Report a cura di Roberto Guerra
Fotografie di Simona Luchini
Una sfilza di date in Italia, quest’anno, per la prog/power metal band statunitense per antonomasia! Nonostante l’uscita dell’attualmente ultimo album “Underworld” risalga all’ormai lontano 2015, Russell Allen e soci hanno deciso di intraprendere un tour mondiale con cui deliziare tutti i loro fan in giro per il mondo, di cui molti evidentemente vogliosi di fare nuovamente una bella scorpacciata di composizioni maestose, assoli magistrali e ritornelli da pelle d’oca. Saranno i britannici Savage Messiah ad inaugurare le danze sul palco B dell’Alcatraz di Milano, in un tutto sommato sereno martedì sera di fronte ad un pubblico non particolarmente nutrito per ragioni relativamente prevedibili; anche se dobbiamo riconoscere che i numeri si attesteranno comunque su livelli ben più che discreti. Buona lettura!
SAVAGE MESSIAH
Chi segue da un po’ di anni le gesta di questa talentuosa realtà britannica conoscerà sicuramente i loro primi, riuscitissimi album: tre esaltanti e fomentanti lavori di heavy/thrash metal melodico e con alcune lievi sfumature power, in grado di far rizzare le antenne a qualunque estimatore di determinate sonorità classiche, in cerca di nuove potenziali realtà da sviscerare, un brano dopo l’altro. Purtroppo, il più recente “Hands Of Fate” ha preso una deriva del tutto diversa, incrementando leggermente la componente prog, sfociando però in una sorta di metal moderno decisamente troppo morbido e anonimo rispetto a quanto fatto negli anni precedenti. Per fortuna il nuovo “Demons”, divenuto disponibile sul mercato pochi giorni fa, è già riuscito a convincere buona parte di pubblico e critica, con risultati decisamente più entusiasmanti rispetto al deludente predecessore. Va quindi da sé che, con una setlist incentrata esclusivamente sul suddetto lavoro, eccezion fatta per l’apprezzata “The Fateful Dark”, si possa non solo rendere il concerto dei Savage Messiah qualcosa di assolutamente convincente e in linea con le nostre aspettative, ma anche permettere a tutti i presenti di fare una bella full immersion nell’ispirato songwriting che, ci auguriamo, permetterà a Dave Silver e compagni di fare dei discreti passi avanti nel prossimo futuro. Quest’ultimo, inoltre, merita un’ulteriore menzione positiva grazie alla sua interazione col pubblico, interpretata interamente in lingua italiana, seppur con qualche singhiozzo qui e là; ma non è certo una novità che la natura stessa dei Savage Messiah si debba in parte anche al nostro sottovalutato paese: non a caso, in passato, ben due italiani hanno trovato posto all’interno della line-up. Forse qualche problemino coi suoni ha, almeno inizialmente, intaccato in misura ridotta lo spettacolo ad opera del quartetto londinese, ma con un po’ di impegno da parte dei fonici la problematica si è potuta risolvere relativamente in fretta, permettendo così ai Savage Messiah di portare a casa il concerto con risultati più che positivi. Ora li aspettiamo al varco per un potenziale tour da headliner!
Setlist:
Virtue Signal
Heretic In The Modern World
The Bitter Truth
The Lights Are Going Out
Under No Illusions
What Dreams May Come
Parachute
The Fateful Dark
Down And Out
SYMPHONY X
Sulle note della title-track del penultimo album “Iconoclast” fanno capolino sul palco, in tutto il loro carisma, i due axemen Michael Romeo e Mike LePond, sostenuti dai sempre presenti Jason Rullo e Michael Pinnella nelle retrovie, cui solo successivamente si aggiunge l’ancora più imponente vocalist Russell Allen. Inutile ribadire che lo schieramento al completo della prog/power metal band più apprezzata al mondo fa sempre una figura quasi unica; esattamente come le magistrali esecuzioni, ammirabili attraverso ogni singolo brano proposto in scaletta. Quest’ultima non appare particolarmente lunga, anche se a fine concerto diverrà perfettamente chiara la ragione di questa scelta, e allo stesso modo nemmeno molto ricca di estratti provenienti dalla prima, apprezzatissima parte della discografia dei Symphony X (se non contiamo l’immancabile “Sea Of Lies”). Ciò potrebbe far storcere il naso a più di un estimatore presente in sala, anche se le reazioni esplosive del pubblico in concomitanza delle varie “Serpent’s Kiss”, “Nevermore”, “Domination” lasciano perfettamente trasparire quanto i lavori più recenti abbiano trovato posto nel cuore degli appassionati; in particolar modo quel “Paradise Lost” uscito dodici anni fa ed etichettato da molti come il miglior lavoro in studio della band. A livello esecutivo sarebbe inutile esprimersi più del necessario, dopotutto parliamo di un quintetto di veri e propri maestri nel rispettivo strumento: Michael Romeo, in particolar modo, con in mano una chitarra sarebbe in grado di provocare libidine in qualsiasi estimatore della sei corde, anche grazie al suo sound in verità ancora relativamente grezzo e poco artefatto. Similmente, Russell Allen si conferma di nuovo come uno dei frontman più dotati dell’intera scena metal mondiale, per via delle sue indiscutibili e versatili doti canore, vero, ma anche per la simpatia e quell’innata capacità di riempire il palco come pochi. La vera sorpresa di questo tour sopraggiunge nell’encore, al termine della maestosa “Set The World On Fire (The Lie Of Lies)”: l’immensa “Odyssey”, proposta in tutto il suo splendore, con i suoi venticinque minuti di durata effettiva. Una scelta davvero particolare e coraggiosa, dal momento che non tutti gli ascoltatori sarebbero in grado di dedicare un applauso a quasi mezz’ora di canzone, al posto della quale se ne sarebbero potute tranquillamente inserire altre cinque; tuttavia, considerando il livello artistico immenso del brano in questione, riteniamo che solo un miscredente potrebbe avere qualcosa di cui lamentarsi. Neanche il tempo di pensarlo, che il pubblico è già incantato, ed è fantastico poter percepire la soddisfazione negli sguardi del gruppo nel notare un coinvolgimento simile da parte dell’audience italiana, notoriamente così calorosa e presente, nonostante i numeri non sempre al top.
Così termina non solo il viaggio di Ulisse, ma anche la data milanese dei Symphony X, che ci auguriamo di aver presto modo di accogliere nuovamente, magari con il tanto atteso nuovo album in veste di protagonista.
Setlist:
Iconoclast
Evolution (The Grand Design)
Serpent’s Kiss
Nevermore
Without You
Domination
Run With The Devil
Sea Of Lies
Set The World On Fire (The Lie Of Lies)
Odyssey