17/10/2018 - TARJA + STRATOVARIUS + SERPENTYNE @ Alcatraz - Milano

Pubblicato il 22/10/2018 da

Introduzione e report a cura di Roberto Guerra
Fotografie di Michele Aldeghi

Un tour rivolto interamente agli estimatori delle sonorità metal dalle tinte più sinfoniche quello che prende, per l’appunto, il nome di A Nordic Symphony ‘18, con il cosiddetto scettro del comando riposto nelle sapienti mani della bella Tarja Turunen e degli illustri colleghi, nonché connazionali, Stratovarius. Entrambe le entità quest’anno hanno rilasciato del nuovo materiale rivolto principalmente ai fan, anche se nessuna delle due ha ancora reso del tutto chiaro il momento esatto in cui avremo la possibilità di avere effettivamente dei nuovi album in studio disponibili sul mercato. Nonostante ciò, ogni occasione è potenzialmente buona per partire in tour e, dopo la data in quel di Roma, la seconda location nostrana designata è il sempre attivo Alcatraz di Milano; una scelta che ha fatto molto discutere nell’ultimo periodo, soprattutto tenendo conto delle previsioni non propriamente sfavillanti in termini di presenze all’evento in questione, che avrebbero quindi rischiato di risultare ancora meno del previsto in una location così spaziosa, anche tenendo conto della doppia tappa nel nostro territorio. In ogni caso, avremo modo di parlare di questo più avanti: per il momento preferiamo semplicemente augurarvi buona lettura, mentre noi iniziamo a scaldarci insieme alla band di apertura di questa serata a base di sinfonie e gelidi venti provenienti dal Nord…


SERPENTYNE

In certi casi il termine ‘riscaldamento’ non si dovrebbe nemmeno utilizzare, soprattutto quando il compito di aprire le danze viene affidato a certe realtà totalmente sprovviste di qualsiasi piglio particolare, indipendentemente dal fatto che si possa essere più o meno fan di un determinato filone. Volendo andare con ordine, partiamo dicendo che questa band britannica, dedita a una sorta di combinazione tra folk e symphonic metal con voce femminile, ha deciso di esibirsi nonostante lo stato di salute precario del chitarrista, che ha quindi dovuto rinunciare a salire sul palco poco tempo prima dell’orario previsto; ciò si potrebbe quasi considerare un gesto coraggioso e degno di lode, ma è anche vero che coraggio non è necessariamente sinonimo di buon senso, né tanto meno di qualità. La proposta musicale dei Serpentyne, così come anche la loro presenza scenica, appare infatti quanto di più sciapo ci si potesse aspettare, senza nessun guizzo in grado di garantire un potenziale riscontro positivo da parte del pubblico presente; inoltre, tutto ciò viene enfatizzato negativamente dall’assenza della chitarra, che ha reso i pezzi suonati ancora più mosci ed anonimi. Siamo sicuri che, per la legge dei grandi numeri, qualcuno avrà apprezzato questa prima esibizione della serata, ma noi personalmente preferiamo glissare su quanto appena visionato, in modo da poterci dedicare al primo dei due atti principali dello spettacolo odierno.

 

