno, ma per una volta la ‘sorpresa’ è tutta italiana. Siamo in effetti al cospetto di una band per certi versi già ampiamente matura e che dimostra di avere ulteriori grandi potenzialità, soprattutto se si pensa a quanto già rendono bene dal vivo i brani del debut album “Convergence”. Questa sera ci viene poi regalata anche una cover di “Merciless Death” dei Dark Angel, con Alejandro Cruz, frontman dei Suppression, al microfono, per una ‘chicca’ di fine tour che, su e giù dal palco, lascia davvero tutti contenti.
Si chiude quindi con i SUPPRESSION, in Europa per presentare il loro apprezzato debut album “The Sorrow of Sound Through Flesh”.
È raro vedere da queste parti un gruppo cileno: i costi di viaggio possono essere a dir poco proibitivi e molte realtà non riescono proprio ad avventurarsi fuori dai confini del paese sudamericano. Fa piacere quindi constatare come, almeno in quel di Lonate Ceppino, il quartetto di Santiago venga accolto calorosamente in un sala piuttosto gremita da persone che sanno chi hanno davanti.
Rispetto ai loro compagni di tour, i Suppression hanno una sola chitarra, ma possono contare su un frontman ‘di movimento’ che sa fare il suo mestiere e incitare a dovere gli astanti. Difficile restare sugli stessi livelli dei Miscreance, tuttavia i ragazzi cileni – fra cui spicca il funambolico bassista Pablo Cortés, già visto da queste parti con i Ripper – hanno comunque un repertorio degno di nota e si lanciano in una prova decisa e appassionata, che ci ripropone i brani di “The Sorrow…”, compresa la strumentale “Unwinding Harmonies”, in una chiave più ruvida, facendo emergere più che mai il lato Sadus della proposta.
Come accennato nell’introduzione, la band dopo una manciata di pezzi si vede costretta a interrompere temporaneamente il concerto per un cortocircuito che lascia palco e platea avvolti nell’oscurità per una buona mezz’ora, ma per fortuna da parte del locale e dell’organizzazione c’è tutta la disponibilità di risolvere il problema e di andare avanti: non si molla di un centimetro e anche se ormai l’ora è molto tarda, soprattutto per i più attempati, lo show può finalmente riprendere, per giunta a volume più alto. Tanta foga quindi anche nel finale, con pogo nei pressi del palco e applausi che manifestano tutto il supporto nei confronti del gruppo sudamericano.
A questo punto non si può chiedere di più: con i ragazzi dei Miscreance che salutano calorosamente i loro compagni di tour e solo sguardi soddisfatti in sala, è davvero il momento di concedersi la buonanotte. Si va a casa con una ancora più forte consapevolezza che questo panorama vada coltivato e seguito con attenzione, augurandosi poi che a serate simili accorra un pubblico sempre più numeroso.

THULSA DOOM

MISCREANCE

SUPPRESSION

 

0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.