Report a cura di Carlo Paleari
Fotografie di Simona Luchini
Sapevamo, prima ancora di varcare la soglia del Lorenzini District di Milano, che non avremmo assistito ad un semplice concerto. D’altra parte, i Tenacious D hanno già compiuto imprese leggendarie, sfidando a duello nientemeno che Satana in persona. E anche questa volta il duo deve affrontare una nuova terribile minaccia, tra viaggi nel tempo, mostri-vagine, amazzoni assassine, robot-terminator e cristalli magici. Ad aprire la serata, un altro duo acustico, i Wynchester, amici e collaboratori di vecchia data dei Tenacious D: ricordiamo infatti che uno, Mike Bray, è il cantante della Kyle Gass Band, e l’altro, John Konesky, è il chitarrista solista che si esibirà subito dopo con i Tenacious D stessi. Sfortunatamente, ci perdiamo la performance dei Wynchester quasi nella sua totalità, ma dal poco che siamo riusciti a vedere, ci è parso che i due fossero perfettamente a loro agio nello spirito della serata e che il pubblico abbia apprezzato il loro set. A questo punto, non ci resta che lasciarvi alla cronaca del concerto dei Tenacious D, impegnati ancora una volta a salvare il mondo.
WYNCHESTER
TENACIOUS D
Il palco dei Tenacious D è coperto da un telo semi-trasparente, che rimarrà calato per tutta la durata della prima parte del concerto. Il motivo di questa soluzione appare evidente con l’inizio dello show, che vede la riproposizione dell’ultimo album del due, “Post-Apocalypto”. Quest’ultimo, infatti, è accompagnato da una sorta di film di animazione, con disegni stilizzati e uno stile dissacrante alla South Park. Il film, dunque, viene proiettato sul telo, permettendo al pubblico di seguire la folle trama come se fosse al cinema, e tuttavia lasciando visibili i musicisti nelle parti musicali suonate dal vivo. Ed è proprio il film il vero protagonista di questo primo set, con le canzoni che, essendo anche estremamente brevi, finiscono a fare semplicemente da sfondo e commento alla vicenda raccontata dalle immagini. Poco male, comunque, perché la storia di “Post-Apocalypto” è talmente folle, sopra le righe e spassosa, da far digerire al pubblico questa strana forma di concerto frammentato, in cui i filmati occupano più spazio delle parti suonate dal vivo.
Decisamente più classica e trascinante, invece, la seconda parte della serata, che vede finalmente sparire il telo per le proiezioni e la band dare fuoco alle polveri con un greatest hits della sua carriera. Si parte con una potentissima “Rize Of The Phoenix”, con un Jack Black indiavolato a regalarci le sue esilaranti mossette, e da lì in avanti il concerto inizia davvero a farsi incendiario, con i Nostri a sciorinare canzoni e gag in un turbinio di colori e risate. Così abbiamo il “Sax-A-Boom”-giocattolo di Jack Black a far ballare tutta la platea; “Rodie”, dedicata a tutti coloro che permettono a questi meravigliosi carrozzoni di continuare ad esistere sera dopo sera; oppure “Master Exploder”, che non viene suonata ma mimata in playback, compreso anche un finto inconveniente tecnico che svela il trucco, facendo perdere le staffe (ovviamente per finta) a Kyle Gass, che abbandona il palco. ‘Dai, Kyle, torna indietro’, dice Jack Black, ‘tutti usano le tracce pre-registrate ormai… Lo fa Miley Cyrus, lo fa Madonna…’; niente da fare, Kyle non vuole rientrare, ed è necessaria “Dude (I Totally Miss You)” per riuscire finalmente a convincerlo.
Ampio spazio viene lasciato ovviamente a “The Pick Of Destiny”, da “Kickapoo” a “The Metal”, passando per “Belzeboss (The Final Showdown)”. Jack Black prende in disparte il suo compagno e gli sussurra: ‘Kyle, guarda, c’è qualcosa che non va nel nostro chitarrista… Credo sia posseduto… da Satana!’. Ed è proprio John Konesky a vestire i panni del Diavolo, avvolto da sulfuree luci rosse. Ancora una manciata di canzoni e si arriva alla conclusione, prima con “Double Team”, allungata per permettere a tutti i musicisti di avere un breve assolo dopo la doverosa presentazione da parte di Jack Black, e poi con i bis, che vedono prima un curioso medley tra “Lose Yourself” di Eminem e “Sunshine Of Your Love” dei Cream, e poi la ‘romantica’ “Fuck Her Gently”, cantata con trasporto da tutta la platea. La più improbabile rock band del mondo ce l’ha fatta ancora una volta, regalandoci un’altra serata spensierata e totalmente folle. Chissà quali saranno le prossime mirabolanti avventure di Jables e Kage, e se ci vorranno ancora anni per rivederli in azione? Di una cosa siamo però certi: quando torneranno, noi ci saremo.
Setlist
POST-APOCALYPTO THEME
Film: “Chapter 1 – Hope”
HOPE
Film: “Chapter 2 – Cave”
MAKING LOVE
Film: “Chapter 2 – Cave” / Film: “Chapter 3 – Space”
TAKE US INTO SPACE
Film: “Chapter 3 – Space”
FUCK YO-YO MA
Film: “Chapter 3 – Space” / “Chapter 4 – Robot”
DADDY DING DONG
Film: “Chapter 4 – Robot”
ROBOT
Film: “Chapter 4 – Robot” / “Chapter 5 – Donald”
COLORS
Film: “Chapter 5 – Donald” / “Chapter 6 – Home”
JB JR RAP
WOMAN TIME
SAVE THE WORLD
POST-APOCALYPTO THEME (REPRISE)
Rize Of The Fenix
Low Hangin’ Fruit
Sax-a-Boom
Roadie
Master Exploder (in playback)
Dude (I Totally Miss You)
Kickapoo
Beelzeboss (The Final Showdown)
The Metal
Wonderboy
Tribute
Double Team
Lose Yourself / Sunshine Of Your Love
Fuck Her Gently