STRATOVARIUS

Si sa che ultimamente, quando ci si appresta ad assistere a un concerto degli Stratovarius, c’è un’ottima probabilità di rimanere adeguatamente esaltati, ma talvolta anche di percepire un leggero senso di amaro in bocca per via di qualche dettaglio carente che potrebbe manifestarsi, un po’ come accadde ad esempio in quel di Barcellona alcuni mesi fa in occasione del Rock Fest. Stasera, fortunatamente, a partire dai rintocchi iniziali di “Eagleheart”, sembra che l’andazzo possa essere ben altro, anche grazie a dei suoni apparentemente ben curati e a un Timo Kotipelto non particolarmente in salute (che novità!) ma comunque carico e munito della giusta dose di voce per rendere al meglio l’oretta abbondante di concerto prevista. La setlist non appare infatti particolarmente lunga, ma bisogna ammettere che non è stata in alcun modo sacrificata la varietà, considerando il buon numero di classici immancabili come “Forever Free”, “Paradise”, “Black Diamond” e “Forever”, così come l’ottima scelta di brani recenti, tra cui le esaltanti “Shine In The Dark” e “Unbreakable”, con in più la nuovissima “Oblivion” a condire il tutto. Inoltre, siamo rimasti piacevolmente colpiti dalla scelta di includere due estratti quasi imprevisti come “4000 Rainy Nights” e “Destiny”, eseguite ottimamente per la gioia di tutti i non ancora proprio numerosi presenti. La band non manca anche di mettere in mostra le note capacità dei musicisti, concedendo a ciascuno di cimentarsi in un assolo, forse anche per permettere a Timo di riposare leggermente la voce, che fortunatamente non viene a mancare in nessun momento particolare, rendendo di fatto lo show odierno degli Stratovarius qualcosa di assolutamente degno di più di un applauso, soprattutto al termine della conclusiva “Hunting High And Low”, nonché in corrispondenza dell’annuncio del nuovo full-length previsto per l’anno prossimo (con tour mondiale annesso, ovviamente). L’unica critica che ci sentiamo di fare la vogliamo rivolgere al sound della chitarra del buon Matias Kuplainen, decisamente un po’ troppo artificioso e con uno stacco anche troppo evidente tra le fasi ritmiche e quelle soliste.

Setlist:

Eagleheart
Forever Free
Oblivion
Shine In The Dark
Paradise
4000 Rainy Nights
Black Diamond
Destiny
Forever
Unbreakable
Hunting High And Low

 

TARJA

Finalmente il numero di persone presenti nel pubblico inizia a essere quantomeno accettabile, il che ci permette di essere tutto sommato certi di quale fosse l’atto più atteso della serata, anche se viene spontaneo chiedersi come sarebbe stata l’affluenza se le posizioni fossero state invertite. Il nutrito numero di musicisti si posiziona on stage, prima dell’apparizione dell’affascinante ed iconica vocalist finlandese, ovviamente munita della peculiare combinazione di provocazione ed eleganza. La splendida voce di lady Turunen appare presente e intatta come sempre, sfoggiata in tutta la sua profondità mentre risuonano le note di numerosi estratti della carriera solista di colei che ha permesso a suo tempo ad una band come i Nightwish di fare ulteriormente breccia nella scena musicale mondiale. Purtroppo non vengono proposti brani provenienti dal repertorio della suddetta formazione, ma si tratta di una scelta che, come diciamo spesso, possiamo tutto sommato condividere, anche perché non si può chiedere a un’artista, come di fatto è Tarja, di rimanere fossilizzata all’interno di quanto fatto in passato; sebbene, in effetti, almeno un paio di richiami a quei grandissimi album sarebbero stati molto apprezzati. A livello di impatto sonoro e presenza su palco, l’intera line-up riesce a bissare senza difficoltà quanto fatto da chi si è esibito prima, con in più una fase completamente strumentale in grado quasi di elevarsi a momento più esaltante dell’intero show, soprattutto grazie al chitarrista Alex Scholpp, che non solo si rivela essere tecnicamente impressionante, ma anche in grado di tenere in piedi il palco nonostante la temporanea assenza della frontwoman. Quest’ultima, dopo essersi cambiata d’abito, avvia il concerto alla sua conclusione sulle note del trittico finale composto da “I Walk Alone”, “Victim Of Ritual” e “Until My Last Breath”, al seguito della quale diventa necessario mettere da parte i propri gusti personali, ammettendo con tutta l’obiettività del caso che lo show messo in piedi dalla band di Tarja si sia rivelato senza dubbio il migliore della serata, anche grazie a un retrogusto decisamente più metal rispetto alla teatrale esibizione tenuta dalle nostre parti appena due anni fa. Forse, come già detto in precedenza, invertendo l’ordine delle band le cose sarebbero andate diversamente, anche se non è in alcun modo possibile sostenerlo con qualsivoglia certezza; perciò, la cosa più importante è che la serata sia stata portata a casa con risultati assolutamente positivi.

Setlist:

Demons In You
500 Letters
Falling Awake
Undertaker
Deliverance
Calling From The Wild
Diva
Love To Hate
Innocence
I Walk Alone
Victim Of Ritual
Until My Last Breath

 

0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.